Quando il Milan aveva superato il Cagliari per 3 a 1 nella sesta giornata di campionato, vanificando il momentaneo uno a zero dei padroni di casa, il portiere della formazione sarda, allenata da Mister Ranieri, aveva contribuito in modo determinante alla rimonta rossonera, con due svarioni che poi gli sarebbero costati il ruolo di portiere titolare, Boris Radunovic, portiere serbo di 27 anni, ha voluto ripetersi, purtroppo per lui, facilitando il Milan su due dei quattro gol realizzati dalla squadra rossonera e trasformando questo turno di Coppa Italia, in una sgambata di inizio settimana.           

Troppo gravi gli sbagli commessi sul gol del 2 a 0, realizzato da Jovic, nel primo tempo e sul gol del 3 a 0, ad inizio ripresa del giovane Traorè, che indirizzavano una partita a cui il Cagliari aveva ben poche aspettative se non di risparmiare energie sia fisiche che mentali.
Troppo importante concentrarsi sul campionato, alla lotta salvezza e alla sfida da giocare in trasferta, contro il Lecce, sabato 6 gennaio.

Il Milan vince 4 a 1, grazie alla doppietta di Jovic, al gol del giovanissimo Traorè e di Leao che benchè entrato nei minuti finali riesce a mettere il suo sigillo sulla partita. Eppure quando l'altoparlante di San Siro annunciava la formazione proposta da Mister Pioli, che confermava quella anticipata da siti e giornalisti, non nascondo che le perplessità erano molteplici. Un 4231 con questi interpreti: Mirante, Calabria, Simic, Theo, Jimenez, Adlì, Rejnders, Chucuweze, Romero, Traorè, Jovic. Non avevo messo in preventivo che i sardi fossero praticamente in gita ed ero preoccupato di ripetere la pessima eliminazione dello scorso anno contro il Torino.
Viceversa, mi sbagliavo, il Milan ha vinto ed ha tenuto a riposo molti giocatori in vista del doppio confronto ravvicinato di campionato contro l'Empoli e di Coppa Italia contro la vincente di Atalanta Sassuolo, con la formazione di Gasperini nettamente favorita.

Considerato che oltre a Gabbia il mercato invernale dovrebbe garantire l'arrivo di uno o due rinforzi e che qualche infortunato dovrebbe tornare a disposizione, liberando l'infermeria, come Sportiello, Musah e Okafor, potremmo aver messo alle spalle il periodo più buio della stagione e allora si ambire a poter vincere una o entrambe le Coppe. Non essendoci molto da dire sulla partita, che oltre ai gol non ha regalato particolari emozioni, propongo la mia analisi dei singoli anche in considerazione del fatto che molti erano all'esordio.
Mirante - Seconda apparizione stagionale dopo quella contro la Juventus in campionato. Subito impegnato da Petagna, con un colpo di testa ravvicinato, respinge di istinto salvando il risultato. Colpevole sul gol di Azzo che non rovina la serata. A giugno il suo contratto andrà in scadenza e difficilmente avrà un'altra occasione per salutare.  
Calabria - Appare in una buona condizione fisica, se poi si concentra a fare ciò che fa meglio, senza girovagare per il campo, il suo rendimento cresce notevolmente. (Florenzi dal minuto 60') completamente ristabilito, cambio utile e importante.
Simic - Il ragazzo appare in crescita, rapido e attento. Gestendolo nel modo giusto, compreso un esordio fuori dalle mura amiche può essere un giocatore importante nel Milan del futuro senza andare in cerca di "nomi esoteci", tipo Pellegrino che poi si rilevano inutili. Lo sbaglio finale su un passaggio troppo centrale va subito corretto.
Theo - Che il francese sia uno dei giocatori più forti del Milan non serve certo che sia io a dirlo. I due assist per Jovic, che trasforma in gol, valgono il prezzo del biglietto. Se solo Pioli capisse l'importanza di difendere ordinati e saper ripartire, molte partite diventerebbero semplici da vincere, come a Napoli lo scorso anno.
Jimenez - lo spagnolo acquistato dal Real Madrid, che ha mantenuto il diritto di recompra versando 3 milioni nelle casse rossonere, è stata la nota più positiva della serata. Veloce e con personalità va aspettato ma può essere una risorsa. (Bartesaghi dal minuto 80'). Pochi minuti per il ragazzo italiano segnalato come influenzato. Sarà vero? Non vorrei che il fatto di non essere straniero sia penalizzante.
Adlì - Chi mi legge conosce perfettamente la mia opinione sul ragazzo francese che seguivo fin dai tempi che giocava a Bordeaux. Non è un campione, non è rapido, tocca troppo la palla e non sa difendere, eppure sapendolo migliorare, correggendo i difetti, obbligandolo a giocare con due, massimo tre tocchi, ha piedi e testa per garantire prestazioni di qualità. Certo deve migliorare la fase difensiva, non può farsi superare come se fosse una bricola in laguna.
Reijnders - Ancora 80 minuti. Ha saputo dosare le energie considerando che non ha mai riposato. Giocatore intelligente e utilissimo, posizionato nei due è più frenato, ma il suo palleggio è sempre sicuro ed elegante (Zeroli). Pochi minuti per fare esperienza, scolastico nelle giocate. Chucuweze - Dalla sua ultima partita prima di partire per la Coppa D'Africa, mi sarei aspettato una prestazione più convincente. Il solito stop sbagliato su un lancio abbastanza semplice da controllare, non è giustificabile per un giocatore di quella caratura e costo. In ceri dribbling mi ha ricordato Chiarugi, quando si divertiva a scartare lo stesso giocatore più volte, solo che a differenza dell'ex milanista il nigeriano faceva confusione con la palla. Serve altro, serve più concretezza e determinazione, mentre per ora è troppo evanescente.
Romero - Molto male, sicuramente il peggiore fra i milanisti. Se Mister Pioli pensava che l'argentino, ex Lazio, potesse giocare alla Brahim Diaz dello scorso anno, sarà rimasto deluso. Se viceversa la dirigenza voleva valutare se fosse opportuno darlo in prestito a qualche club che gli possa garantire minutaggio, allora la scelta appare semplice. (Pulisic dal minuto 70). Il giocatore americano è un campione. Ieri in venti minuti ha mostrato tutte le sue qualità. Se Mister Pioli avesse capito fin dall'inizio che in quella posizione l'ex Chelsea sarebbe letale per ogni avversario, tenendo Salamandra e non regalandolo al Bologna e dando un equilibrio tattico ben diverso, il Milan vincerebbe le partite senza fare fatica. Traorè - Ragazzo interessante che probabilmente lontano dal Milan potrà crescere con i tempi giusti. Non mi sono piaciute alcune giocate fin troppo "guascone", come i colpi di tacco o le finte a deridere l'avversario. Serve umiltà e concretezza a prescindere dall'avversario e dal risultato. Atteggiamenti che se non vanno corretti subito poi rischiano di sfuggire di mano,  ( Leao dal minuto 70 ) Venti minuti per migliorare la gamba e trovare il gol. Troppo importante per il Milan, con lui in forma è un altro Milan.                                                                                                                                    Jovic - da un attaccante si pretendono i gol e lui segna una doppietta. Era la sua serata e ha saputo sfruttarla nel modo migliore. Il giocatore serbo ha qualità per garantire un ottimo rendimento, ma deve crescere ancora. Il gol che sbaglia sul passaggio filtrante di Adlì non è accettabile da un giocatore del suo spessore. Lavoro, lavoro e lavoro, solo così potrebbe tornare ai livelli del passato.

Pioli - Forse la colpa principale del tecnico parmense è rincorrere un modulo di gioco che non si può attuare, un pressing a tutto campo che lascia praterie a qualsiasi squadra abbia una minima cognizione del gioco del calcio. Quando, come ieri sera, è obbligato ad affidarsi a soluzioni semplici, ecco che la sua squadra torna ad esprimersi come in passato. Il suo Milan si impegna, l'avversario non è eccelso e ne scaturisce un 4 a 1 più che confortante. E' tanto difficile fare le cose semplici? A me sembra di no.

Il Milan vince, supera il Cagliari e aspetta la prossima avversaria. La Coppa Italia manca da vent'anni, le avversarie non sono insuperabili e, specialmente, il 2023 non tornerà più.
FORZA MILAN