Juve intenzionata a blindare Yildiz in un progetto che prevede la sua cessione

Come riportato dalla redazione de Il bianconero, il terzo contratto in due anni per Yildiz, più che un record è la fotografia nitida della sua escalation. Sempre la stessa fonte riporta che “se tutto andrà come da programmi, tra Giugno e Luglio il giocatore firmerà il rinnovo con la Juve, intenzionata a blindarlo fino al 2028 o al 2029, segnale chiaro del desiderio di puntare su di lui a lungo, e di farlo diventare sempre più centrale nel progetto”.
Come racconta la Gazzetta dello Sport “un contatto tra le parti sembra ci sia già stato a inizio settimana, quando il suo agente era a Torino, di ritorno dall’Arabia Saudita. La stessa Torino dove a seguirne le vicende c’era anche la sua famiglia”.
Sempre secondo la rosea, altri incontri sono in programma nei prossimi giorni, quando si discuterà anche di numeri. L'allungamento dell'intesa, infatti, sarà accompagnato (parole della gazzetta) da un “sostanzioso aumento dell'ingaggio” per Yildiz, che attualmente guadagna intorno ai 300-350mila€ con i bonus.
In buona sostanza, di questo passo, in estate Yildiz  si troverà a rischiare di vedersi triplicato lo stipendio, che, udite udite, con i bonus e tutto il resto (lenticchie comprese) potrebbe anche arrivare, con un piccolo sforzetto in più da parte della società, a superare un milione!
Stiamo in sostanza parlando di cifre che dovrebbero, almeno nel breve, scongiurare il pericolo di doversi rivolgere alla mensa della CARITAS, per poter beneficiare di un pasto caldo, ma che sono improvvisamente diventate ridicole, da quando con una spallata, nemmeno tanto vigorosa, la porta che teneva separato il mondo del calcio di due anni fa da quello attuale, che viaggia su cifre decisamente, più elevate (a voler usare un eufemismo) è stata abbattuta.
Un premio economico, secondo la rosea, al culmine della comicità involontariain linea con il suo nuovo ruolo, ma anche una mossa concreta per allontanare le insidie estere: dal Borussia Dortmund, club abituato a investire sui talenti, al Liverpool, e all’Arsenal”.
Questo quanto riportato dalla rosea, che da giornale serio si è evidentemente e scientemente trasformato, nel caso migliore di scelta editoriale studiata a tavolino, in una rivista umoristica, tipo barzellettiere. O, nel caso peggiore, in un giornale miope e con i paraocchi, incapace di cogliere persino i fenomeni più macroscopici ed evidenti: quelli che stanno avvenendo e che sono sotto gli occhi di tutti.

In ultima analisi, di comprendere che Yildiz, e tutto il resto del circo che finora era di casa dalle nostre parti, si è trasferito o si trasferirà in blocco in terre dal clima decisamente più secco di quello a cui il ragazzo è forse abituato, ma sarà davvero piccola cosa in confronto a ciò che capiterà a lui e alla sua famiglia, quando la bomba ad orologeria su cui sono seduti, esploderà.
Quando, cioè, si passerà dal sistema metrico decimale dei piccoli milioncini di euro, che noi, piccole formichine operose, consideriamo tantissimo, ai miliardi di petroldollari che tutto il sistema Saudita dimostra di possedere e di voler spendere in un giocattolo che sperano tanto possa divertirli e risvegliarli dal torpore in cui vivono le loro noiosissime giornate in attesa che capiti qualche evento rilevante capace di risvegliare la loro curiosità.

Diciamocelo chiaramente, anche a costo di rovinare la giornata a chi ancora pensa che Babbo Natale esista: ciò che il bianconero e la rosea raccontano, sostanzialmente ripercorre ancora le logiche tipiche del fenomeno calcio per come finora noi lo abbiamo conosciuto, e, per inciso, già così c'era sembrato oramai eccessivo, visto il contesto di recessione o comunque di scarso sviluppo economico a livello planetario.
Il problema è che adesso, oltre ai club della premier e al Paris Saint Germain, esiste tutta una costellazione di nuove realtà saudite in grado di mettere sul tavolo cifre anche molto più significative di quelle finora viste in questi anni. Siccome il valore delle cose, e quindi anche quello dei giocatori, non è affatto facilmente oggettivabile, quello che c'è da chiedersi non è quanti Yildiz siano in circolazione nel mondo, ancora non emersi, ancora non scoperti, ma che presto lo saranno, ma piuttosto quanti siano i sauditi capaci di spendere per Yildiz, come per tanti altri che potrebbero esplodere, ma potrebbero anche non farlo.
Cifre assolutamente incompatibili con quelle del mercato “ragionevole” che Giuntoli e Manna e tutti gli altri loro colleghi che provengono dal mondo vero,
e non da quello dei marziani, alimentato dai pozzi petroliferi, hanno in questi anni frequentato.

Al povero Yildiz fischieranno sicuramente molto le orecchie in questi giorni, ma giustamente non si può non parlare del fenomeno che egli sta rappresentando sia a livello mediatico, ma soprattutto sportivo, con i suoi gesti tecnici che hanno strabiliato tutti noi, inducendoci a cattivi pensieri: quanto tempo potrà mai rimanere nello stesso posto un giocatore che potenzialmente fra un anno potrebbe valere anche 50, 100 milioni, pagandolo noi, oggi, al prezzo di un pacchetto di patatine PAI all'hard discount? Dobbiamo essere realistici: uno come lui alla Juve non potrà mai rimanere!

Quello su cui al massimo possiamo sperare è di aver saputo impostatare fin dall'inizio grazie all'esperienze di giuntoli e di manna un accordo che in caso di esplosione del ragazzo garantisca alla Juventus, che ha puntato su di lui, una “buonuscita” adeguata alle cifre che il giocatore sarà in grado di mettere in moto attorno a sé.
Ma siccome noi non siamo i proprietari della Juventus, ma solo i suoi tifosi, quello che possiamo sportivamente sperare è che prima che il Yildiz se ne vada, ci garantisca almeno la vittoria di qualche trofeo. Per quanto riguarda invece l'aspetto economico naturalmente c'è da augurarsi di ricavarne il più possibile per poter poi rigirare queste cifre per investire su nuovi giovani di altrettante buone speranze.

Se non può servire per raggiungere il tetto del mondo, che Yildiz almeno ci regali con il suo valore di raggiungere almeno i livelli che competono a questa squadra, e a questa gloriosa società.
Si tratta di mettere su un contratto con una clausola rescissoria adeguata ai tempi, che possa arrivare tranquillamente ai 100 milioni, e con relativo ingaggio che non potrà certo essere un piatto di lenticchie, ma dovrà essere congruo alla cifra pattuita per lasciarlo andare, e cioè svariate decine di milioni di euro.

La Juve questi soldi non ce li ha, e se anche li avesse non potrebbe investirli tutti su un giocatore che Dio mai non voglia si potrebbe sempre infortunare o potrebbe innamorarsi, perdere la testa e mandare a quel paese tutti i sauditi messi in fila.
Il discorso ha sfaccettature molto più complesse di quelle che si potrebbe a prima vista dire, quante volte succede che promesse che erano quasi concretizzate sono andate a ramengo per un infortunio ho perché la mente di un ragazzo non è ancora adatta a sostenere il peso mediatico dell'operazione che lo porterebbe a guadagnare cifre impensabili.
La ricchezza che arriva troppo in fretta è capace di fare danni grandi danni irreversibili. Giuntoli e Manna questo lo sanno e non spenderanno mai cifre che non tengano conto di tutti questi rischi. Gli emiri, invece, non avranno il problema a investire su di lui.
Dovesse andar male sarebbe come un pozzo petrolifero che si esaurisce qualche mese prima del previsto. Se ne attiverebbe subito uno nuovo, e via! Partita decisamente perse in partenza, quindi. E questo da qualsiasi angolazione la si voglia vedere.

A questo punto direi di limitarci saggiamente a guardare al presente, e a goderci questo ragazzo che se va come speriamo probabilmente ci regalerà lo scudetto o, se va male, avrà contribuito a riportare un bel po’  di tifosi allo stadio e di entusiasmo all'ambiente, e questo nonostante la presenza di quel quacchero di Allegri capace di smorzare anche gli entusiasmi più contagiosi.

E giusto per chiudere con una battuta e per farci una risata, mi viene da dire che probabilmente tra qualche anno, quando Yildiz sarà diventato tra i giocatori più forti del mondo, di Allegri non ci ricorderemo tanto degli scudetti e di tutte le altre cose che (forse) ci avrà fatto vincere, ma ci si ricorderà soprattutto di quell'intervista in cui chiese (ordinò) ad Yildiz, con tono aspro e perentorio di tagliarsi i capelli.

Vai Max, chè sei il migliore di tutti.
Maremma Buhajola!