Come molti di voi ricorderanno, all’indomani della sonora sconfitta rimediata con l’Atletico di Morata nell’ultimo test disponibile, e a 7 giorni esatti dalla partita col Sassuolo, si era reso necessario fare un tempestivo punto sulla situazione, col coinvolgimento dei massimi esponenti della società Juventus: Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene, oltre naturalmente a Massimiliano Allegri, e di chi (semplificando) tiene in mano i cordoni della borsa: John Elkann, accompagnato, con facoltà di parola (ma senza esagerare), dal fratello Lapo, da non confondere col francescano Frate Lupo, evocativo di suggestioni che stanno al buon Lapo, come Madre Teresa di Calcutta potrebbe stare a Josef Mengele. Come ricorderete, la situazione era apparsa a tutti talmente grave da rendere necessaria persino la partecipazione… in remoto dell’Avvocato, grazie a Oriana (la mediana), medium di fiducia di casa Agnelli.
Alla fine, come abbiamo visto, nonostante le premesse a dir poco allarmanti, la partita col Sassuolo è finita con un rotondo 3-0. Risultato che ha portato nell’ambiente juventino, dopo la mazzata dell’infortunio di Pogba, qualche sorriso di moderato, cauto ottimismo. Ottimismo che naturalmente non deve indurre nessuno ad abbassare la guardia, soprattutto avendo visto la partita, e quindi avendo ben chiaro come questo successo sia maturato: senza la minima traccia di gioco corale, affidandosi semplicemente alle giocate dei singoli.
Proprio al fine di “tenere serrati i ranghi” in vista della prossima partita a Marassi, lato  Samp., Andrea Agnelli ha voluto comunque convocare una ulteriore riunione per fare il punto sulle criticità, con la presenza di tutti, e, ancora una volta, con la presenza dell’Avvocato, che dall’alto della sua esperienza (e dall’alto dei cieli), può elargire consigli e pareri col giusto distacco.

-Andrea, col solito  fare pomposo: “in qualità di presid…”
-Lapo furente: “Ma facciamola finita con questi riti bizantini!”, poi, rivolto a suo cugino Andrea, cercando, con discreto successo, di imitarne la voce: ”In qualità di presidente dichiaro aperto il circo delle cariatidi”. Poi, rivolto a tutti: “Ma vogliamo davvero andare ancora avanti con questo insopportabile autoreferenzialismo? Ma la partita, l’avete vista? O avete solo visto il risultato sul televideo? Per quanto tempo ancora dobbiamo tenerci a libro paga questo incompetente? No, chiedo solo per sapere…” e nel frattempo con la mano indica Allegri, giusto per sgombrare il campo da eventuali dubbi, su chi fosse l’oggetto del suo criticare.
-Allegri, per nulla intimorito, dall’alto del suo contratto quadriennale da 7 netti all’anno, che lo rendono l’uomo con le mutande più corazzate della Continassa, a Lapo: “tettù di calcio non hapisci una fava”, “tettù devi stazzitto”, e poi ancora: “col potere mediatico che cciò io, tra dazòn, scai e tutta la sala stampa, che fa quello che dico io, sai quante bischerate che hai combinato in questi anni soccapace di trovarti? Vogliamo parlare del festino annairobi, con Mandingo?”
A quanto pare, il buon Max sa come tenere per le pa..e i suoi nemici. Quest’ultimo particolare di Mandingo, sembra infatti aver colpito nel segno: il viso di Lapo, lentiggini comprese, sbianca, assumendo lo stesso colore del  suo completo, come sempre griffato Italia Independent.
-Andrea, il cui colorito nel frattempo, nell’arco di una manciata di secondi, è passato senza soluzione di continuità dal bluastro, fino al rosso fuoco, con le narici talmente dilatate da poter essere più propriamente definite froge equine, cerca di contenere la rabbia, riuscendoci a malapena: “Non ti permettere mai più di interrompermi nel bel mezzo dell’espletamento delle mie funzioni! Tu, qui non ci dovresti nemmeno essere. Se ci sei e puoi parlare, lo devi a tuo fratello, e soprattutto allo zio”. Ricomponendosi, si rivolge alla medium Oriana (la mediana): “Zio, ci sei? Scusa le nostre intemperanze…”.
Oriana, che già di solito, nel corso di una normale seduta spiritica, appare molto affaticata, se non addirittura sofferente, stavolta sembra completamente stravolta.
-Andrea: “Zio, Oriana… tutto bene?” Oriana risponde facendo presente, con gran difficoltà, che anche un altro defunto, oltre all’Avvocato, sta provando ad entrare in collegamento. Ovviamente questo rende quasi proibitivo per Oriana il continuare la sessione.
-Andrea si rivolge direttamente all’altra anima defunta, che vuole entrare anche lei in contatto con loro: “Oh anima, che aneli ad entrare poscia in contatto con noi… a quale mortal uomo sulla terra appartenevi?”.
-Allegri e Arrivabene, più divertiti nel sentir parlare Andrea in quel modo così affettato e anacronistico, che incuriositi di sapere quale altra anima di casa Agnelli stesse cercando di entrare, si scambiano, non visti, ammiccamenti e gomitate di intesa. Poi, come erano soliti fare alle elementari coi compagni più deboli, inumidendo dei pallini di carta, li lanciano sulla testa di Andrea con una bic, rimediata lì per lì, usata a mo’ di cerbottana.
-Oriana, affaticatissima, non demorde. Continua nello strenuo tentativo di portare avanti la comunicazione con entrambi.
- Andrea, ancora rivolto all’anima sconosciuta: “Oh anima del casato nostro, palesati!” ad Oriana: “Oriana, non riusciamo a fare una cosa a tre?”
-Lapo, ancora intento, nella sua mente a ripercorrere la serata a Nairobi, in compagnia di Mandingo e di altri amici, alla ricerca di eventuali inconfessabili dettagli potenzialmente nelle mani di Allegri, non appena sente, pronunciata da Andrea, la sua ultima frase, quella sulla "cosa a tre", improvvisamente si scuote dal torpore e cerca di capire cosa nel frattempo sia successo, o stia succedendo.

Finalmente l’anima che voleva entrare in contatto con gli Agnelli, tramite l’eroica Oriana, si palesa rivolgendosi ad Andrea: "Andrea, sono il tuo bisnonno Giovanni! Gianni, tuo zio, mi ha raccontato di voi e della possibilità, tramite Oriana, di parlarvi e ne ho voluto approfittare". Poi, rivolgendosi ad Arrivabene, Nedved e Allegri, col piglio di chi è abituato a dare ordini, e si trova perfettamente a suo agio a stare in cima alla catena di comando: “Sottotenente di cavalleria Agnelli, in congedo illimitato provvisorio… con chi ho il piacere di conferire?

Il più lesto ad adeguarsi, non c'erano dubbi in merito, è Arrivabene, il quale, se non avesse intrapreso la strada dell'amministrazione di società in via di sfrondamento del personale (vedi alla voce: tagliamento teste), si sarebbe senz'altro messo in luce con una brillante carriera militare con compiti che sicuramente avrebbero saputo mettere in risalto le sue qualità di stronz...gine. I suoi amici, o chiunque lo conosca sufficientemente bene, hanno sempre detto di lui che, a dispetto di ciò che può apparire a prima vista, lui (poverino) non è affatto str...zo. Semplicemente si comporta in modo da essere considerato tale! Pensando di ben figurare e di entrare così nelle grazie del vecchio Agnelli, se ne esce con una frase ad effetto: “Sergente Arrivabene, 187° Reggimento, Paracadutisti ‘Folgore’, Signore!”. Con tanto di sbattimento di tacchi.

-Il vecchio Agnelli, nelle sue funzioni di Sottotenente: “Sergente Arrivabene, le sembra che la sua inguardabile barba incolta e il suo abbigliamento trasandato e sciatto possano essere conformi con le prescrizioni che il suo stato di appartenenza all'esercito le imporrebbero? Conferirò immediatamente coi suoi superiori diretti, affinché le venga inflitto un mese di consegna di rigore, da scontarsi presso la sua caserma di appartenenza. Nel frattempo esca immediatamente da questa stanza!”.
Arrivabene, con gli occhi rossi e lucidi al limite del pianto, si alza e se ne va senza proferire parola.
-Allegri, con un sorriso che sembra essere più dovuto ad una momentanea paresi facciale, causata dalla crudezza della scena che si era appena consumata davanti ai suoi occhi: “Allegri Massimiliano, di Livorno. Io il militare un l’ho fatto… sai com’è, accuel tempo si handava tutti arriempire le boccette dell’urina da un amico che aveva un rene ssolo e che la pipì, quando stava bene, la faceva color oro, tendente al marroncino…”.
-Agnelli, completamente fuori dai gangheri, con le vene del collo a rischio rottura: "FUORI! IMMEDIATAMENTE!”.
Anche Allegri, a cui nel frattempo si è sciolta la paresi facciale, con uno sguardo mesto, ma anche pieno di interrogativi, lascia la stanza. Interrogativi derivanti dal fatto che l'aneddoto dell'amico con un rene solo, solitamente causava una risata generale, e un innalzamento dei suoi punti in termini di simpatia, nei confronti dell'interlocutore. Una reazione così dura proprio non l'aveva considerata.
-Nedved, ancor prima di vedersi, anch’esso, buttato fuori per la sua capigliatura decisamente incompatibile con un qualsiasi incarico dirigenziale, tantomeno di vicepresidente, rimpiangendo di non aver mai seguito il suggerimento di Andrea, che lo paragonava per scherzo a Nino D’angelo, si alza anche lui e se ne va.
-Andrea, gasatissimo, dopo aver assistito alla scena di Arrivabene, per cui avrebbe pagato milioni: “Nonno Giovanni! Che onore! Come stai? Cosa ne pensi di questa Juve? Secondo te ce la facciamo a vincere lo scudetto?".
A sorpresa, si palesa l’Avvocato: “Nonno Giovanni eva tvoppo pveso dall’azienda di famiglia pev potevsi dedicave anche alla Juventus, l’intenditove di famiglia, modestamente sono io…”.
-Andrea, sempre più contento: “Ciao Zio! L’hai vista anche tu la partita? Hai visto, con tutte le preoccupazioni che avevamo, è finita 3 a 0! Non male, no?”.
-Avvocato: “Tanto pev cominciave, abbiamo avuto mille pvoblemi a vedeve la pavtita. Alla fine c’abbiamo vinunciato” "Anche da pavte nostva, un vingvaziamento pieno di accidenti vada con simpatia a DAZN". Dalle intevviste e dai commenti che ho letto e sentito, al di là del visultato, la Juve è stata più o meno la solita, mai un’azione in vevticale, mai una tviangolazione… Ma sicuvo che non si viesca a toglievcelo dalle pa..e questo Allegvi? Se lo esoneviamo quanto dobbiamo davgli?”.
-Andrea, contando che anche John, su questo dica la sua: “Di preciso non lo so, perché questi dettagli li segue Cherubini. Se non ricordo male, l’unico modo per potercelo togliere dalle pa...e senza dovergli pagare nulla, sarebbe di non riuscire a qualificarci per all’Europa League 2023/2024”.
-John aggiunge: “questo significa che dovremmo piazzarci dal 6° posto in giù e non vincere la Coppa Italia...”.
-Andrea a John: “E si può sapere, di grazia, a cosa ca...o stavi pensando a Villar Perosa due settimane fa, quando hai promesso  ai tifosi almeno un trofeo? Se vinciamo qualcosa, per toglierci quel cogli..e dalle scatole ci dobbiamo dissanguare, se non vinciamo niente e arriviamo sesti, ci togliamo la piattola sanguisuga di dosso, ma un istante dopo ce ne dobbiamo andare via anche noi, se non vogliamo essere linciati… Proprio una bella  situazione di mer… Complimenti!”.
-John, come se avesse avuto un’idea folgorante a cui non aveva mai pensato prima d’ora: “E se provassimo a venderla, sta ca..o di Juve? Delle promesse fatte, ce ne fotti..o, tutti ca..i di chi se la compra. A noi ci arriva un bel pacco di milioni (tra valore dei cartellini dei giocatori,  sperando che Allegri non sia capace di dimezzarcelo nel giro di una stagione), stadio di proprietà, J-Hotel, J-Medical, Continassa con annessi e connessi. Vendiamo tutto ad un fondo e tu, Andrea, finalmente potrai fare come Lapo, che, con tutti i difetti che gli vuoi trovare, gli va dato atto che quando si tratta di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, ci può fare da maestro".
-Lapo, ancora col pensiero a Nairobi, non coglie la velata ironia, prende per buone le parole di suo fratello, e, visibilmente inorgoglito ringrazia John per l’attestato di stima.
-John a tutti: “Ragazzi, pensiamoci, io già l’ho fatto con Stellantis. Sede in Olanda, ad Amsterdam, che se hai voglia di fumarti una canna, basta andare in tabaccheria, le tasse dimezzate, come piace ad Arrivabene, nessuno che si metta a farti le pulci: il paradiso terrestre fiscale!".
-L’Avvocato, visibilmente rabbuiato, ma consapevole delle enormi difficoltà che i suoi nipoti si trovano ad affrontare: “Io pevsonalmente, la Juve non la vendevei” è come se vendessi una pavte di me. Pensateci bene…”.
Ancora l’Avvocato, ma cambiando per un attimo discorso: “pvima di salutavci (anche pevché Oviana tva un po’ ci lascia le penne, povevina) volevo povve alla vostva attenzione quella che io pevsonalmente vitengo una cviticità: La Juventus, nella sua stovia più che centenavia, ha sempve avuto, a vappvesentavla, campioni di gvande spovtività (vequisito impvescindibile), ma anche dotati di un discveto senso estetico. Baggio eva Vaffaello, Del Pievo, pvima Pintuvicchio pev le sue tele, poi Godot, pev il suo esseve etevnamente atteso, e incompiuto, Vialli il Michelangelo della Cappella Sistina. Lo scultove che sa tvasfovmavsi in pittove”.
-Sempre l’Avvocato: “Ebbene, nipoti cavi, potete spiegavmi come possiamo collocave in questo discovso metafovico un pevsonaggio come Bonucci, che minaccia a destva e a manca, mena ceffoni a chi, della squadva avvevsavia, si pevmette di esultave, minaccia Movata nella vecente pavtita con l’Atletico, pevché pvotesta con l’avbitvo pev un vigove dubbio non assegnato, anche a Cavdiff  (tovnando indietvo pev qualche istante) qualcosa ha combinato di sicuvo, dando il famoso ceffone a Dybala, e tantissime altve intempevanze, anche in nazionale a euvopei vinti?”.
-Per finire, l’Avvocato: “Volendo pvoseguive nella metafova degli avtisti della pittuva, uno come Bonucci, lo vedvei bene associato al tedesco Hans Havtung, pittove movto nel 1989, famoso pev la sua tecnica pittovica consistente nel viempive il sevbatoio di un’aspivapolveve di colove, e nell’invevtive le polavità del motove elettvico, in modo da potev spvuzzave il colove sulla tela, fissata pev tevva, ottenendo un effetto, bisogna viconoscevglielo, piuttosto gvadevole....".

L’avvocato, inutile dirlo, non delude mai!

 

NOTA: calatino-a-interland, trovando particolarmente divertente il pezzo sulle sedute spiritiche scritto un paio di settimane fa, mi aveva promesso che, se avessi scritto un nuovo pezzo che fosse la continuazione di quel pezzo, mi avrebbe disegnato la copertina. Grazie Calatino, per aver mantenuto la tua promessa!
E naturalmente spero di aver scritto un pezzo degno. Cosa in generale quasi impossibile per i sequel...