La prima giornata del campionato dello scorso anno proponeva Milan-Sassuolo e la squadra allenata da Mister Pioli, ora promosso a Coach, falcidiata come sempre dagli innumerevoli infortuni, affrontava la squadra allenata da Mister Dionigi con questo undici, un 4231 con questi interpreti: Tatarusanu (oggi in terra Araba ) Capitan Calabria, Kalulu ( attualmente infortunato ) Gabbia, Theo Hernandez, Krunic e Tonali (entrambi ceduti ) Salamandra (in prestito a Bologna) CDK ( oggetto misterioso oggi risorto a Bergamo sotto la sapiente guida di Gasperini) Rebic (regalato in Turchia) e il sempre verde e inossidabile Giroud.

La sonora sconfitta per 5 a 2 a cui fece seguito quella nel derby stracittadino, per 1 a 0, metteva fine ad ogni sogno di scudetto con un Napoli talmente in fuga da essere irraggiungibile per qualsiasi formazione. A distanza di un anno, dopo una campagna acquisti fatta di soldi, quantità e qualità, ma priva di una logica finalizzata al modulo da adottare e ai risultati da raggiungere, in una raccolta più di acquisti vantaggiosi, che di giocatori funzionali al gioco espresso.           

In Milan Roma, Pioli azzera gli esperimenti tattici, fra moduli fantasiosi o fluidità strategiche, rinuncia a mettere i giocatori fuori ruolo e ripropone quel 4231 l'unico al quale sa affidarsi. Maignan, Calabria, Kjaer, Gabbia, Theo, Adlì, Rejnders, Pulisic, Loftus, Leao, Giroud. Per 80 minuti, tutti concentrati e insostituibili per superare la Roma e consolidare il terzo posto in classifica, allungando su tutte le inseguitrici. Chi si aspetta applausi, festeggiamenti o altro, può tranquillamente abbandonare la lettura, poichè alla felicità per una vittoria importantissima, che avrei barattato volentieri con il passaggio di turno della Coppa Italia, si contrappone una condizione fisica alquanto approssimata e scelte tattiche, che dopo cinque mesi dall'inizio del campionato, vorrei ben più efficienti e collaudate per potermi aggrappare alla Europa League.

Contro la Roma, il nostro allenatore ha finalmente deciso di schierare la migliore formazione a sua disposizione. Affidandosi a Gabbia, rientrato dal prestito al Villareal, di cui non capisco le tantissime critiche che gli vengono rivolte, anche se assicura un rendimento più che soddisfacente. Schierando Adlì, ancora acerbo in fase difensiva, ma destinato a migliorarsi se solo potesse giocare con continuità e infine riportando Theo nel suo ruolo naturale, dove sa esprimersi da Campione. Averlo schierato al centro della difesa per non dare fiducia a Simic, in un momento di emergenza totale, a mio parere è stato uno sbaglio gravissimo, oltre che una totale mancanza di "visione sportiva". Visto che si parla sempre di soldi e bilanci, invece di cercare un centrale, con i rientri ormai prossimi di qualche infortunato e un calendario meno impegnativo del previsto, sarebbe opportuno dare più fiducia al giovane tedesco.

Le mie rimostranze sono tutte racchiuse sull'utilizzo di Rejnders e Loftus Cheek. Mentre l'olandese, abbassato al fianco di Adlì, perde un tempo di gioco e non riesce a proporre quei filtranti verticali in cui è unico, l'inglese più potente fisicamente, ma meno agile e reattivo, rallenta il gioco e diventa praticamente inutile, sbagliando tutti i posizionamenti e le distanze con i compagni. Dove c'è lui, il più delle volte ci sono tre milanisti, con relativi marcatori e non è mai riuscito a fare un cambio gioco o una apertura.
Attenzione, non sto minimamente affermando che sia scarso o che non sappia giocare a calcio, evidenzio solo che per il mio modo di interpretare il calcio, in quel ruolo è totalmente inutile. Se, come penso, si continuerà a proporlo così, rinunceremo a fare un ulteriore passo avanti, almeno fino a quando non tornerà Bennacer, anche se conoscendo Pioli, metterà Adlì in panchina.

Sempre tatticamente le prestazioni di Pulisic, Leao e Giroud meritano un approfondimento. Capitan America è sicuramente il migliore degli acquisti fra tutti quelli proposti, le sue giocate e il suo impegno meritavano il gol e lui lo ha sfiorato ripetutamente. Leao è tanto forte quanto indisponente, a forza di giustificarlo rischieremo di vederlo sfiorire e i sogni di una cessione remunerativa, resteranno tali. Giroud, quando sembra che il francese sia giunto a fine carriera, segna un gol e disegna un assist a Theo da Campionissimo. Se Leao avesse la sua testa, tutto sarebbe diverso. Speriamo almeno abbia l'intelligenza di imparare da lui.

Il Milan batte una buona Roma 3 a 1. Il gol di Adlì dopo 11 minuti mette la partita in discesa e Maignan annulla le poche occasioni create dalla squadra giallorossa. Il secondo gol è dello "sparviero" al minuto 56 e solo un rigore, tanto giusto quanto ingenuo di Calabria permette di accorciare le distanze. Qualche minuto di paura, i fantasmi della rimonta subita lo scorso anno e poi Theo fa esplodere San Siro, pieno di oltre 74 mila spettatori e sigilla il successo. Tre gol, tre marcatori francesi e il sorriso di Cardinale, presente in tribuna con Ibra al suo fianco.

E' bastato mettere in campo la migliore delle formazioni, o quasi, è stato sufficiente mettere i giocatori nel loro ruolo, insomma avere un Allenatore in panchina e non uno "scienziato" in cerca di gloria personale. Quello lo si è rivisto mei minuti finali, quando ha messo Musah sulla fascia destra, che abbandonata per una percussione centrale ha mostrato le sue qualità, quando Okafor schierato a sinistra ha fatto capire, inutilmente, le sue potenzialità da falso nove, o che Jimenez ha confermato che Bartesaghi deve accettare di non avere spazio, colpevole di essere italiano e di poter garantire una plusvalenza.
Ora mi aspetto da Pioli i soliti due giorni di vacanza, perchè allenarsi a Milanello, senza saper insegnare nulla di nuovo, non è semplice.