Era il 13 febbraio 2020 e il Milan disputava la partita più bella da quando Pioli ne è diventato l'allenatore, subentrando a Giampaolo. La splendida prestazione non era stata sufficiente per battere la Juventus poichè il rigore finale, causato da una "ingenuità" di Calabria, che dava le spalle all'acrobazia di Cristiano Ronaldo, colpendo la palla con un braccio, portava al pareggio ed al definitivo uno a uno.
Quella semifinale di andata di Coppa Italia ci aveva riempito di speranze, come non succedeva da molto tempo, ma il pareggio di Firenze e la successiva sconfitta casalinga con il Genoa, prima che il virus fermasse tutte le attività, ci avevano riportato alla triste e cruda realtà, ad una classifica deludente, esclusi anche da una qualificazione per poter giocare nell'Europa minore.
Sono trascorsi quaranta giorni da quella data, sappiamo tutti quello che è successo, in questa fase dove si cerca di ritornare alla normalità, anche il calcio riparte nel tentativo di portare a  conclusione sia la Coppa Italia che il campionato. Si giocherà ogni tre giorni, probabilmente in giornate molto calde. Questa anomalia, mai proposta in passato, mi autorizza a sperare che Pioli e il Milan ci possano regalare dodici partite entusiasmanti.

Chi più di altri dovrebbe saper cogliere questa opportunità è proprio Mister Pioli. Il nostro allenatore, nato a Parma il 20 Ottobre del 1965, in campionato ripartirà proprio contro il Lecce, come quando sostituì Giampaolo. I risultati ottenuti, prima della sosta obbligata, non sono stati soddisfacenti e solo grazie all'arrivo di Ibraimovic e la contemporanea partenza di Suso, si è finalmente intravisto un gioco e alzato una media punti che era disastrosa. Sono andato ad analizzare la sua già lunga carriera, iniziata a Salerno, in serie B nel 2003 e constatare che ha cambiato ben dodici formazioni, prima di arrivare al Milan, mi ha evidenziato che ero stato fin troppo ottimista, quando costruivo una sua difesa al Pioli-out gridato da altri Milanisti. Ora il Mister ha l'occasione per far esprimere al meglio una squadra che, senza ombra di dubbio, ha giocato al di sotto delle sue possibilità. Romagnoli, Conti, Kessie, Chala, Paquetà e Leao devono essere messi in condizione di dare il massimo e se possibile, ancora di più.

Essere giovani indubbiamente non garantisce continuità di rendimento e può essere la causa per cali di concentrazione, ma questa formula di "torneo estivo", che sarà concentrata in quaranta giorni, può diventare entusiasmante per ragazzi che potranno mettere in gioco la loro freschezza, probabilmente con meno stress e tensioni, con l'opportunità di ambire ad un ruolo importante nel Milan di oggi e di domani. Se, come tutti sottolineano, Pioli è un lavoratore, un professionista serio, serve alzare l'asticella, pretendere di più dai singoli e dal gruppo, per poter ottenere risultati con continuità. Solo così, anche se il suo futuro sembra già segnato lontano da Milano, avrà almeno la possibilità di mettere in difficoltà Gazidis, lasciando un buon ricordo a noi tifosi, oltre a conquistare la certezza di un nuovo contratto, magari a Firenze dove è tanto amato, o più probabilmente a Torino.

Mister, dodici partite, trentasei punti a disposizione, la Coppa Italia, per scaramanzia e per le assenze, non l'ho mai nominata, il calcio è bello perché imprevedibile, ci faccia, si faccia, il regalo più bello, UN MIRACOLO A MILANO, che possa restare indelebile nella nostra storia.  Concludo con un  mio ricordo. Quando allenavo, ai "miei ragazzi" dicevo sempre di giocare ricordando le tre C, tutte ugualmente importanti, Lei che è stato anche un buon calciatore sa benissimo a cosa mi riferisco: Cervello, Cuore e Co..co. e devo dire che mi hanno sempre seguito. Un anno ad un torneo estivo contro formazioni ben più quotate, arrivammo in finale, perdendola ma uscendo dal campo fra gli applausi.  L'imprevidibilità di questo finale di stagione potrebbe regalare molte soddisfazioni, spetta a Lei riuscire ad ottenere il massimo, dal gruppo e da se stesso.
Forza MILAN.