Come avevo previsto, invito gli scettici a rileggersi il mio articolo: "L'occasione per Mister Pioli, Miracolo a Milano", la nostra squadra e il suo allenatore stanno stupendo tutti inanellando una serie di risultati utili che, non solo garantiscono l'accesso all'Europa League, ma specialmente divertono ed entusiasmano come non succedeva da molti anni.
I motivi che hanno portato a questo radicale cambiamento rispetto a quando Pioli è arrivato sostituendo Giampaolo, sono cinque e non difficili da evidenziare.
La sosta obbligata - Tutti sono consapevoli di quanto il tempo sia uno dei fattori più importanti per poter ottenere i risultati a cui si ambisce. La pandemia, bloccando ogni attività sia sportiva che economica, ha involontariamente dilatato il tempo a disposizione di Mister Pioli e del suo Staff, dando la possibilità di lavorare anche su altre situazioni, ad esempio tattiche o psicologiche, affrontate singolarmente, cosa che in situazioni normali non si sarebbero potute fare.
La condizione fisica e mentale - La giovane età di molti giocatori, che era evidenziato come un limite, è diventato un vantaggio dovendo giocare ogni tre giorni. Se a ciò aggiungiamo il bassissimo numero di infortuni, con il solo Castilleco obbligato a fermarsi e fare compagnia a Duarte, troppo fragile e a Musacchio che si è operato e starà fermo fino ai primi di ottobre, con una squadra che corre per novanta minuti, appare evidente quanto bene si sia lavorato sull'aspetto atletico. Con la definitiva crescita dell'autostima, fortificata dai risultati e da un gruppo che ha trovato stimoli e motivazioni, credendo nel lavoro e facendosi guidare dai leaders trovati ecco che raddrizzare una stagione che sembrava totalmente compromessa è stato facile.
IBRA - I denigratori di Pioli, che comunque restano numerosi, indicano il campione svedese come l'unico e vero artefice di questa striscia positiva. Come sempre non è tutto bianco, o se preferite, rosso, o in alternativa nero. Certamente l'arrivo di Zlatan è stato determinante per dare una svolta. Boban e Maldini lo sapevano benissimo, al punto di mettere a rischio la loro permanenza al Milan, pur di convincere Ivan Gazidis con una scelta forzata. Il rimpianto è su non aver fatto questa operazione un anno prima quando Leonardo, perso Higuain, non seppe concretizzare la stessa scelta comprando e aggiungo, a troppi soldi, l'attaccante polacco del Genoa, Piatek, fortunatamente venduto da Maldini all'Herta Berlino. Zlatan ha alzato il livello degli allenamenti, si è elevato a guida del gruppo, ha portato fiducia ed entusiasmo, in campo e fuori, indicando la strada per cogliere le vittorie e la determinazione agonistica con la quale bisogna lottare. Quanto beneficio ne abbia tratto ogni singolo giocatore è sotto gli occhi di tutti. Pensare di privarsi di lui, per quanto comprensibile, è difficilissimo.
Maldini - Che piaccia o non, Paolo è stato presente e vicino alla squadra, riuscendo a tenere il gruppo protetto e lontano da tutte quelle polemiche che hanno costantemente bersagliato la Società. Quando Boban è stato licenziato, ritengo non gli sia stato facile tacere, ma il suo amore per il Milan è talmente grande che è riuscito a non naufragare nonostante il "mare in tempesta" presagisse al peggio. Accetterà l'incarico che gli viene proposto dalla proprietà, similare a quello di Nevded ? Penso e mi auguro di si, anche se la sua presenza potrebbe essere non completamente apprezzata dal dirigente tedesco che sta per arrivare. 
Pioli - Senza l'aiuto della sosta obbligata certamente saremmo a commentare tutta un'altra situazione, ma il calcio e lo sport in generale è SEMPRE condizionato dai risultati. Già prima della ripresa, nel derby contro l'Inter, anche se concluso con una amara sconfitta, dopo essere stati in vantaggio per 2 a 0, o nella partita di Coppa Italia contro la Juventus, con il rigore finale di Ronaldo a privare della meritata vittoria, si erano intravisti sostanziosi miglioramenti e il lavoro dell'allenatore. Il modulo con cui oggi gioca la squadra è un inedito 4-2-4, con moltissimi benefici per tutti i giocatori utilizzati. Da segnalare, in modo particolare, che quando Ibra arretra crea spazi per gli inserimenti dei compagni ed infatti è aumentata la facilità di andare alla conclusione, così come i gol realizzati, oltretutto segnati da più marcatori.
L'ottima gestione della panchina, agevolata dalla nuova regola dei cinque cambi, è un ulteriore punto a favore dell'allenatore parmense, che senza proporre massicci tournover, sempre rischiosi è riuscito a tenere alta la concentrazione e l'attenzione di tutti i giocatori a sua disposizione. Ha gestito Ibra, nel modo migliore, come un domatore di leoni, smorzando le inutili tensioni dopo ogni sostituzione e guardando sempre al gruppo e non al singolo, per quanto importante. Sei vittorie e due pareggi, realizzando 25 gol, esibendo un calcio spumeggiante e, cosa importantissima, aumentando il valore economico di tutti i giocatori. Continuare a dire che questo mini torneo, non è da considerarsi come calcio vero, è una giustificazione che non regge. Aspettiamo le prossime e ultime quattro partite, augurandoci che non le vinca tutte poichè a quel punto sarebbe quasi certamente raggiunto il quinto posto in classifica e mandarlo via sarebbe il più classico dei salti nel vuoto. 

Eccomi dunque alla conclusione.
Probabilmente sarebbe stato meglio, andare peggio, finire il campionato in modo anonimo, per concentrarsi alla prossima stagione, coinvolgendo entusiasmo e ambizioni sul progetto che inizierà a breve guidato da Ralf Rangnick, il bravissimo dirigente tedesco che così bene ha fatto con le quattro squadre di calcio del gruppo Red Bull. Dico ciò non tanto pensando a tutti quei tifosi che con estrema semplicità passano da Pioli-out a Pioli resta, il loro desiderio di tornare a vincere è giustificabile, quanto piuttosto verso la squadra. Oggi il gruppo è forte e determinato. Intorno a Mister Pioli c'è partecipazione, smontare questo "giocattolo", siamo sicuri che possa essere una scelta conveniente? I giocatori, sono uomini, al Milan aggiungerei "giovani uomini" e questa scelta Societaria comprensibile, ma semplice da attuare in assenza di risultati, potrebbe non essere facile da capire. Se a ciò aggiungiamo che i cambiamenti saranno molteplici, con un modo innovativo di allenarsi, c'è da augurarsi che i risultati siano subito positivi per non innescare anche sbarramenti mentali che potrebbero compromettere tutto il lavoro fatto adesso.

Sono solo considerazioni, la strada è ormai segnata, ma non si possono sorvolare le molte dichiarazioni a favore di Pioli rilasciate dai giocatori. Le interviste a Rebic, Bennacer, Kjaer e Chala autorizzano a pensare che il cambio e il poco tempo a disposizione, non saranno di facile attuazione. Quattro partite alla conclusione, speriamo di non vincerle tutte, altrimenti già tra i tifosi serpeggerà un malumore di cui non abbiamo nessuna necessità.