Il numero uno di RedBird Gerry Cardinale, ha rilasciato una intervista a GQ Sports analizzando le problematiche inerenti all'essere proprietari di un club sportivo di alto livello come è il Milan.

L’intervistatore racconta a Cardinale di come, per soggiornare a Milano, abbia scelto un BNB di un certo Alfredo, che in casa ha una cinquantina di DVD con tutte le vittorie del Milan. Addirittura, conserva una copia de “La Gazzetta dello Sport” che celebra la conquista dello scudetto del 2022. Cardinale, quando ha sentito parlare dei giornali, ha fatto una smorfia. Riferendosi al peso di essere proprietario ha detto: “È una cosa che mi stressa, se devo essere sincero, in un modo che non ho mai provato prima".

Dubito che a stressare Cardinale possano essere i risultati sportivi della sua squadra, non particolarmente brillanti, più probabile che sia quella scadenza economica, fissata per giugno 2025, che possa iniziare a preoccuparlo. Il debito verso il Fondo Elliott è di dominio pubblico, 650 Milioni più interessi e per quanto tutti siano sicuri della solidità economica di RedBird e delle sue capacità a reperire investitori, i mesi passano veloci e Cardinale rischia di restare intrappolato da un progetto troppo ambizioso. Ribadisco ciò che ho già scritto, acquirenti ce ne sono, ma non intenzionati a quote dii minoranze o a risolvere i problemi finanziari di Jerry e lo stadio è irrilevante se il miliardo necessario per  costruirlo è tanto teorico e poco disponibile.

Diciassette mesi quindi alla resa dei conti, ma quanto può realmente aspettare, il Presidente del Milan, respingendo quelle offerte che è il mercato a quantificare e non certo le ottimistiche pretese di chi vorrebbe raddoppiare un investimento fatto a rischio. Dietro lo "stress" di Cardinale ci sono tutti i motivi di una gestione improvvisata, che vive alla giornata, nella consapevolezza che tutto ruota intorno ad una scadenza economica che Ibra non è una tesserato del Milan, ma un collaboratore di RedBird e che tutte le decisioni transitino da Furlani, uomo di fiducia di Elliott, garante di quei vincoli economici che restano gli unici obbiettivi societari indiscussi. Nulla di nuovo dunque all'orizzonte.

Ad un giorno dalla chiusura del mercato invernale, non c'è traccia di quel difensore che i "pifferai di corte" davano per sicuro. Eppure Origi viene venduto in America, Pellegrino dato in prestito e i giovani talenti piazzati al migliori offerenti, mentre l'infermeria non illude a recuperi per le partite di Europa League. A mio parere gli stressati dovrebbero essere i tifosi del Milan e specialmente quelli che volevano aspettare i cavalli al traguardo, sbagliando San Siro con l'ippodromo. La cosa che preoccupa maggiormente Cardinale, oltre a reperire i soldi necessari è la possibilità che si inizi a dubitare della sua solidità economica e della bontà del suo progetto.                 

Una contestazione sarebbe il peggiore degli scenari perchè il Mondo della Finanza, sempre attento ad ogni minimo particolare, saprebbe perfettamente che uso farne. Ibra serve proprio per tenere lontana questa eventualità. Tutti recitano la loro parte, così Furlani sa perfettamente che una cessione porterebbe alla conclusione della sua breve carriera, mentre con Elliott avrebbe garantito ancora un biennio di gloria. Ecco che l'interesse generale è tenere i tifosi tranquilli, almeno fino a giugno, nel tentativo di risolvere l'unico problema reale: RECUPERARE LIQUIDITA'.

La notizia dell'arrivo di Antonio Conte, sulla panchina del Milan, si presenta come la migliore delle soluzioni. Momblano è un giornalista serio, segue la Juventus e non è il tipo di persona propenso ad avventurarsi alla ricerca di scoop per avere visibilità. Sicuramente avrà verificato la fondatezza di ciò che ha esposto in esclusiva, ma come racconta lui stesso è stato Ibra a contattare l'ex allenatore anche della Nazionale Italiana, oltre che di Juventus e Inter, mentre spetta a Furlani verificarne la sostenibilità economica.

Siamo sicuri, conoscendo le modalità di Casa Milan, che ci siano? Più questa notizia viene amplificata, trovando il gradimento dei tifosi, più Cardinale rischia di avventurarsi in un percorso molto rischioso.
Come potrà giustificare una scelta dettata da altri? Continuo a pensare che la cessione, parziale o totale del Milan, sia più imminente di quello che si pensa. Elliott se lo auspica, per monetizzare in tempi brevi, Cardinale è quasi obbligato e consapevole dei rischi a cui sta andando incontro e non sono medici. Così, anche l'immobilismo nel mercato invernale, sacrificando le ultime speranze a cui si aggrappavano i tifosi, come me, sarebbero giustificate sull'altare del "guadagno", perché qualche milione in più allevierebbe lo "stress di Cardinale", non certo il nostro, abituati a saperci accontare con poche briciole, perchè NOI sì, viviamo di passione: quella vera!