Breve riepilogo 
Dopo l’ennesima prova deludente da parte della Juve, a dispetto dei numerosi tentativi di arginare, con nuovi innesti, un trend che appare fuori controllo, innesti, (va detto) rivelatisi necessari anche per far fronte alle assenze prolungate di giocatori del calibro di Pogba, Di Maria e Chiesa, o comunque per rimpolpare il reparto offensivo, mostratosi finora troppo leggero, ma soprattutto dopo aver constatato che l'allenatore a cui Andrea Agnelli, l'anno scorso, aveva deciso di affidare il timone della nave, colui che sulla carta avrebbe dovuto rappresentare una certezza, a distanza di solo due anni da quel giorno, in cui con le lacrime agli occhi e senza grande convinzione si erano detti addio, si è finora rivelato essere solo un lontano, sbiadito ricordo di ciò che era stato: di colui che aveva saputo conquistare 5 scudetti consecutivi, ma soprattutto dopo aver constatato che ogni acquisto, ogni tentativo di risollevare la situazione, di porre in qualche modo rimedio, viene vanificato da una gestione della rosa a dir poco scriteriata da parte di un allenatore, Allegri, che sembra ormai non rendersi neanche più conto della gravità della situazione e, di conseguenza, neanche della sua evidente incapacità di adattare le sue idee ad un calcio che è in continua evoluzione.
Preso atto che questo gruppo è ormai allo sbando, e che Allegri non ha la minima intenzione di fare un passo indietro, che gli costerebbe ben 3 x 7 = 21 Milioni di euro netti, l’obiettivo della Famiglia è quello di fare in modo che il contratto con Allegri venga risolto senza dover pagare un euro. Per raggiungere questo obiettivo la Famiglia ha messo a punto un piano diabolico che richiede il contributo da parte di tre personaggi che conoscono Allegri molto bene!
A conclusione dell’ultimo episodio, ad Allegri viene comunicato, senza troppi giri di parole, che ci saranno tre nuove figure con cui dovrà interagire e collaborare: la prima è il nuovo direttore di SkySport 24, carica finora affidata a Fabio Caressa, notoriamente vicino ad Allegri, e suo strenuo difensore, e che invece verrà affidata ad una vecchia conoscenza di Allegri: Lele Adani. (A Fabio Caressa e Benedetta Parodi verrà affidata la serie Casa Caressa, una sorta di riedizione in chiave contemporanea di Casa Vianello n.d.r.). La direzione dell'ufficio stampa della Juve sarà affidata ad Ambra Angiolini, che col giusto piglio saprà diradare la nebbia e togliere l’odore di stantio, che da anni aleggiano nella sala stampa; mentre a tenere i rapporti con la tifoseria organizzata, sarà Antonio Cassano (non proprio un estimatore di Allegri). La reazione di Allegri a queste novità, snocciolate impietosamente, una dopo l'altra, non poteva che essere di iniziale incredulità, e successiva, temporanea mancata accettazione (negazione) di ciò che gli era stato comunicato. Ed è in questo stato che lo ritroviamo il giorno dopo.

Casa Allegri, ore 21 circa.
(Musichetta di Casa Vianello): Tirititiritì, tirititirità, tiri titiri titiri titiri titiri titiri titiri titiri ti Tirititirì, tirititirità, …
Allegri: “Oooooh llà, dopo un’intera mezza giornatha passatha in saletta riunioni a giocare a Space Invaders col figlio del magazziniere della Hontinassa: seratha amarcord! Hon tutte le repliche della mia sitcom preferitha: Hasa Vianello. Noi della generazione babyboomer, siam fatti hosì… siam fatti.
Anzi, sai hettidico? He mi vado pure a preparare una bbella cedratha Thassoni: quante cose al mondo puoi fareee? Hostruireee? Inventareee? ma trova un minutho per mee.” E va in cucina per la preparazione del drink.
Tornato in sala, col drinkino, il ghiaccio, l’ombrellino e la cannuccia, distrattamente butta l’occhio alla scena in TV, ma l’attenzione, giustamente, è tutta sull’operazione di appoggiare il vassoio col drinkino, senza che si versi. Una volta portata a termine questa operazione, sedendosi sulla poltrona, può finalmente dedicare più attenzione alla scena in TV.
Queste, dovevano essere evidentemente le primissime puntate, che non aveva mai visto. Allegri, infatti, nota subito che l’arredamento è tutto diverso rispetto a quello solito di Casa Vianello. Focalizzando ancora meglio l’attenzione sui dettagli, nota una cosa che non può essere: la TV che campeggia, enorme, nella sala di casa Vianello è un LCD OLED da almeno 150 pollici. E già lì, partono le prime palpitazioni.
Un istante dopo entrano in scena Benedetta Parodi e Fabio Caressa intenti a discutere animatamente se sia meglio comprare un’auto elettrica o un’auto ibrida. E lì parte l’arresto cardiaco vero e proprio: Allegri, come in un flash, finalmente ricorda ciò che aveva rimosso. Prima di accasciarsi, colpito da una temporanea paresi, fa giusto in tempo a schiacciare il tasto del cellulare per richiamare l’ultimo numero selezionato.
Servizio Escort Express. Buonasera, sono Giovanna, come posso esserle utile?
"Ambulanza, hiamate un’hambulanza".
Ospedale San Camillo di Torino, reparto di Cardiologia. Orario di visite.

Caressa, a bassa voce: “Max… Max… Max…” Poi, spazientito: “A Maxeee”
Allegri: “Chillè?, Ah sei te Fabio”
Caressa: “Ma che mi combini, Max? Il primario mi ha detto che praticamente ti hanno tirato per i capelli, che eri più di là che di qua”
Allegri: “Che tti combino io? Maremma majala! Ma chemmi combini te, piuttosto!”
Caressa: “Mi hanno fatto questa offerta irrinunciabile di Casa Caressa… che dovevo dì? De no? Co sto Dazòn dei me cojoni, che ha arraffato tutto. Qua ce stanno a lassà n’braghe de tela. Qui semo al chissesarva se sarva, aaa Maxe!”
Allegri: “Ho hapito! Ma proprio Adani dovevano mette affare il direttore? Uno normale un ci stava?”
Caressa: “A Maxe, famo a capisse… io ho cercato di difenderti fino al difendibile, anche a discapito della mia credibilità di giornalista! Ma una Juve ridotta così, nun s’era mai vista! Eddaje! Ma nemmeno ai tempi di Maifredi! Ma lo vuoi capire che in questi due anni il calcio è cambiato? Fatte dà ‘na mano! Ho saputo che c’è Pirlo che, tra tornei clandestini di Subbuteo, servizio serale di Sommeiller e, nei weekend, di guida vitivinicola nelle Langhe, per arrotondare fa anche lezioni private di tattica. Lo chiamo io, je dico che c’è n’amico mio che chiede di rimanere anonimo. Te fai dà du dritte via chat… nun lo diciamo a nessuno… e te ti aggiorni un pochetto!”.

Dal corridoio, nel frattempo giunge un vociare, all’inizio appena percepibile, poi man mano sempre più insistente, fin quando dalla porta che dal corridoio permette l’accesso alla camera di Allegri, si affaccia Il testone inconfondibile di Lele Adani, col suo solito look alla Giovanni il Battista. Neanche la recente nomina a direttore di SkySport 24 lo ha indotto a darsi una “ripulita”. Lo studio e l’onestà intellettuale, suoi soliti cavalli di battaglia, evidentemente passano anche attraverso l'immagine di secchione trasandato, troppo impegnato nella formulazione delle sue teorie, per badare alle apparenze e all'abbigliamento.

Adani: “Max, sono venuto a vedere come stavi, e anche a porgerti un simbolico ramoscello d’ulivo. In passato tra noi ci sono state divergenze di vedute che sono sfociate, purtroppo, in offese personali, come non dovrebbe mai succedere. Detto questo, tornando nel merito di quanto ci siamo detti l'ultima volta, non posso certo dire di aver cambiato idea: il tuo calcio continua ad essere inguardabile, sotto tutti i punti di vista. E ti dirò anche il perché, visto che non è mia abitudine lanciare il sasso e nascondere la mano. Quando formulo una critica cerco di argomentarla in modo estremamente dettagliato. A questo proposito, ad esempio, ti inviterei a considerare che quando schieri il 442, con Danilo a supporto della fase difensiva, e Paredes ad aggredire la profondità, mentre Quadrado e Kostic si tengono al limite del terzo difensivo e del quarto offensivo, con De Sciglio che presidia la corsia destra, e Alex Sandro che copre il quarto difensivo del terzo offensivo sinistro, Rabiot, sgravato da compiti difensivi, potrebbe agire con maggiore libertà nel terzo offensivo, garantendo, insieme a Locatelli, la copertura che permetterebbe a Miretti di salire oltre la linea difensiva avversaria, con Di Maria che, indietreggiando, consentirebbe a Milik di dialogare nel dai e vai e di favorire, con passaggi filtranti le ripartenze, con il centrale a fare perno e le due punte, tra le linee, a coprire l'incursore, che a turno potrebbe avanzare dalle retrovie in modo da permettere al blocco difensivo di compattarsi, facendo sì che i centrali vadano a interdire, all’occorrenza, eventuali tentativi di superare la linea difensiva e a tenere la linea d’attacco bassa, con la costruzione del gioco che deve partire dal basso con lanci ben calibrati e pressing a tutto campo.
Per chi in questi anni ha studiato e si è aggiornato, tutto questo è evidentissimo; la tua supponenza, invece, caro Max, ti impedisce di riconoscere che il gap che hai accumulato richiede, per essere recuperato, di un vero e proprio bagno d’umiltà, che tu, caro Max, (lo si evince chiaramente da ciò che dici nelle conferenze stampa),  non sei in grado, o non hai voglia di fare.
In questi ultimi due anni, e questo forse a te è sfuggito, il calcio è cambiato in maniera totale. Tu invece vai ancora avanti col catenaccio, che poteva andare bene 5 anni fa, ma che adesso fa inorridire persino i più difensivisti. Non c'è bisogno di scomodare personaggi come Bielsa o come Guardiola: per fare qualcosa di meglio del calcio che fai tu, andrebbe bene anche il peggior Trapattoni”.

A monitorare i parametri fisiologici di Allegri, c'è una macchina che in tempo reale segnala, con delle luci che all'occorrenza si accendono, il pericolo di un nuovo infarto.
Alla fine della simbolica consegna del ramoscello d’ulivo da parte di Adani, la macchina sembra un albero di Natale.
Immediatamente medici e infermieri fanno uscire tutti dalla stanza e si adoperano per evitare un secondo infarto nel giro di poche ore. La messa in atto del piano di Andrea, John e Lapo per liberarsi di Allegri senza il pagamento di nessuna penale è solo all’inizio, ma sembra già sortire ottimi risultati.

continua...

per gli episodi precedenti cliccate qui:
Allegri contro tutti (La saga, episodio VI) 
Allegri è tornato, ma la Famiglia ha un piano! (episodio V, continua la saga...)
 
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