Cala il sipario sul mercato invernale, quello che generalmente viene definito di "riparazione", per consentire alle squadre di calcio di correggere eventuali lacune e così poter aspirare, con più convinzione, al raggiungimento degli obiettivi sportivi prefissati ad inizio stagione.

Prima di analizzare in modo dettagliato la sessione di mercato del Milan, mi è d'obbligo una precisazione. Se non ho mai risparmiato di criticare Pioli o Cardinale, dando sempre dettagliate spiegazioni delle motivazioni del mio personalissimo malumore, quale tifoso del Milan, il calciomercato estivo, pur in presenza di evidenti lacune lasciate in sospeso, mi aveva obbligato a riconoscere il valore delle scelte proposte da Furlani e Moncada. Certamente la dolorosa cessione di Tonali al New Castle ne aveva facilitato l'operato, ma avevo particolarmente gradito, la riduzione del numero di giocatori a disposizione di Coach Pioli e il loro modo di agire, anche in scelte che, pur non condividendo, come la cessione di CDK, avevano una parvenza strategica, sia tattica che economica. Logico quindi che a fronte di una emergenza difensiva, risaputa da mesi, mi aspettassi che Furlani e Moncada fossero in grado di accontentare l'allenatore del Milan, ben più importante dei desideri dei tifosi. 

Servivano due inserimenti per concludere la stagione senza rimpianti : UN DIFENSORE e UN CENTROCAMPISTA, fondamentali per ambire ai due obiettivi ancora ampiamente raggiungibili. Mi riferisco al secondo posto in Campionato, utile per accedere alla Super Coppa Italiana del prossimo anno e a competere in Europa League, con Liverpool e Bayer Leverkusen, per tentare di tornare a giocare una finale di una competizione Europea. Probabilmente gli obiettivi del Milan sono diversi dalle aspettative dei tifosi, altrimenti diventa difficile riuscire a capire le scelte proposte dalla dirigenza. Con quattro difensori centrali infortunati, Kalulu, Thiaw, Tomori e Caldara, con il giovane Simic inutilizzabile in Europa ( difficilmente verrà inserito nella lista UEFA, dovendo rinunciare a Kalulu e Terracciano ) Mister Pioli avrà solo due giocatori a disposizione, Kjaer e Gabbia.                   

Non solo non è arrivato un rinforzo, per tamponare l'emergenza, ma per aggravare la situazione si è deciso di privarsi di Pellegrino, acquistato in estate e ora ceduto in prestito. Ora le domande sorgono spontanee. Possibile che Sabatini, Direttore Sportivo di assoluta esperienza, che ha appena ingaggiato il difensore Boateng, nel tentativo di salvare la Salernitana allenata da Pippo Inzaghi e ultima in classifica, ritenga il  nazionale argentino, che a Milanello non utilizzano neppure per i calci di punizione, logicamente in barriera, utile per loro in un'impresa apparentemente impossibile ?. Consapevoli che non sarebbe arrivato nessuno, non era più logico tenerselo per qualche rotazione, infortunio o squalifica ?. A centrocampo, con Pobega infortunato, ma specialmente con la cessione di Krunic, pupillo di Pioli, oltre che nazionale bosniaco, inserire un incontrista appariva la più logica delle soluzioni, ma a quanto pare, non a chi prende le decisioni.                                                                                   

Un mercato invernale quindi totalmente INUTILE al fine di rinforzare la squadra, ma IN UTILE per le casse societarie. Alla cessione di Krunic in Turchia, vanno aggiunti i prestiti di Pellegrino e Romero, oltre al giovane Traorè ceduto al Palermo in prestito, ma con opzione d'acquisto fissata a 8 milioni più 2 di bonus e una percentuale sulla futura rivendita, senza alcuna opzione di recompra. Perdendo così il controllo su un giovane molto promettente che non a caso approda ad un club satellite del Manchester City. Se anche il ritorno di Origi dal prestito inglese è stato trasformato in una opportunità, mandandolo a giocare in America con riscatto prefissato a 5 milioni, appare evidente che l'obiettivo economico è stato ampiamente raggiunto. Nella voce : IN USCITA, figura l'acquisto del giovane Terracciano e il ritorno di Gabbia dal prestito al Villareal.

La frase: "Il Milan non compra, tanto per comprare", viene proposta come se fosse un merito, un modo d'agire all'avanguardia, di cui andare fieri. Non servono più gli algoritmi, lo scouting o altro. Ora se il Torino non vende Buongiorno alle condizioni dettate dal Milan, oppure il Brest, squadra francese artefice di un'ottima stagione, non accetta di privarsi del suo centrale titolare, allora non comprare nessuno diventa la più logica delle soluzioni? Ma veramente si può condividere questa esposizione? Mi permetto di segnalare a Furlani e Moncada che a Giugno, non fra anni, ma fra cinque mesi, a campionato finito, sia Kjaer che Caldara, andranno a scadenza di contratto e quindi un difensore si poteva tranquillamente comprare adesso senza interferire quella SOSTENIBILITA' ECONOMICA tanto cara ai vertici societari.             

Se poi la dirigenza avesse identificato un ipotetico rinforzo con un calciatore che sarà svincolato a giugno e quindi senza dover spendere nulla, costatati i precedenti come Thuram o Taremi e la poca propensione a riconoscere le commissioni agli agenti di turno, anche questa soluzione rischia di svanire nel nulla. Appare allora fin troppo evidente che per la dirigenza del Milan, in assenza di obiettivi sportivi, più ambiziosi di un piazzamento sufficiente a partecipare alla prossima Champions, ogni acquisto potrà sempre venir ritenuto. inutile, superfluo o troppo costoso. 

Serviva un difensore. Bastava un prestito. Ma per avere i prestiti servono le pubbliche relazioni, serve quella credibilità che ad esempio aveva Maldini. Perchè è stato facile dimenticarsi quando Elliott ricostruiva il Milan mandando Paolino a chiedere giocatori a club come Real Madrid, Barcellona o similari. Dalot, Dest, Diaz, Wrangs e molti altri, bravi o non, hanno contribuito alla risalita del Milan ed ai relativi benefici economici, mentre oggi nessun club si rende disponibile, come mai? Un Milan assente nei rapporti con gli altri Club, nel dialogo con la classe arbitrale e nel confronto con la Federazione, dove più dei soldi sono i rapporti umani a permettere di raggiungere determinati risultati e questo sfugge all'attuale dirigenza e purtroppo, per loro, non si possono comprare. Il mercato è chiuso, il Milan oggi è più debole rispetto ad inizio stagione, questo è evidente. Certo Thiaw rientrerà fra un mese e Tomori fra due, ma specialmente da domani inizieranno a circolare i nomi dei giocatori che in estate verranno all Milan. Poco importa se poi non succederà, il Milan non COMPRA A CASO, ha il bilancio in attivo, un ottimo allenatore e una proprietà solidissima che appena avrà terminato la costruzione dello stadio potrà dedicarsi a pensare agli obiettivi sportivi.

Chi si lamenta danneggia il Milan, ma specialmente stressa Jerry. Quindi tutti zitti e contenti, almeno per cinque anni, aspettando i cavalli al traguardo... ma darsi all'ippica non è cosa da tutti.