Breve riepilogo
Le prime partite del campionato di Serie A sono ormai state giocate. L'andamento, sia in termini di gioco che di risultati, comincia ad essere sempre più inquietantemente simile a quello dell'inizio disastroso del campionato 2021-2022. Per correre ai ripari, sono state spese ingenti quantità di denaro per l'acquisto di giocatori, seguendo le indicazioni di mister Allegri.
Nonostante questa lunga (e costosa) serie di innesti, risultati e gioco stentano a decollare. È ormai chiaro che il problema non sono i giocatori, i quali, lo vediamo bene, ce la mettono davvero tutta, bensì colui che dovrebbe organizzarli, metterli in campo dando loro indicazioni chiare, in maniera che ognuno, ovunque si trovi, a seconda che ci si difenda o che si attacchi, sappia cosa deve fare. Questa la teoria.
La pratica, invece, quella a cui ci troviamo ad assistere continuamente, è piena di situazioni in cui chi è in possesso della palla, e magari vorrebbe costruire un’azione offensiva, si guarda intorno e non vede nessuno dei propri compagni aprire spazi o cercare di liberarsi. Oppure, specularmente, nonostante i compagni facciano movimenti in grado di liberare spazi, o di smarcarsi, chi ha la palla preferisce tergiversare o darla indietro, senza un motivo apparente, facendo ovviamente imbufalire i tifosi.
Ad impedire alla famiglia di agire di conseguenza, e cioè esonerare il tecnico, e sceglierne uno più all’altezza, è un contratto onerosissimo, con cui la Juve si è legata mani e piedi ad Allegri per ancora tre anni, con una penale per uscita anticipata di ben 7 milioni di euro netti, per anno “non allenato”. Unica soluzione, a questo punto, praticabile è quella di fare in modo che Allegri decida di sua spontanea volontà di risolvere il contratto, rinunciando alla cifra su menzionata.

Sembra essere una mission impossible, ma la dirigenza juventina, rappresentata da Andrea Agnelli, dai suoi cugini John e Lapo, dal vicepresidente Pavel Nedved, dal CEO Maurizio Arrivabene, e, grazie al contributo spiritico di Oriana (la mediana), dell'Avvocato, ha alcuni assi nella manica, ancora da giocare, e se tutto andrà come sperato, sarà Allegri ad implorare la dirigenza di lasciarlo libero.
La messa in atto di questo piano machiavellico, in parte ha già sortito i suoi effetti: in primis, si è stabilito che le interviste pre e post gara di SkySport24 ad Allegri vengano effettuate dal suo nemico giurato, Lele Adani, la cui cultura calcistica è seconda solo alla sua pedanteria. A gestire le conferenze stampa l'ex fiamma di Allegri, Ambra Angiolini, la quale ha portato con sé un modo di comporre e porre domande nuovo, fresco e trasparente. L’esatto opposto del modo farsesco di gestire le conferenze stampa a cui Allegri era, e ci aveva abituato.
Per questo motivo, avendo solo cominciato a leggere velocemente le primissime domande generate dall’algoritmo di intelligenza artificiale, e che di lì a poco gli sarebbero state poste, ha pensato bene di scappare dimostrando (di questo gli va dato atto) doti insospettabili di agilità e sprezzo del pericolo, calandosi giù da una finestra, al primo piano, grazie ad una specie di fune ricavata annodando degli asciugamani.
Allegri è ormai alla frutta. Difficilmente potrà andare avanti sostenendo ad ogni inizio e fine gara il fuoco di fila di domande-verità che il buon Adani, c’è da giurarci, neanche vedendolo piangere in ginocchio gli risparmierà. Le conferenze stampa continueranno ad essere gestite nella modalità introdotta da Ambra. Le domande saranno impietose e non ci sarà nessun modo di addomesticarle, come il buon Max era invece abituato a fare. Lo stipendio di 7 milioni all'anno costerà, in termini di salute, questo ed altro.
L’altro, lo vedremo in questo episodio, verrà dal contributo di Cassano, chiamato a coordinare le varie componenti del tifo organizzato.
Ed è appunto per decidere insieme quali misure adottare con questa parte di tifo, che ancora una volta Andrea Agnelli convoca, con la presenza ormai scontata dell'Avvocato e di tutto lo staff dirigenziale al completo, l'ennesima riunione alla quale ovviamente Allegri non è stato invitato (e anche se lo fosse stato, non avrebbe comunque potuto partecipato essendosi messo in mutua).
Dopo le solite pompose frasi di rito, tanto care ad Andrea, tra la curiosità generale, viene data la parola a Cassano, il quale proverà a esporre le sue idee.
Cassano, le cui modalità comunicative sono (notoriamente) ben diverse da quelle che, con discrezione, riecheggiano nei lunghi e ovattati corridoi della Continassa, necessitava di una figura che sapesse interagire con lui per smussarne gli spigoli e prevenirne i potenziali eccessi in cui, spesso per banali fraintendimenti, scivolava. Questa figura, all’apparenza impossibile da trovare in tempi brevi, in realtà, era lì, già pronta, con un nome ed un cognome: Nicola Ventola.

Cassano: “Signori, come ormai tutti lo sanno, io da quando ho smesso di giocare ho continuato comunque a seguire il calcio, perché io, due sono le cose che sono capace a fare: una è fare gli scippi alle vecchie, col vespino di mio cugino, ché tanto ci divertivamo a Bari Vecchia, che pure mò, quando viene a trovarmi a Genova, dove sto io, qualche vecchia ancora la scippiamo. Ma mica per cattiveria! Seee mò! Cosììì… a 'divertimeeento!” e parte una risata fragorosa di Cassano, seguito in modo molto meno sguaiato da Ventola, che, osservando che nessun altro ride, prontamente si ricompone.
Ventola, lanciando un’occhiata a Cassano: “E l’altra cosa, qual è, Antò?”
Cassano: “Eeeh ell’altra qual è? Scusa, e quale deve da ess? (Quale vuoi che sia? n.d.r.) il calcio! E scusa! Io quello dico sempre: chè uno deve fare quello che si sente portato. Io, per esempio, sento che sono portato a fare l’opinionista. Dopo a Lele, chiaramente. Chè nessuno sa di calcio come a Lele, che a Sacchi se lo può mettere dentro al taschino, pure mò!
Avvocato: “Mi pevmetta di divle, cavo Cassano, che se fosse stato della genevazione di Le Voi Michel, avvei fatto cavte false pev aveve la possibilità di vedevvi giocave insieme, la massima espvessione della fantasia, coniugata ad una appvopviata dose di sano pvagmatismo…”.
Cassano, rivolto a Ventola: “Ma ci jè cuss?” (Ma chi è questo? n.d.r.).
Ventola: “Antò, ti ricordi che ieri ce l’hanno spiegato. Che ci sarebbe stato pure un collegamento con la partecipazione dell’Avvocato…”.
Cassano: “Avvocato? Gia da mò? Ancora nan sìm fatt nudd (non abbiamo ancora fatto niente n.d.r.) e già mettiamo in mezzo all’avvocato?”
Andrea, visibilmente infastidito: “Per favore! Possiamo entrare nel merito di questa riunione?”
Ventola: “Con Antonio, abbiamo preparato una breve presentazione per spiegare le nostre proposte. La prima proposta è quella del Kit del tifoso". Poi rivolto a Cassano: “Antò dove hai messo la chiavetta con le presentazioni?”.
Cassano a Ventola: “Aspè, che forse ho messo tutto nella chiavetta di mio cugino…". Inserendo la chiavetta del cugino di Cassano nel PC di Andrea, collegato al videoproiettore, si vede che oltre alla presentazione ci sono tutta una serie di file, i cui nomi, senza lasciare spazio a dubbi, sono evidentemente di eseguibili utili per crackare decine di software commerciali, che vanno da Dazn, a Sky, da Prime a Spotify, da Infinity a YouTube ecc. Inoltre ci sono tutta una serie di altri file con nomi misteriosi, probabilmente pieni zeppi di virus.
Ventola a Cassano: “Ma la chiavetta di tuo cugino l'hai passata in qualche antivirus? Chè qua (sul PC di Andrea n.d.r.) mi sa che ci stanno delle cose che se le perdiamo so'ccazzi...".
Cassano a Ventola: “Senti Nicò, mò me li hai fatti a fettine… fai partire la presentazione e non rompere li cogl...ni".
Ventola, per nulla convinto, fa comunque partire la presentazione: ”Dalle parti nostre c'è l'usanza, quando la squadra non va tanto bene, e bisogna dare un segnale chiaro all'allenatore e ai giocatori, di portarsi allo stadio un po' di ortaggi vari e pesce, in modo da avere la possibilità di lanciarli in campo se la partita comincia a prendere una piega non gradita dai tifosi. In modo analogo, abbiamo contattato tutti i rivenditori di frutta, verdure e ortaggi e tutte le pescherie di Bari Vecchia, in modo da raccogliere tutto l'invenduto del sabato, metterlo in due o tre furgoni e farlo arrivare a Torino in tempo per la partita. Ortaggi e pesci verrebbero suddivisi in tipologie e in modo da distribuire a ogni possessore del tagliando di ingresso alla partita una sorta di kit del tifoso incazzato, consistente in una tipica cassetta, di quelle per la frutta, riempita con pomodori, carciofi, melanzane, zucchine e chi più ne ha più ne metta, oltre ai vari pesci di tutte le taglie. Una volta all'interno dello stadio, a turno, faremo posizionare i vari tifosi dietro la panchina di Allegri. Il tifoso a quel punto potrebbe, a sua discrezione, lanciare gli ortaggi che esprimono meglio il suo stato d’animo, per poi lasciare spazio anche agli altri che giustamente, anche loro, hanno diritto a utilizzare il loro kit. Alla fine della partita, abbiamo calcolato che la panchina di Allegri, con tutta la zona destinata ai giocatori in panchina, verrebbe completamente sommersa. Il messaggio ad Allegri sarebbe chiaro e inequivocabile: Allegri, te ne devi andare.”

Lapo, che dopo la storia tirata fuori da Allegri, con tanto di video del festino a Nairobi con Mandingo, lasciato dalla moglie trapezista, aveva ripreso le sue pessime frequentazioni notturne, con inevitabili ripercussioni sulla sua lucidità durante il giorno, stava praticamente sonnecchiando, quando all’improvviso, l’ultima frase di Ventola, pronunciata enfaticamente, l’aveva svegliato di soprassalto, facendolo uscire dallo stato di torpore in cui era pian piano scivolato e, per dare ad intendere che aveva seguito tutto fin dall’inizio ribadisce con ancora maggior entusiasmo: “ALLEGRI, TE NE DEVI ANDARE!”
Tutti gli altri in coro, contagiandosi a vicenda: “ALLEGRI, TE NE DEVI ANDARE!”

John, che giustamente è quello che poi dovrà aprire i cordoni della borsa, tornando serio: “E questo scherzetto del kit del tifoso quanto ci verrebbe a costare?”
Cassano: “No! Nonononono! A parte il fatto che ognuno c’ha i suoi problemi, e tu tieni a tuo fratello che era guarito, si era sposato, e invece adesso ha avuto una brutta ricaduta di questa assurda malattia, e io ti auguro soltanto che guarisce presto…; che poi, anche se a me della Juve non me ne frega una cippa, vuoi mettere il piacere di far cacciare via a Allegri? Il peggiore allenatore che ho avuto in vita mia. Anche l’allenatore che ho avuto quando ero nella Primavera del Bari jer megghj (era meglio n.d.r.). è solo un presuntuoso, la colpa è tutta sua, tiene più culo che anima, se ha vinto qualcosa è solo per questo, ma non lo ammetterà mai…”
Ventola: “Passiamo alla seconda proposta, sennò si fa notte e noi ancora qua stiamo. La seconda proposta prevede di arare il campo di calcio dell’Allianz Stadium per protesta. Per far capire ad Allegri che se al posto del campo di gioco ci mettiamo un orto, riusciamo a ricavare di più che a giocarci le partite, per come le fa giocare lui!".
E nella presentazione si vede un fotomontaggio molto realistico, che mostra l’Allianz Stadium col campo di gioco ripreso dall’alto, con al posto del verde del prato, il marrone a strisce dei solchi del terreno arato, e, sempre nel terreno, visibile solo dall’alto a grande distanza, una scritta enorme: “Allegri, Vattìnn” (Allegri, vattene n.d.r.).
Cassano: “Se decidiamo di fare questa, io ho un altro cugino che sta a Torino, che arriverebbe la mattina della domenica e in mezz’ora ara, semina le scarcioffe, le cepodde (i carciofi, le cipolle n.d.r.) e tutto il resto e richiude tutto.”
Ventola: “Tra un mese e mezzo, regolando a dovere i sistemi di irrigazione automatica con temperatura e umidità ottimali, avremo le prime pianticelle dell’orto dello Stadium!
Andrea
, a nome di tutti: “Entro domani vi faremo sapere quale delle due strategie che avete pensato possa essere la migliore. Intanto mi congratulo con voi per il lavoro svolto. Ammetto che quando avevamo deciso di affidarci a lei, Cassano, avevo delle perplessità dovute, evidentemente, a pregiudizi che alla fine si sono rivelati assolutamente infondati. Lei, Cassano ha dimostrato, a modo suo, di essere una persona inaspettatamente arguta…
Cassano
, interrompendo Andrea: “Ou, arguto a ccì?”(oh, arguto a chi? n.d.r.). Poi, rivolgendosi a Ventola: “L’hai sentito pure tu!, mi ha detto arguto! MI HA DATO DELL’ARGUTO!”
Andrea, spaventatissimo da questa reazione di Cassano, assolutamente imprevista e imprevedibile: “Ma cosa ho detto?”
Lapo, con queste grida improvvise di Cassano, fa un salto sulla sedia che quasi tocca il soffitto con la testa. Ma anche gli altri sono tutti sorpresissimi. A quanto pare, le parole di Andrea, che volevano essere un complimentarsi per il lavoro svolto finora ed anche un voler ammettere di aver mal giudicato una persona che non aveva ancora mai avuto modo di incontrare da vicino, sono state completamente travisate.
Ventola ha capito tutto, quindi interviene: “Antò, vedi che ti stava facendo un complimento. Hai capito male!”.
Cassano, per nulla convinto, taglia corto: “Vabbu và, sciamaninn, scià” (va bene, và, andiamocene n.d.r.).

Prima di andarsene, Cassano si ricorda della chiavetta USB di suo cugino, quella dove aveva messo le sue presentazioni. La stessa, per la cronaca, dove c’erano anche tutti quei file crackati. Ad occhio e croce, piena zeppa di virus. Cassano sfila la chiavetta, e, un istante dopo, compare una grafica inquietante sullo schermo del PC di Andrea, ed una scritta: Virus Ransomware, il contenuto di questo PC è stato completamente infettato. Per poter nuovamente accedere ai file contenuti in questo PC, ed evitare che vengano definitivamente cancellati, pagare un milione di euro entro 24 ore a partire da adesso.
23:59:59 – 23:59:58 – 23:59:57 - …
Ventola a Cassano: “Antò, guarda che si è fatto proprio tardi. Mi sa che dobbiamo proprio scappare…”.
Andrea, in versione Minotauro (completamente inedita): verde come Hulk, con le narici che sembrano froge taurine, che sbuffano fuoco e vapori venefici, rivolgendosi a Cassano e a Ventola: FUORIIIII!


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Allegri contro tutti (La saga, episodio VI)​
Allegri è tornato, ma la Famiglia ha un piano! (episodio V, continua la saga...) 
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Terremoto alla Juve: Pirlo torna in sella!  (III)