Mi capita spesso, quando voglio analizzare una partita del Milan, come quella contro il Bologna, di scrivere e cancellare nel tentativo di dare ordine a prestazioni sempre confuse e prive di quelle certezze che dovrebbero essere assodate in una squadra di vertice, come dovrebbe essere il Milan.

A prescindere dal risultato finale, mi sembra impossibile che, alla ventiduesima giornata di campionato, con Mister Pioli saldamente alla guida tecnica della squadra da più di quattro stagioni, non si possa ancora vedere un'azione sviluppata dal lavoro di Milanello. Vedere movimenti armoniosi e prestabiliti, al punto di essere diventati automatici, con posizioni in campo talmente precise e consolidate da semplificare le prestazioni di ogni singolo giocatore e quindi del collettivo, dovrebbe ormai essere abituale, visto il tempo che ha avuto a disposizione.
Niente, zero assoluto, se non una scolastica costruzione dal basso, con i centrali difensivi che si allargano, con i due centrocampisti che si abbassano per ricevere palla e da li, l'improvvisazione generale, che il più delle volte porta a passaggi tanto prevedibili quanto innocui, ai due esterni, Pulisic o Leao. Spetta a loro il compito di trovare le soluzioni, come se il Milan giocasse, non con undici giocatori, ma con due.
Tutto ciò è inammissibile.
C'è poi una situazione di gioco che mi demoralizza particolarmente ed al Milan avviene almeno venti volte a partita. Palla a Leao, fermo a centrocampo che stoppa la palla e si guarda intorno per poi tentare di partire verso il centro del campo, il più delle volte perdendo la palla. Ma è possibile che l'Allenatore del Milan non gli abbia insegnato lo stesso movimento che si mostra ai bambini delle squadre più giovani ?
Questo: "palla restituita con un tocco solo all'indietro e scatto immediato verso la profondità, lasciando il difensore sul posto e ricevendo la palla faccia alla porta".  E' troppo difficile? Molte delle colpe che attribuiamo al giocatore portoghese non sono forse da imputare all'allenatore che non riesce ad ottimizzarne le qualità? In una azione che "Leao Meraviglao" si è trovato sulla destra, il Milan ha segnato il gol del vantaggio. Non sarebbe opportuno proporlo in più occasioni, creando problemi di marcatura alle difese avversarie?
Un giocatore va utilizzato per quello che sa fare meglio, è quindi inutile chiedergli una fase difensiva che non sa fare, ma piuttosto tenerlo stabilmente più avanzato e dubito che la squadra avversaria possa rinunciare a marcarlo, anzi dovrà sacrificare due giocatori per non rischiare i suoi contropiedi.
Che poi il suo atteggiamento appaia svogliato, che a pochi passi dalla porta non realizzi un gol apparentemente facilissimo, oppure che non sappia colpire di testa o di collo pieno, questi sono particolari che dovrebbero essere corretti da chi gli è più vicino, invece di spingerlo con tanto entusiasmo a fare altro, il cantante o il dj, creando solo distrazioni e rischiando di condizionarne un futuro che potrebbe essere radioso, nel calcio.

Venticinque gol subiti in ventidue partite. Per la quinta volta il Milan viene rimontato dall'avversario di turno. Dei quattro pareggi subiti, tutti con il punteggio di 2 a 2, questo contro il Bologna è il primo casalingo. Due rigori falliti e un pareggio subito nel tempo di recupero. Tutti dati sufficienti per capire che, anche quel secondo posto in classifica che probabilmente sarebbe più consono alle tante qualità della rosa a disposizione dell'allenatore parmense, per quanto falcidiata dagli infortuni, appare fin troppo complicato da raggiungere. Che poi ci siano partite che si incanalano nel verso sbagliato, questo è risaputo. Sbagliare un rigore è successo a tanti campionissimi, così come fare un fallo da rigore più ingenuo che pericoloso. Ciò che non si può accettare è NON SAPERE il regolamento, nel caso di Theo e TIRARE LA MAGLIA dell'avversario, in area di rigore, nel caso di Terraciano. Due episodi che decidono l'incontro per superficialità dei singoli e questo non può essere accettato.

Nella cura dei particolari è superfluo segnalare che va predisposto anche il rigorista. Su Giroud, dopo lo sbaglio contro il Borussia Dortmund, avevo delle remore. Il rigorista deve essere uno specialista dagli undici metri, in una sfida che è più mentale che di trasformazione. Non bisogna avere incertezze o titubanze sapendo prima dell'impatto sul pallone quello che si vuole fare.  Poi sbagliare è umano. Ricordo l'immenso Gianni Rivera sbagliare due rigori nella stessa partita, se non sbaglio era contro il Verona, proprio a San Siro, ma allenarsi aiuta certamente. Poi il palo di Theo è fatalità. Balotelli o Kessie erano infallibili, ma non certo i giocatori più forti del Milan.

Nel pareggio contro un bel Bologna, messo in campo molto bene, c'è tutta l'amarezza dei due punti buttati via, di un campionato rovinato già ad Ottobre e dell'incapacità di fare passi avanti. Non mi piace come è posizionata la squadra in campo. Le distanze fra i giocatori. Il loro collocamento e lo sviluppo delle azioni sempre improvvisate. Insomma, di una squadra che ritengo molto competitiva per il nostro campionato, NON MI PIACE NULLA.

Se poi Loftus, artefice dei due gol e osannato quale migliore in campo, oltre a quei due palloni è un corpo estraneo alla squadra, appare fin troppo evidente che non sono gli splenditi "attori" di questo "film Milan" a non funzionare, ma piuttosto la trama e il regista. In questo MISSION IMPOSSIBLE, siamo condannati a rimanere delusi. Non si impara mai nulla dagli sbagli precedenti. Poco importa che Jovic abbia mostrato tutti i suoi limiti quando utilizzato da prima punta, oppure che Rejnders si smarrisca in una posizione arretrata, difendendo male e non  proponendo più il suo gioco verticale. La fase difensiva è imbarazzante, l'allenatore non riesce a trovare soluzioni e la dirigenza non è iin grado di trovare un difensore in prestito, con l'aggravante di non dare più spazio ad un giovane promettente come Simic. Vi sembra logico ?. A me no.

La vittoria di Udine, in una serata rovinata da comportamenti inaccettabili, per chi si ritiene sportivo, certificava gli stessi dubbi mostrati contro il Bologna con l'aggravante di racimolare un solo punto. Il grave sbaglio di Maignan, con la palla che gli passa fra le gambe, consegnando il vantaggio alla squadra allenata da Thiago Motta ha colto tutti impreparati. Ma anche sul rigore è stato meno reattivo del solito e anche meno presente nel gioco di squadra, quasi volesse dare un segnale per un malessere dovuto a molti fattori. Se Gabbia si è confermato in crescita, vanno segnalate le prestazioni di Florenzi entrato molto bene per sostituire Calabria e artefice del passaggio per il gol del vantaggio e Musah, certamente più adatto di Rejnders nella fase difensiva.

Il Milan pareggia con il Bologna lasciando sfumare anche l'ultima illusione e consegnandoci alla pura realtà quella che sancisce che anche in Europa League giocheremo per il piacere di partecipare.
Appare quindi evidente che la Missione Impossibile è salvare Pioli dalle critiche.