Il week end ha proposto l'ultima giornata di campionato, la diciannovesima, concludendo così il girone d'andata della Serie A di Calcio. Se i pronostici estivi assegnavano a quattro squadre ben definite, Inter, Napoli, Milan e Juve, il ruolo di favorite, a metà torneo appare evidente che la squadra Campione d'Italia, sotto la guida di Spalletti, si sia smarrita e complici molteplici problemi, infortuni e incomprensioni, con Garcia prima e Mazzarri successivamente, sia a rincorrere una qualificazione Champions che oggi appare complicata. 

Inter e Juventus hanno ampiamente confermato le aspettative, anche qualcosa di più visto che la squadra nerazzurra allenata da Simone Inzaghi ha un tabellino di marcia di 48 punti, frutto di 15 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta, in casa contro il Sassuolo.
La squadra allenata da Allegri, meno attrezzata tecnicamente, ma libera da impegni internazionali, è staccata di soli due punti, frutto di 14 vittorie, 4 pareggi e la medesima sconfitta contro il Sassuolo, ma in terra emiliana.
Dietro a queste due formazioni si è creato un distacco troppo grande per poter essere ricucito nel solo girone di ritorno. Certamente 19 giornate sono tantissime, ma l'inseguitrice più vicina è il Milan, staccato 9 punti dall'Inter ed anche volendo essere ottimisti, dovrebbe rimontare non su una formazione, ma su due e ciò appare molto arduo.

Ritengo che lo scudetto sarà una lotta a due, con l'Inter sulla carta più forte, ma anche con numerosi impegni da dover affrontare. Ecco perchè le mie attenzione sono rivolte al gruppo delle inseguitrici, con un'analisi sulle squadre più in alto in classifica.
Inter 48, Juventus 46, Milan 39, Fiorentina 33, Bologna 32, Atalanta e Lazio 30, Roma 29, Napoli 28, Torino 27, Monza 25, Genoa e Lecce 21, Sassuolo e Frosinone 19, Udinese 17, Cagliari 15, Verona 14, Empoli 13 e Salernitana 12.

MILAN 39 P. La squadra allenata da Mister Pioli, nonostante gli infortuni, un'emergenza totale che ha coinvolto quasi tutta la rosa, da Maignan a Leao, senza risparmiare neppure le riserve meno utilizzate, portando a mettere in discussione l'allenatore e tutto l'ambiente, ha totalizzato un punto in più rispetto la scorsa stagione. Ciò certifica due cose. La prima è la qualità dei giocatori acquistati in grado di indirizzare le partite anche in assenza di un gioco qualitativamente valido. Secondo che Mister Pioli piaccia o meno, ed io sono passato alla seconda schiera, ritenendo il suo ciclo chiuso ormai da tempo, la sua media di due punti a partita riesce sempre a garantirla. Il Milan può lamentarsi dei punti sprecati contro Napoli e Lecce, quando in vantaggio di due gol si è fatto raggiungere, ma se analizziamo le quattro sconfitte subite dai rossoneri, contro Inter, Juventus, Udinese e Atalanta, solo il derby non lascia spazio a recriminazioni. Contro la Juventus, con Mirante in porta e in dieci fin dal primo tempo, il Milan perde uno a zero per una sfortunata deviazione sul tiro di Locatelli. Contro L'Udinese un calcio di rigore causato da Adlì, fischiato in modo molto generoso e a Bergamo una invenzione di Muriel nei minuti finali indirizzava la partita a favore dei padroni di casa, quando il pareggio sembrava cosa fatta.
Attenzione, non sono recriminazioni, ma semplici constatazioni. Le prestazioni non sono state all'altezza delle aspettative, anche per le assenze. Il rientro di Bennacer, tanto per fare un nome, ha subito portato benefici. Nell'emergenza totale Pioli ha ritrovato l'umiltà smarrita, certamente Kjaer non gli permette di difendere alto o con un uno contro uno a tutto campo, ma siamo poi tanto sicuri che sia la migliore delle soluzioni? Appare evidente che l'allenatore voglioso di sperimentare soluzioni nuove, con le riserve e con i giovani ha dovuto evitare e la classifica è migliorata.

FIORENTINA 33 P. Il solo fatto che la squadra di Mister Italiano sia quarta in classifica dovrebbe garantirgli applausi e complimenti. In realtà le compagini che lottano per quel piazzamento, forse unico a disposizione, così importante e remunerativo sono almeno sei, racchiuse in cinque punti. Se il Presidente Commisso rinuncia ad affidarsi al mercato invernale pur con la sua squadra impegnata su quattro competizioni, Campionato, Coppa Italia, Conference League e Supercoppa Italiana, oltretutto limitata da infortuni ormai abituali per ogni formazione, sarà difficile a fine stagione a trovare un eventuale colpevole se non additando il Presidente stesso.

BOLOGNA 32 P. La più bella rivelazione di questo girone d'andata è la squadra allenata da Tiago Motta. Nonostante gli ultimi due passi falsi, la sconfitta di Udine e il pareggio casalingo contro il Genoa, i felsinei hanno esibito un calcio piacevole e redditizio, difficile che possano competere con formazione di più alto valore, ma ciò che ha fatto l'allenatore può autorizzare più di qualche speranza.

ATALANTA 30 P. Pur con un rendimento inferiore alle aspettative, continuando a vendere giocatori per investire su altri, vedi CDK, la squadra di Mister Gasperini superato un inizio stagione particolarmente complicato è sempre nelle zone alte della classifica. Fra le molte formazioni ad inseguire il piazzamento Champions, la DEA resta sempre una delle più accreditate.

LAZIO 30 P. Se Mourinho alla Roma viene osannato e ha un punto in meno e giocatori ben più forti si può criticare Sarri che ha portato la Lazio anche agli ottavi di Champions? Secondo me no. La cessione di Milinkovic Savic ha pesato e non poco sugli equilibri di una squadra che lo scorso anno, non dimentichiamolo, è arrivata seconda in campionato. Forse il derby di Coppa Italia potrà essere decisivo per il futuro della squadre romane, solo una accederà alla semifinale e se fosse la Lazio, dubito che possa tenere il passo anche in campionato con troppi impegni da affrontare. Champions e Supercoppa Italiana comprese.

ROMA 29 P. Otto vittorie, cinque pareggi e sei sconfitte, pur se tormentata da una sequenza di infortuni che la avvicina al Milan, è una classifica più che deludente. Eppure se sentite qualsiasi tifoso romanista, fra mille giustificazioni, non sentirete mai una critica sull'allenatore portoghese. Lo Special One resterà tale in eterno, non importa se le sue squadre non sanno esprimere un gioco, se devono affidarsi a tensioni nervose piuttosto che ad azioni frutto di allenamenti mirati, Mou sarà sempre lo splendido allenatore ammirato a Milano, con fior fiori di CAMPIONI. Contenti loro, contenti tutti. Purtroppo per la Roma, Società, la realtà è ben diversa, certamente il portoghese è un uomo dal carisma forte, ha puntato i riflettori su i lui, ha portato entusiasmo, ha riempito lo stadio Olimpico, oltre a Vincere una Conference e raggiungere la finale di Europa League, due risultati ECCEZIONALI, ma non ha costruito nulla, mentre con giocatori come Dybala e Lukaku doveva solo affidarsi al campo di allenamento, alla teoria dei piccoli passi e non dei proclami o dei giocatori "famosi" che alla prima difficoltà ammainano la bandiera. Mikitarian, Zaniolo, Florenzi e Calafiori, tanto per fare dei nomi, erano a sua disposizione e ha preferito che venissero ceduti. Ogni partita della Roma sembra sempre una "baruffa", fra spinte, calci e simulazioni e basterebbe questo per evidenziare i limiti di un Allenatore che è stato grande ma che non può cullarsi sugli allori.

NAPOLI 28 P. La delusione, totalmente inaspettata di questo girone d'andata. Se lo scorso anno tutto era filato nel verso giusto, quest'anno è l'esatto contrario. La scelta di Garcia non può giustificare tutto. I giocatori hanno staccato la spina, le cessioni, gli infortuni e ora gli impegni in Coppa d'Africa hanno indebolito la squadra ed ora raddrizzare una stagione così complicata, aggravata all'umiliante eliminazione in Coppa Italia, diventa difficile per Mazzarri o per chiunque altro. Per quanto il distacco dal quarto posto non sia incolmabile, dubito che la squadra partenopea possa superare tutte le rivali.

Fra le squadre rivelazioni meritano una citazione le neo promosse, Genoa di Mister Gilardino e Frosinone di Di Francesco, mentre deludono il Sassuolo, l'Udinese e la Salernitana, mentre il Verona deve fare fronte oltre alle difficoltà del campo a problemi Societari.
Il mercato invernale sarà fin troppo importante per tutte quelle formazioni in lotta per salvarsi e qundi evito ogni commento.
Ancora 19 giornate, ancora moltissime emozioni e poi scenderà il sipario anche su questa stagione.