Il termine opinione esprime la convinzione che una o più persone si fanno nei confronti di argomenti di vario tipo e genere, in assenza di verità assolute e inconfutabili. I risultati, al contrario, sono dati, che per quanto giudicabili in modi diversi, sono uguali per tutti.

Una precisazione obbligatoria, poiché sul dibattito che sta coinvolgendo i tifosi Milanisti, in merito al lavoro di Mister Pioli e su quale futuro augurarsi per la guida tecnica, transita obbligatoriamente sia da OPINIONI PERSONALI, che dai RISULTATI SPORTIVI.           

Il malcontento che serpeggia fra il popolo rossonero si basa principalmente su 6 grandi capi d'accusa. 1- La sequenza di infortuni. Che Pioli in cinque anni non ha saputo arginare. 2- Le eliminazioni in Coppa Italia, sempre a San Siro. 3- I cinque derby persi in un anno. 4- Le bocciature di giovani giocatori, che andavano aspettati e supportati. 5- L'intransigenza tattica. Incapace di adattare il modulo proposto ai giocatori a disposizione, con la fase difensiva quale "tallone d'Achille" della sua proposta di gioco. 6- La totale assenza di una determinazione agonistica alla quale aggrapparsi nei momenti più difficili.

Senza analizzarle nel dettaglio, sono questi i motivi per cui il ciclo di Mister Pioli sulla panchina del Milan, per opinione di moltissimi, è giunto al termine. Attenzione, tutto ciò non interferisce sull'ottimo lavoro portato avanti dal tecnico parmense, da quando siede sulla panchina del Milan, ma evidenzia quei limiti che, nel percorso di crescita intrapreso dalla Società Rossonera,  sempre più difficile e insidioso, non ha saputo superarli.  Soffermandoci sui dati statistici, sui punti totalizzati in ogni stagione, criticare Pioli appare totalmente assurdo. Ha vinto uno Scudetto praticamente impossibile, come accadde in passato al nostro Milan allenato da Zaccheroni e raggiunto una semifinale di Champions contro ogni pronostico. Quindi perchè accusare Pioli e pretendere il cambio della guida tecnica ?. Risposta che diventa ancora più complicata leggendo questi dati : 23 partite, 15 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte. 49 Punti e terzo posto in classifica con il secondo miglior attacco del campionato. Considerando che ad inizio stagione le favorite al titolo erano, a detta di tutti gli addetti ai lavori, testate giornalistiche comprese, nell'ordine : Inter, Napoli, Campione d'Italia in carica, Juventus, priva di impegni internazionali e Milan, perchè non essere soddisfatti ? Quei 27 gol subiti che mette il Milan in dodicesima posizione di serie A come rendimento difensivo è così grave da giustificare tutto lo scontento Milanista ?. Lascio a voi la risposta.

La mia OPINIONE è che il ciclo di Mister Pioli si sia concluso lo scorso anno. A fronte di risultati sportivi ottenuti, perchè la squadra è attrezzata per un campionato di vertice, purtroppo rovinato da una serie di infortuni, gravissimi e non sempre fortuiti, la squadra non si esprime in campo come potrebbe.  NON VEDO  quell'equilibrio tattico e quella fluidità di azione che per una squadra come il Milan e per la campagna acquisti fatta, dovrebbe e potrebbe garantire.  Se le scelte estive indirizzavano verso una scelta tattica propensa al 433, la soluzione di Mister Pioli di tornare al suo collaudato 4231, senza Tonali e, momentaneamente Bennacer, mostra evidenti limiti. Con la cessione di Krunic, l'ottimo Rejnders è stato abbassato, limitando ciò che sa far meglio, verticalizzare i passaggi. In coppia con Adlì non sembrano in grado di garantire quella fase difensiva indispensabile specialmente quando si affrontano formazioni rapide, tecniche e organizzate. A mio giudizio l'utilizzo di Musah sarebbe più funzionale poiché il Milan perde regolarmente le distanze fra i reparti, diventando un 424 troppo lungo e sbilanciato.                Che poi Loftus Cheek sia contento in quel ruolo, ma inutile alla squadra, non penso sia un beneficio e il rientro di  Bennacer potrebbe stupire molti se posizionato dietro Giroud.

Discorso Leao. Se siamo a criticare il giocatore che ha trascinato il Milan ai risultati raggiunti, sperando nella sua cessione, allora la situazione è grave. Si è verissimo, va corretto, seguito e migliorato, ma di chi è il compito se non dell'allenatore. Se Mister Pioli lo facesse servire sulla corsa, se ne migliorasse il tiro, il colpo di testa e altro, avremmo un Campione e non un giocatore da voler vendere.  

Se il Milan spesso approccia alle partite in modo molle, assentandosi regolarmente dal campo per 20 minuti e insistendo su una costruzione dal basso con movimenti tanto fantasiosi, quanto rischiosi, poichè i centrali difensivi si allargano, gli esterni bassi entrano nel campo e se nel servire la palla ad Adlì, Rejnders o chi per essi, cosa che gli avversari sanno perfettamente si perde palla, la frittata è bella che servita.  Devo quindi essere contento della proposta tecnica offerta da Mister Pioli ? Chiedo scusa, sono Milanista, ma non lo sono. Nel ruolo di blogger che ricopro con infinito piacere, faccio l' OPINIONISTA esponendo le mie posizioni, senza alcuna pretesa che siano condivise da tutti, ma sapendole sia giustificare che difendere.

Ho sostenuto Pioli quando # OUT faceva tendenza. Ho osteggiato Rangnick quando tutti volevano l'artefice del miracolo Red Bull, sono un "vedovo" di Maldini e Cardinale OUT è il principale dei miei desideri e non ne faccio mistero. Quindi spero vivamente che Pioli a fine stagione concluda il suo lungo e brillante percorso e se succederà avrò tempo e modo di esporre quale tecnico mi sarebbe gradito, logicamente Italiano, nel rispetto della Gloriosa Storia del Milan.

Amo il MILAN, sono felice se vince, ma ancora di più se nel farlo propone un calcio divertente, seguendo l'insegnamento del Presidentissimo che per trenta anni ha tenuto la squadra rossonera ai vertici mondiali : " VINCERE e CONVINCERE ". Ora nella consapevolezza che le "Rivali sportive" sono molte e spesso più forti e attrezzate, più della vittoria, non sempre raggiungibile è importante dare il massimo. Questo è ciò che chiedo e propongo ai miei interlocutori, che sono i lettori, e a cui spetta valutare se ciò che espongo merita attenzione.