Chi, come il sottoscritto, lo aveva immaginato, e persino raffigurato in copertina, con l'uniforme dei carcerati di Sing Sing... chi, come lo stato maggiore della Juve al gran completo, sapendolo in carcere, aveva stappato le migliori bottiglie di Dom Perignon... Allegri, a dispetto dell'uno e dell'altro, in modo a dir poco rocambolesco, senza neanche essere riuscito lui stesso a ben comprendere cosa fosse successo e cosa lo abbia poi tirato fuori da lì, si risolleva e riesce a tornare in pista.
E lo fa, come si dice, da uomo forte. Forte intanto perché coloro, tra i dirigenti che potrebbero contrastarlo, ognuno per motivi diversi, stanno attraversando una fase di debolezza: Lapo alle prese con sua moglie, trapezista del Circo di Montecarlo, che dopo la diffusione del video-scandalo girato a Nairobi, con ospite d’onore il famoso attore Mandingo, sembra avere un unico obiettivo: spolpare il suo ormai ex marito di ogni sua sostanza.
Anche John e Andrea non sembrano passarsela granché bene: il primo, che con la EXOR inevitabilmente dovrà parare il colpo di Lapo, cercando per quanto possibile di arginare gli effetti di uno sputtaname... o di proporzioni epocali; il secondo, Andrea, impegnato a contenere un’emorragia di tifo che sembra inarrestabile. Numeri di abbonamenti che, fatta anche la tara degli effetti devastanti del Covid, non sono nemmeno lontanamente paragonabili alle cifre fatte registrare nelle annate d’oro, in cui i sold out si ottenevano a distanza di pochi minuti dalla messa in vendita dei tagliandi.
Questa era la fotografia dell’allora invidiabile situazione della Juve e dei suoi tifosi prima che il gioco della squadra (sarebbe forse più opportuno parlare di non gioco) per seguire gli assurdi tatticismi allegriani, diventasse, in termini di spettacolarità, paragonabile alla visione dei tornei di bocce della bocciofila di borgata Parella (a due passi dall’Allianz).
Sembra, a tal proposito, che il presidente della società bocciofila in questione, abbia ricevuto una telefonata direttamente dal presidente Agnelli, che, in un accorato appello, chiedeva di programmare le sfide nei vari campetti della bocciofila, cercando di evitare che andassero in sovrapposizione nei giorni e negli orari con le partite della Juve, per cercare almeno di tamponare l’emorragia di tifosi over 80, che, tra bocce e Covid, risultava essere, statistiche alla mano, la fascia che aveva subito più defezioni.

L’Avvocato, che pure in vita qualche trasgressione se l’era ben concessa, dopo aver solo visto le primissime scene del video proposto da Allegri in sala conferenze, video (lo ricordiamo a beneficio dei più smemorati) raffigurante Lapo e alcuni suoi noti amici a Nairobi intenti a divertirsi, più o meno innocentemente, con la partecipazione del noto attore Mandingo, ha preferito, una volta ripresosi dallo shock e dalla conseguente crisi cardiaca che l’aveva colpito, tornare nel suo buen retiro di Villar Perosa.
Andrea Agnelli, in gran segreto, coinvolgendo (suo malgrado) ancora una volta l'Avvocato, tramite l’ottima Oriana (la mediana), convoca un nuovo vertice, a cui naturalmente Allegri non è invitato. Vertice, questo, di importanza capitale per tutti. La domanda che tutti infatti si pongono è: adesso che Allegri, con le sue patologie note e certificate dovrà, per legge, essere reintegrato come allenatore della Juve, cosa potrà salvare la società dal fallimento?
I convocati, stavolta, sono naturalmente il presidente Andrea Agnelli, organizzatore del vertice, l'Avvocato, che, visto il carattere di urgenza della questione, è stato costretto a interrompere (non senza disappunto) la quotidiana sessione di massaggi orientali, sulla cui natura la Famiglia, da sempre, ha rinunciato a indagare, il vicepresidente con incarichi speciali noti solo a lui: Pavel Nedved. Ed infine John, nei panni di colui che allarga e stringe i cordoni della borsa.
Lapo e Arrivabene, come accennato, sono invece decisamente impossibilitati, al momento, a fornire un contributo utile, sia per tempistiche strettissime, sia per lucidità. A questo giro rimangono fuori.

Dopo le frasi di rito, e il saluto e ringraziamento allo Zio, il vertice, urgentissimo, inizia con un tema che definire caldo è un eufemismo. L'incarico di nuovo allenatore della Juve, che tutti speravano fosse assegnato a Pirlo, dopo l'ingresso a sorpresa di Allegri, che è sembrato a tutti un volersi riprendere ciò che sentiva essere suo, non potrà che tornare, almeno nel breve periodo, nelle mani sconsiderate di Allegri. Dato per scontato che nessuno sano di mente, in tutta la Continassa, tra dirigenti, giocatori (a parte De Sciglio) e staff tecnico (a parte Padoin), vuole avere anche solo a che fare con Allegri, la domanda a cui trovare una risposta nell’immediato è: cosa fare?

Nedved fa un timido cenno di voler parlare. Abituati come siamo noi tutti a vedere Neved non fare mai, dalla mattina alla sera, una beneamata fava, se non quella di seguire le partite, imprecando e bestemmiando come un ossesso in tribuna, tutti rimangono piacevolmente stupiti nel constatare che proprio lui, finalmente, chieda la parola per proporre una possibile soluzione ad un problema.
Nedved: “Se mi è permesso, Andrea, avrei alcune idee che potrebbero risultare risolutive”.
Agnelli, quasi commosso: “Pavel, con gli ultimi accadimenti di questi giorni, che ti vedono protagonista di palpeggiamenti vari, e che ti dovrebbero quindi indurre a pensare soprattutto agli affari che riguardano per primo te, trovo encomiabile che tu abbia trovato il tempo anche di occuparti di possibili soluzioni che possano salvare la Juve”.
Avvocato: “Davvevo, Pavel! Ammetto di esseve anch'io stupito del tuo gvande attaccamento a questa società. Se poi viuscissi nei prossimi festini (avendo pevò l'accovtezza di non favti beccave dalle telecameve) a coinvolgere anche il sottoscvitto, te ne savei gvato. Pev quanto viguavda invece quell'esseve spvegevole di Allegvi, ti savei altvettanto gvato se viuscissi a vegalarmi la gvande soddisfazione di vedeve quel misevabile vispedito in uno di quei localacci che immagino fvequenti quando tovna nella sua Livovno. Ne savei talmente felice da chiedeve a mio nipote Andvea di vaddoppiavti come minimo lo stipendio puv non facendo una beneamata cippa dalla mattina alla seva, come ognuno di noi ben sa”.
Nedved: “Avvocato sono onorato della grande considerazione che lei ha di me e che ancora una volta ha voluto ribadirmi”.
John: ”Direi che se avete finito con i salamelecchi sarebbe il caso di entrare nel merito delle proposte che Pavel ha intenzione di esporci”.
Nedved: “Partiamo riepilogando i fatti: noi vorremmo risolvere il contratto con quel pagliaccio di Allegri, ma non possiamo permettercelo perché, pur essendo assolutamente scontenti del gioco che la squadra fornisce, non abbiamo soldi a sufficienza per pagare la penale stratosferica che Allegri ha voluto inserire quando lo abbiamo messo sotto contratto”.
Avvocato: “Cavo vagazzo, ti pveghevei di esseve più vapido nell'esposizione, tva mezz'ova gioca la squadva di Pivlo al tovneo clandestino di subbuteo, su cui ho puntato una cifvetta non da poco…”.
Andrea: “Ma, Zio! Non avevi detto che eri riuscito a smettere? Adesso salta fuori che sei di nuovo ricaduto nel vizio delle scommesse?”.
Avvocato: “Ehm… no no, mi sono espvesso male, volevo dive che la puntata l’ho fatta, ma pev conto di un mio amico, che povevetto, a differenza di me che ne sono uscito alla gvande, è ancora impantanato tra 1000 scommesse… mi fa una pena che non vi dico… e pev questo che voglio aiutavlo: non può cevto smetteve dall'oggi al domani! Deve adottave un appvoccio gvaduale e io mi sono offevto di aiutavlo…”.
Persino Oriana non riesce a trattenere un'espressione di disprezzo, misto delusione, per le scuse puerili che l'avvocato stava tentando pietosamente di utilizzare
Andrea: “Direi che visti i tempi stretti di questo argomento ne parleremo in separata sede zio, direi che se Pavel ha la compiacenza di continuare a esporci le sue idee… siamo qui tutt’orecchi”
Nedved: “La mia idea, in sostanza, è che se non possiamo colpire Allegri dall'interno, possiamo provare a farlo dall'esterno. L’idea è quella di mettere in tre ruoli di fondamentale importanza tre personaggi che rappresentano per Allegri i suoi tre peggiori incubi di notte, e le sue tre più fastidiose spine nel fianco di cui vorrebbe liberarsi a tutti i costi e che invece il buon Dio gli manda ogni giorno in terra”.
John, che quando intuisce per istinto che si sta per parlare di qualcosa di molto interessante, aguzza occhi, orecchie e tutto ciò che può essere aguzzato per migliorare la sua attenzione: “e chi sarebbero i tre personaggi che hai in mente?”.
Pavel: “E' presto detto: il primo è Lele Adani, da far reintegrare come commentatore ed opinionista SKY, affiancando o sostituendo Fabio Caressa, la seconda è Ambra Angiolini come responsabile dei rapporti della società Juve nei confronti della stampa, e infine Antonio Cassano a curare i rapporti tra la società e la tifoseria degli ultras”.

Cala il silenzio. Il povero Pavel non sa se ciò che ha proposto rappresenterà per lui la fine del suo rapporto di lavoro presso la società Juventus, oppure se gli comporterà un raddoppio di stipendio come promesso dall'Avvocato.
All'improvviso, come se si fossero messi d'accordo per fargli uno scherzo, in coro:
“geniale!”
John: "Ad ogni inizio e fine partita, verrebbero poste da Lele Adani, col suo fare irritante di depositario delle verità, col suo look da Giovanni il Battista che si autoproclama il più grande conoscitore di calcio, una raffica senza fine di domande, studiate per mettere impietosamente in risalto lo schifo totale, che attualmente la sua squadra offre, in termini, sia di risultati, sia di bellezza di gioco".
Andrea
: "Poi, dopo la prima razione di randellate nelle interviste a caldo di Adani, si va in sala stampa, dove metteremo in scena, in mondovisione, un vero e proprio massacro: dove verranno poste, senza nessuna pietà, tutte le domande che in vent'anni di finto giornalismo tutti avrebbero voluto sentire porre e che invece (anche per colpa nostra, va detto) mai sono state formulate, se non nella fantasia del povero giornalista di turno. Sarà il Grand Guignol del giornalismo. La festa della vera libertà di stampa, il tutto orchestrato da colei che ha decisamente qualche sassolino da torgliersi nei confronti del simpaticissimo Allegri: la "grande" Ambra."
Nedved, eccitatissimo per la piega entusiastica che la sua proposta sta prendendo: "E infine il nostro carissimo Antonio Cassano a preparare l'accoglienza, a inizio partita, per non parlare del proseguimento e della fine di ognuno di questi scempi di partite, che quel pazzo da legare di Allegri, ci sta proponendo. Il buon Antonio sarebbe garanzia di fischi assordanti dal primo all'ultimo minuto, banane, verdure, pomodori marci: tutto l'invenduto del mercato di Bari Vecchia potrebbe essere stoccato in cassette, portato a Torino, e riversato sul terreno di gioco, giusto per far capire l'antifona al nostro carissimo amico Max. Se riuscissimo ad andare avanti così anche solo per un mese, sarebbe lui a pregarci di risolvere il contratto. A quel punto, sarebbe quasi il caso poi di denunciarlo noi, per farci risarcire i danni morali, materiali e di immagine della società. Ma noi, magnanimamente, ci accontenteremo di liberarci di lui, lasciando perdere questioni pecuniarie, nei confronti delle quali, siamo da sempre indifferenti".

Quali saranno gli sviluppi? Riusciranno Nedved, Andrea e John a mettere in atto il loro piano diabolico? Che fine farà Allegri?
Lo scopriremo insieme nel prossimo episodio.

To Be Continued   


per gli episodi precedenti, cliccate qui:
I    Summit in casa Juve a 7 giorni dalla prima di campionato
II   Vertice Juve: Giovanni Agnelli asfalta la dirigenza
III  Terremoto alla Juve: Pirlo torna in sella! 
IV  Pirlo ci ripensa! In casa Juve c'è aria di restaurazione!