A quattordici giornate dalla fine del Campionato, c'erano ancora tifosi milanisti che cullavano sogni di scudetto e guardavano alla trasferta di Monza quale tassello fondamentale per una rimonta possibile solo per la matematica, ma non certo per quello mostrato, in troppe occasioni durante questo campionato, nel rettangolo di gioco.
Ci ha pensato Mister Pioli a fare chiarezza, proponendo un turnover, fin troppo innovativo per non creare difficoltà a calciatori messi in campo senza il supporto di un gioco chiaro e preciso
La sonante sconfitta per 4 a 2, rinvia il sorpasso alla Juventus e chiude il discorso ad ogni minima illusione di poter superare l'Inter, avviata alla conquista del suo 19° scudetto, che porterà alla seconda stella da cucirsi sulle maglie.                           

Soffrire o farsi il sangue amaro è totalmente inutile, poichè ci siamo abituati a vedere sbagli che sono fin troppo ripetitivi e pretendere oggi, dopo cinque stagione che il tecnico sappia correggersi è fin troppo assurdo. Quante partite abbiamo visto approcciate in modo sbagliato? Che Adlì e Bennacer non garantiscano una copertura sufficiente è forse una novità? 
Sorvoliamo sull'utilizzo di Thiaw che, reduce da una lunga assenza, magari necessitava di un minutaggio più dosato e gli sbagli vanno messi in preventivo. Peccato perchè avendo Simic, che non può giocare la Coppa, si poteva non affrettare il rientro del bravissimo giocatore tedesco. Magari si perdeva ugualmente, ma si sarebbe contribuito alla sua crescita, oltre che alla valorizzazione economica. Non dare poi alcun punto di riferimento alla squadra, cambiando contemporaneamente i tre interpreti dell'attacco, non ha solo creato difficoltà a tutta la manovra, ma rinnova tutti i dubbi che costantemente accompagnano le prestazioni di Cuchuwezze, Jovic e Okafor  di cui non si riesce a comprenderne il valore, sia per il presente che in ottica futura. I tre cambi proposti dall'allenatore all'intervallo, con gli ingressi di Pulisic, Leao e Rejnders, con il Monza in vantaggio per due a zero, sono stati vanificati dall'espulsione di Jovic, tanto ingenua quanto preventivabile quando è Izzo l'avversario.
Possibile che Mister Pioli, visto il richiamo dell'arbitro ai due "baruffanti", non sappia intervenire, chiamando il suo attaccante vicino alla panchina per distillare qualche consiglio utile? E' pretendere troppo da chi di professione fa l'allenatore di calcio? Lo storico di Izzo è risaputo e quella espulsione era ampiamente evitabile.

In dieci contro undici, con il Monza che cercava solo di far trascorrere il tempo e con il Milan che invece di far riposare giocatori visibilmente stanchi, come Florenzi e Loftus, rincorreva gli avversari per tutto il campo, con un dispendio di energie che vanificava ogni strategia tecnica, confezionava la rimonta ed un pareggio totalmente insperato. DUE a DUE, al minuto 88, grazie ai gol di Giroud e Pulisic. Bastava resistere pochi minuti e il pareggio di Monza sarebbe stato ricordato come una vera e propria impresa. Invece la squadra di casa è riuscita a segnare ancora due gol, arrivando così a quattro gol ed evidenziando tutti quei difetti che adesso saranno difficili da negare per chiunque.
La faccia di Ibra, ripetutamente inquadrata dalle telecamere, era fin troppo eloquente. Appare evidente, almeno a me, che per Mister Pioli, o Coach se preferite, per affrontare gli avversari di turno sia sufficiente schierare undici giocatori, poco importa quali siano. Capisco perfettamente che avendo raggiunto Sacchi per numero di presenze in panchina voglia imitarlo, ma le rotazioni proposte dal "Mago di Fusignano" erano supportate da tanto lavoro e allenamenti. Tutti sapevano come muoversi e cosa fare, mentre al Milan attuale le "riserve" sono tali perchè estranee a meccanismi che non ci sono.

GRAZIE PIOLI, la sconfitta riporta tutti con i piedi per terra, speriamo anche il proprietario, quel Jerry Cardinale totalmente all'oscuro che a Mister Pioli sia già successo di perdere sette partite di fila; ma tranquilli, da Noi non potrà succedere e se proprio succedesse, sapremo come consolarci.

GRAZIE PIOLI, iniziavo a non divertirmi più, anche vincendo le partite, almeno perdendo devo rassegnarmi ad accettare la cruda realtà.

GRAZIE PIOLI, perchè il Milan ha il giocatore potenzialmente più forte del campionato, Leao, costantemente servito da fermo e diventato talmente fastidioso da augurarsi di venderlo. Pazzesco, vendere Leao per comprare chi. Tre figurine a prezzi vantaggiosi?

Sono bastati cinque minuti di pausa, prima dell'intervallo, perchè il Milan uscisse dalla partita. Era già successo a Udine, ma anche a Milano (quando contro il Borussia si era infortunato Thiaw, con Krunic messo al centro della difesa, tanto per non dimenticarsi le scelte fantasiose del tecnico), a dimostrazione che l'attenzione generale è fin troppo lacunosa. Confermato poi a pareggio raggiunto dai minuti finali di Monza.
Ma perchè lamentarsi? Il Milan è terzo in classifica, ha fatto 52 punti, solo due in meno della Juventus, gioca l'Europa League, ma specialmente fra cinque anni avrà lo stadio di proprietà, a San Donato, oppure a San Siro, poco importa se con o senza l'Inter, tanto per quella data certamente Cardinale non ci sarà più. Si sarà arricchito sulle spalle nostre e si farà una bella risata alla faccia di chi si emoziona per un pallone che rotola sul campo.

Tutto questo andava evitato. Sarebbe stato sufficiente far pesare le nostre ragioni, evidenziare quelle scelte Societarie sbagliate, operate a giugno, ma purtroppo siamo divisi fra rossi e neri, azzerando così ogni nostra protesta.
Questa proprietà cambierà atteggiamento solo quando verrà messa spalle al muro. Quando San Siro inizierà a svuotarsi, quando infine inizierà a prendere forma una contestazione LOGICA e MOTIVATA.

GRAZIE PIOLI, penso che da Monza si possa aprire un nuovo percorso, TIFOSI PERMETTENDO.