“Dolce cuor del mio Gesù, fai che t’ami sempre più”.

Questo, stando ai più informati, sembra sia il motto preferito da Danilo, quello che viene normalmente pronunciato a gran voce dal capitano della Juve quando i giocatori si mettono in cerchio, pochi secondi prima che inizi la partita. E la risposta che la squadra dà in coro al capitano in questo caso sembra sia: “Dolce Cuore di Maria, sii la salvezza dell'anima mia”

Altri motti, scelti dal capitano per infondere coraggio alla squadra, oppure per ottenere l’effetto opposto, cioè di allentare la tensione, sono: “un, dos, tres, un passettino bailante, Maria” con la risposta: “un, dos, tres, un passettino bailà“, oppure il motivante evergreen: “oi, oi, oi” con la rispettiva, ben nota risposta: “i più forti siamo noi!”

Oppure, quando ti trovi di fronte ad una squadra come l’Atalanta, denominata non a caso ‘Premiata Macelleria Bergamasca”: “Che la Maronna v’accumbagni. Con relativa risposta: “ora e sempre c’accumbagni!”

Oppure, nei casi estremi: “Si lavora e si fatica”, con scontata risposta, che meglio di tutte riesce a ricordare a quelli che si stanno in quel momento chiedendo per quale masochistico motivo abbiano scelto di fare i calciatori, e non ad esempio gli spazzacamini: “per il pane e per la f…”

Oppure Dio solo sa quale altro motto, privo di qualsiasi significato, possa essere quello che, riuniti in cerchio, gli 11 iniziali recitino per darsi coraggio prima della partita.

Ricorderete sicuramente come ci siamo lasciati l'ultima volta che abbiamo parlato di Juve: ossia a metà del racconto della partita Napoli Juventus, e devo dire che stamattina prima di riprendere la cronaca della partita con l'Atalanta ero così convinto che la strada tracciata dal Napoli proseguisse allo stesso modo, anche con l'Atalanta, da sembrare quasi inutile togliersi la curiosità di vedere come sarebbe andata a finire. Ma si sa: si viene pagati anche per “crederci”, cioè avere, da professionisti, la capacità di dare il meglio comunque. Di conservare e preservare il modo di pensare anche nel corso di una stessa partita, figuriamoci a distanza di una settimana come è successo stavolta.

Rugani, onde evitare che si convinca di essere un titolare vero, viene nuovamente rispedito in panchina, per rimettere in campo Gatti, decisamente l’attaccante più pericoloso della juve.

Il sempre più teatrale Danilo, ormai contando sulla sua comicissima mimica, non parla neanche più. Con l’arbitro, a seconda dell’intensità dell’indignazione, strabuzza in modo più o meno accentuato gli occhi. A protestare usando le parole ci pensa eventualmente Allegri, nella sua inedita versione ventriloquo. Per la gioia dei più piccoli, dà vita al corvo Rockfeller. Chi, come il sottoscritto, che non è nato proprio ieri sa di chi sto parlando.

Dicevamo l'altra volta di Locatelli il quale come da slogan pubblicitario fa le cose per bene. Il guaio è capire di quali cose stiamo parlando. ‘mutande di latta’ così soprannominato per la sua propensione al rischio altrui, ha confermato anche stavolta la sua attitudine spiccata a mandare avanti gli altri: armiamoci e partite, sembra voler dire ai suoi compagni.

Avete presente il cartone Wacky Races? Con protagonisti il barone rosso Dick Dastardly, il cane Muttley, sempre a caccia di medaglie, il piccione viaggiatore Yanklee Doodle, e quel personaggio che, come una tartaruga si nasconde alla prima avvisaglia di pericolo: Zilly? Ebbene quest’ultimo direi proprio che impersona alla perfezione Locatelli mutande di latta.

 Rientro anche per McKennie, che pur essendo stato fuori per un certo periodo è tornato decisamente in forma, a meno di un minimo di pancetta, ma meno male che ha anche la pancetta, dico io, figuriamoci se si fosse tenuto anche a stecchetto,  cosa sarebbe stato capace di fare.

Purtroppo o per fortuna, però, lo sport non è matematica, e a volte 2 + 2 non è detto che faccia 4! McKennie, con gli addominali scolpiti, non v'è dubbio, non sarebbe più lui.

Chiesa è il solito trascinatore, e gli altri, guardandosi in faccia si saranno detti: “e chi siamo noi per togliere a Federico (Chiesa n.d.r.) il piacere di prendersi sulle spalle tutto il centrocampo, l’attacco, e a volte persino la difesa? Così facendo, avranno tirato i remi in barca, e chi si è visto si è visto!

Per Allegri era quasi un appuntamento fisso quello di sbarazzarsi di giacca cappotto cravatta lanciati per terra (alzi poi la mano chi non ha avuto almeno una volta la curiosità di sapere quanto costino i vestiti di Allegri), da una stima che non dovrebbe essere granchè lontana dalla realtà: cravatta Marinella 300€, giacca Ermenegildo Zegna 1.200€ e cappotto Nazareno Gabrielli 2.000€. Ecco qua! E che non si dica che non son preciso! Più preciso di così... C'ho pure gli scontrini: qua siamo persone serie, perdindirindina, come avrebbe detto Totò, e qualche tempo dopo anche Hugh Grant, scivolando più volte nel tentativo di scavalcare un cancello (aperto) di Nottingh Hill.

Come detto anche la volta scorsa, a centrocampo siamo messi malissimo: tra Fagioli e Pogba non viene fuori niente che non siano solo preoccupazioni: Nonge stavolta non è stato neanche portato in panchina, e questo già è un buon segno, visto che Allegri di solito fa come gli adolescenti: quando chiedi loro di fare qualcosa fanno l'esatto opposto.

Cambiaso è cresciuto tantissimo, ma anche Miretti, ormai ex bambacione, qualche bella giocata la fa! I più attenti avranno notato che ci siamo finora astenuti da esprimere giudizi su Iling junior, anche perché se uno come lui, nonostante tutto, continua a giocare in serie A nella Juve, questo può solo significare che il junior è riferito sicuramente a un senior di gran peso! Chissà chi sarà. Con Allegri tutto è possibile (vedi De Sciglio), ma un limite al peggio dovrà pur esserci.

Vlahovic, per fortuna, questa volta non gioca per squalifica, allora ha pensato bene di presentarsi abbigliato come un cacciatore alla volpe, con tanto di aiutante che suona il corno che gli va a raccattare le volpi man mano che le fa fuori col kalasnikov (unica arma che si è ritrovato in casa cercando qua e là). A Vlahovic, l’abbiamo capito, ormai, piace vincere facile, e la classica doppietta che si usa nella contea del Sussex, dalle parti di Belgrado non è considerata nemmeno arma. Gli ordigni che possano sperare di essere riconosciuti tali vanno, dalle parti di Vlahovic, dalla granata in su.

La partita Napoli/Atalanta – Juventus ad un certo punto, per fortuna finisce. I tifosi Parteno/Bergamaschi possono esultare. Alla fine della partita, essi, accomunati dalla cordiale ma ferma antipatia per la Juventus, chiedono a gran voce di rendere storico ed indimenticabile questo evento, attraverso la benedizione dei nuovi nati. Il buon Gasp dispensa con le ampolline, con fare cardinalizio, le benedizioni richieste dai tifosi: ego benedico vos… e lo stesso fa Calzona, con fare da frate minore: Jamm bbell, jamm bbell, uè uè.

Danilo ed altri, si avvicinano alla curva juventina per la solita razione di fischi e, ciò che più importa, la solita razione di pomodori san Marzano, ideali per fare la salsa, ed altri ortaggi di ottima qualità. Una cena frugale a base di ortaggi e verdure varie contribuirà a rasserenare gli animi, e a pensare al prossimo incontro che si preannuncia identico ai precedenti. La politica del saltello, del passettino guadagnato sul Bologna, unito alla introduzione, data per certa, in Champions, di una quinta squadra, completeranno il quadro dei rasserenamenti. Sono senza dubbio i primi effetti dell’appecoronamento di Ceferin. L’importante è rimanere Halmi. Halma ed equilibrio, figliuoli.

E dalla Continassa è tutto.
Pace e bene!