Spero ardentemente che lo spirito del VateGabriele D’Annunzio– non aleggi mai nei cieli di questa community.
Nel caso, malaugurato, dovesse accadere ordinerà alle anime dei marinai, che volteggiano sulla nave Puglia, interrata nel mausoleo del Vittoriale  -dove anch’egli riposa- di spararmi, con il cannone di bordo, una cannonata di avvertimento e poi una diretta sul bersaglio.
Non avrebbe tutti i torti. Ho maldestramente usato la sua bella poesia – la Pioggia nel Pineto che fa parte della pregevole raccolta Alcyone – per indirizzare un monito ai fratelli nella fede rossonera.
Ma, si sa, la fede vince tutti i timori e le paure. E’ come l’amore: Omnia vincit amor, per dirla con Virgilio. Tra l’altro il pericolo è serio perché il Vate tifa – ancora oggi, non ho dubbi – per il Pescara.

Da alcuni giorni seguo, con una certa trepidazione, la crociata anti RedBird che la ‘vecchia guardia’ del tifo rossonero ha ingaggiato con inusitata veemenza, oserei aggiungere con una gagliarda e vegliarda animosità.
Non fraintendetemi, so quel che dico! Non solo lo so, ma dico ciò che penso e penso ciò che dico! E che diamine! Avete intinto le penne nell’inchiostro – un tantinello scolorito – della nostalgia e scrivete pagine su pagine di un passato che non passa.
Non vi sto criticando, l’anagrafe ci rende complici, quindi non mi chiamo fuori. Il messaggio che voglio inviarvi è questo: prima di dare fuoco alle polveri, non conviene strategicamente attendere gli esiti del campo per capire la validità delle azioni intraprese da questi bucanieri dei Caraibi capitanati da quella specie di Francis Drake che si cela sotto gli abiti firmati di Jerry Cardinale? Insomma, prima di sparare a salvo zero non potete aspettare il 20 agosto per alzare le barricate?
E se questi cominciano il campionato con il botto, poi che facciamo, dove andremo a tirare le capocciate, contro i lastroni della Curva Sud di San Siro?
Meditate fratelli nella fede rossonera. Il vostro dissidio, nei confronti della RedBird, è quello degli amanti in questo caso del Milanrammentate quello che ha scritto Terenzio, autore latino: irae amoris integratio est ovvero i dissidi degli amanti sono un’integrazione dell’amore.

IL VOSTRO NUME TUTELARE DIXIT
Ora, tanto per mettere le cose in chiaro, considerato che mi accingo a tirare in ballo un altro spirito, non vorrei che qualcuno pensasse che invece di un post stesse leggendo il resoconto di una seduta spiritica. Sono andato a rovistare tra i giornali che, tra le ire funeste della mia dolce metà conservo, per cercare un’intervista del Padre della Patria rossonera Silvio Berlusconi. In pratica, utilizzo le parole del vostro nume tutelare, per farvi riflettere sui cambiamenti epocali che stanno investendo il mondo della pedata. Si tratta, a mio avviso, della rappresentazione più efficace della nuova era del calcio, quella che gli analisti  definiscono la nuova epoca della Football Industry. 
Il compianto presidente rossonero rilasciò l’intervista a MF Milano Finanza nel dicembre 2021.
Ecco la sua profezia.
Trent’anni fa era possibile per una famiglia farsi carico di una squadra che si identificava con una città, oggi il grande calcio è appannaggio della finanza internazionale, i grandi protagonisti sono petrolieri arabi, magnati russi, fondi di investimento americani Tutto legittimo, ma lontano dal territorio, dall’appartenenza, dalla passione sportiva.”
E’ – diciamolo – la sintesi perfetta – direi hegeliana – del nostro sentimento. Ma, nel contempo, da pragmatico businessman, quale indubbiamente era, c’è la presa d’atto che il mondo del pallone è radicalmente cambiato. 

Carlo Rovelli, un fisico teorico che scrive libri sulla gravità quantistica -materia di non facile digeribilità- che si leggono come romanzi perché ha il dono della levità lessicale, ha scritto di recente qualcosa che condivido profondamente.
Rovelli sostiene che dobbiamo superare la ‘tirannia dell’ovvio’. Perché 'noi esseri umani ci nutriamo di certezze e facciamo fatica a liberarcene, il difficile – scrive ancora Rovelli – non è insegnare il nuovo, ma condurre chi ascolta a disimparare il vecchio'.
Porta, a questo proposito, un esempio bellissimo. Suggerisce di adottare il metodo Keplero, lo scienziato rinascimentale che invitò a immaginare di guardare la Terra – e l’universo – dalla Luna.

TU VUO’ FA’ L’AMERICANO
Chissà quante volte ve lo siete chiesto: ma perché agli americani piace tanto il nostro calcio?
Bella domanda.
Quali potrebbero essere le ragioni di questa fatal attraction USA  verso il mondo italiota della pedata? Forse perché siamo belli e cantiamo canzoni struggenti quanno spunta a luna a Marechiaro? Perchè da noi si mangia da Dio?
Magari c’entrano anche queste validissime  ragioni, ma né io né voi ci crediamo. Tanto più che gli States, quando si è trattato di portare il calcio a casa loro, non è che siano impazziti di gioia. No, si sono limitati a chiamarlo soccer e lo hanno fatto giocare alle donne. Alle american girls piace e tanto anche. Giocano molto meglio di alcuni giovanotti. Allora cerchiamo di capire quali sono le vere ragioni.
Sono andato spulciare un bollettino dell’International Trade Administration (un bollettino governativo Usa ndr) dove si parla dell’elevata attrattività dei club calcistici europei, nonostante l’impatto del Covid-19.
'Nel biennio 2020-2021, ben 55 società calcistiche di prima divisione hanno cambiato proprietà, con un trend in crescita: dalle 25 società del 2020 alle 30 del 2021; in 23 casi su 55 (42%), le nuove proprietà risultano straniere, provenienti in prevalenza dagli Stati Uniti (9 acquisizioni, di cui 4 nel calcio italiano).
Dal 2018 al 2022 il numero di società di calcio professionistico italiane con investitori statunitensi è cresciuto da 1 (la Roma) a 12 (compreso il detentore del titolo, il Milan). Inoltre, secondo la stampa, ci sarebbero investitori statunitensi interessati ad altre cinque squadre: Inter, Napoli, Sampdoria, Udinese e Verona'.
 
'Analisti, manager e giornalisti italiani ritengono che gli Stati Uniti e altri investitori stranieri porteranno molti elementi al mercato”- si legge ancora nel bollettino: ovvero nuovi capitali, capacità di gestione del business sportivo, in particolare modelli finanziari statunitensi, e accesso a nuovi flussi di ricavi attraverso il marketing e il merchandising internazionali, la gestione dei social media e dei dati e le piattaforme di intrattenimento digitale'.
Ci sono ampi margini: il fatturato della Serie A relativo a biglietti, distribuzione, merchandising, sponsorizzazioni e altre fonti vale 2,1 miliardi di euro. “Per quanto impressionante, si tratta solo di circa due terzi di quello prodotto dalla Liga spagnola (3,3 miliardi di euro) e meno della metà di quello della Premier League britannica (5,2 miliardi di euro)".
Gli americani hanno investito anche nella Juve, questo è giusto dirlo per completezza di informazione. Il Lindsell Train Global Equity è il secondo azionista della ‘vecchia signora’ con una quota che supera il 10%.
Subito dopo, quindi, la Exor che è la holding della famiglia Agnelli-Elkann . Questo fondo USA gestisce qualcosa come 25 miliardi di euro e possiede pacchetti azionari di squadre come il Celtic Glasgow e il Manchester United.

STRUMENTI FINANZIARI… SPORTIVI
Si chiama Roundhill Pro, Sports, Media&Apparel ETF ed è uno dei primi ETF (poi chiariremo di che si tratta) specializzato nel settore sportivo. Ci dice quanto sia forte il legame che si è instaurato tra il mondo dello sport, o meglio la sport  industry, e la finanza.
Cosa sono gli ETF? Cominciamo a chiarire l’acronimo. Exchange Traded Fund.
Questi prodotti hanno l’obiettivo di offrire, quanto più fedelmente possibile, la riproduzione dell’andamento di un indice di riferimento che può essere azionario, obbligazionario, valutario.
La Roundhill ha acquisito partecipazioni azionarie nelle società calcistiche quotate in Borsa. Ha quindi, nel suo ETF, Manchester United,la Juve, il Borussia Dortmund in Germania, l’Ajax e il Lione. Ha anche partecipazioni di squadre turche. Sostanzialmente è un ETF a gestione attiva che investe in società che possiedono, sponsorizzano o supportano squadre sportive professionistiche, società di media sportivi e società di abbigliamento sportivo. Il portafoglio del fondo dovrebbe essere costituito da titoli azionari di emittenti statunitensi ed esteri di qualsiasi capitalizzazione di mercato, che possono includere azioni ordinarie e ricevute di deposito che rappresentano interessi in titoli esteri.

IL CONTROLLO DIRETTO DEI CLUB 
E’ l’obiettivo strategico dei fondi americani. Proprio in casa rossonera ne abbiamo la dimostrazione più evidente. Elliott fondo della famiglia Singer, che gestisce qualcosa come 40 miliardi di dollari, nel 2018 ha acquisito il Milan La strategia è fin troppo nota, ci limitiamo a rammentare che finanziò, con un prestito di 300  milioni di dollari il fantomatico Li Yonghong perché acquisisse il Milan dalla Fininvest di Berlusconi. Il debito, lo strano debito dello strano personaggio, non fu onorato e naturalmente Elliott diventò proprietario della società. I Singer,qualche anno dopo adottarono una strategia simile  con il Lille. La compagine francese aveva debiti per circa 150 milioni nei confronti della Elliott e della banca d’affari JPMorgan. Il Lille, risanato, fu poi ceduto al fondo Merlyn Advisors. Giusto rilevare che nel 2021, la compagine francese, vinse la Ligue 1.
La RedBird,
croce e delizia dei i rossoneri, gestisce circa 8 miliardi di dollari tra sport, telecomunicazioni, servizi finanziari e consumer. Nel 2021 ha investito nel Fenway Sports Group proprietaria dei Boston Red Sox e del Liverpool. Per il 10% ha sborsato la bellezza di 740 milioni di dollari . Gli interessi della società di Cardinale sono variegati e spaziano in vari ambiti. Ha acquisto il 15% del franchising di cricket indiano. Ha finanziato il torneo di football americano di proprietà degli attori Dwayne Johnson e Dany Garcia. Possiede anche un pacchetto azionario del Malaga, squadra di proprietà dello sceicco Abdullah Al Thani che vivacchia nella segunda division spagnola. Ha inoltre partecipazioni nella SpringHill Company di LeBron James.
E’ una società nota per la produzione di spettacoli tra cui The Shop su HBO e il notissimo film della Warner Bros Space Jam, una nuova eredità. E’ una partecipazione importante perché ha conferito  al gruppo, guidato da RedBird- FenWay Sports Group - la proprietà di quasi la metà della società.

REDBIRD, IL CAPOLAVORO IN ROSSO E NERO
La RedBird acquisì una partecipazione nel 2019 in One Team Partners. E’ un’agenzia che aiuta gli atleti a massimizzare il valore dei loro diritti di nome e  immagine. OneTeam è specializzata in licenze di gruppo, marketing, media e investimenti. Attraverso partnership con le associazioni di giocatori, la missione di OneTeam è trasformare il modo in cui tutti gli atleti partecipano al business, mettendoli esattamente al centro dell'ecosistema commerciale.
Cura la rappresentanza di oltre 10 mila atleti. Nel giro di tre anni la sua valutazione è arrivata a 2 miliardi di dollari.
Nel 2022, la RedBird ha ceduto la sua partecipazione a tre società di private equity. Ne ha ricavato 600 milioni di profitto.
In fatto di acquisizioni, il capolavoro, della società di Cardinale, degno di figurare nell’antologia delle cases history societarie d’eccellenza, è il Milan.
Quando Elliott, nel 2022, decide di trovare un compratore per la società rossonera, ripulita e ripianata dai debiti, si fanno  avanti gli arabi del Bahrain Investcorp. Offrono 1.180 milioni. Non sono pochi. RedBird getta sul piatto della partita quasi 1.200 milioni. I Singer fanno le loro valutazioni e poi scelgono Gerry Cardinale. Non si è trattato di una scelta determinata dalla  superiore offerta economica. Hanno prevalso motivazioni geopolitiche.
Il mondo del calcio è diventato, e negli anni futuri lo sarà ancor di più, il terreno di uno scontro di civiltà, quello teorizzato dal politologo statunitense Samuel Huntington, per la prima volta in un articolo del 1993. Le reazioni che aveva suscitato erano state tali e tante da spingerlo ad ampliare la sua riflessione in un libro Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale”. All’epoca della sua pubblicazione, e cioè immediatamente dopo la fine della Guerra Fredda, tale teoria era stata pesantemente criticata, in quanto mal si accordava con l’ottimismo di quell’epoca. Gli eventi successivi, invece, dall’11 settembre fino alle recenti ondate di attentati islamisti contro l’Occidente, hanno improvvisamente restituito notorietà all’analisi di Huntington.

CALCIO, MANICHE E CRIPTOVALUTE
Sicuramente, lo scorso campionato, non vi sarà sfuggito, visto l’accanimento compulsivo con il quale ne scrutate i movimenti,  il logo BitMex che appariva sulle maniche delle maglie dei giocatori del Milan.
BitMex è una delle principali borse di criptovalute al mondo. La società rossonera, per il logo, ha incassato 4 milioni di euro. Tecnicamente si chiama sleeve sponsor, letteralmente sponsorizzazione di manica. Secondo gli addetti ai lavori si è rivelato un innovativo strumento di marketing. cMolte società calcistiche  lo hanno implementato nelle loro strategie volte ad ampliare le entrate. Hyundai compare sulle divise dell’Atletico Madrid.
In Italia, tra le prime squadre a utilizzarlo, ricordiamo l’Empoli con le Tenute Puccini.Il Manchester City con Nexten Tire (pneumatici). Ma, torniamo alle criptovalute che, nel mondo del calcio, pare abbiano trovato un terreno fertilissimo per le loro strategie.
In realtà, questo va sottolineato, l’attrazione è stata reciproca. L’ingresso delle cripto risale al periodo del Covid che tanto ha fatto patire il mondo del calcio. Si è rivelato un mezzo utile per tamponare le falle delle entrate evaporate causa la chiusura degli stadi. Di monete digitali, ad occhio e croce, secondo gli analisti ne circolano circa 10 mila. Nel 2021 il loro valore complessivo è stato stimato in tre trilioni di dollari: Troppi e pericolosi. Non tutti ne sono entusiasti. Warren Buffett, guru mondiale della finanza, uno che di soldi e investimenti seri e meno effimeri delle cripto, se ne intende, le ha liquidate dicendo. “Sono veleno per topi al quadrato.” Fabio Panetta, prossimo governatore della Banca d’Italia, membro del board della BCE , sull’argomento, è stato tranchant: Stanno creando una sorta di Far West, un castello di carta che prima o poi crollerà cui farà seguito uno spaventoso cumulo di perdite.”
Le società di calcio non solo accettano la sponsorizzazione delle cripto ma le hanno adottate come fans tokens. Si tratta di valute digitali basate su speciali piattaforme che si chiamano blockchain attraverso cui danno la possibilità ai tifosi che le detengono diritti di voto, accesso a sconti, bonus etc.
Diamo un'occhiata quali club di calcio hanno la più alta capitalizzazione di mercato.

Paris Saint-Germain Fan Token
79.890.167 $
Manchester City Fan Token
61.330.935 $
FC Barcelona Fan Token
57.330.935 $
Galatasaray Fan Token
29.488.185 $
Atlético De Madrid Fan Token
29.262.826 $
AC Milan Fan Token
28.157.062 $
Fenerbahçe Token
15.866.622 $
AS Roma Fan Token
15.334.699 $
Juventus Fan Token
12.394.368 $
Trabzonspor Fan Token
8.461.456 $
Fonte: Coinmarketcap

IL GOLFO DEI POETI E MONTAIGNE
Sono stato prolisso e incontinente. Lo so! Ma tra qualche giorno chiuderò la clèr, come dicono qui a Milano, e nel giro di tre o quattro giorni me ne andrò al mare in Liguria. Quindi avrò il tempo di leggere la valanga di improperi cui mi farete oggetto per abuso d’ironia esercitato in questo post. Vado in un luogo incantevole che chiamano Golfo dei Poeti, tra Lerici e La Spezia. Dove sicuramente non mi tirerò dietro il PC. Solo una montagna di libri.
La  prima sera, però, alzando un calice di Vermentino  ghiacciato, vi dedicherò un brindisi e manderò un silente saluto ai competitors della corona di luglio, io mi chiamo fuori, così state più larghi e poi sono repubblicano sin dalla più tenera età.
C’è Indaco che insegue. Appassionato sostenitore della seconda squadra di Milano. Ancora uno sforzo Indaco. Ah… dimenticavo. Raccomando a Eusebio di sbarcare, tanto le news che ci invia dal natante dove è andato a cacciarsi le può divulgare comodamente dal salotto di casa. Da ambienti, vicini alla redazione, trapela la notizia che se aspira a un voto altissimo deve raccontarci di quella volta che la sua barchetta incrociò, nello Stretto di Messina, un sottomarino russo che cercava di portarsi a casa un pescespada.
Per tutti voi blogger, ansimanti e sudati, ma mai domi, un pensiero di Montaigne, acuto filosofo francese, che sulla scrittura scrisse:
Il miglior modo per esorcizzare gli spettri,  e tenerli a bada, che agitano la nostra mente è imbrigliarli una volta per tutte sulla pagina. Non conosco una descrizione acuta e onesta della molla che spinge la gente a scrivere. Scrivere non per compiacere gli altri, ma per intrattenere se stessi.

Nell’incantevole borgo dove vado c’è una lapide che riporta una frase di Petrarca:
“A quelli che giungono dal mare appare nel lido il Porto di Venere e qui nei colli che ammanta l’ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene sua patria…».

Un grazie di cuore alla redazione