Periodicamente, il calcio italiano, come nel Faust di Goethe incontra il suo Mefistofele che gli promette ricchezze, piaceri e altro ancora e gli vende l’anima. Ovviamente, la speranza di tutti noi, che dedichiamo tantissimo tempo alle prodezze di questi giovani virgulti che in mutande inseguono un pallone, è che stavolta si tratti di una bufala mediatica e che Tonali, Zaniolo e Fagioli non giocassero sulle partite di calcio, ma a blackjack e poker come stanno dicendo in queste ore.
Intanto, Fabrizio Corona, protagonista assoluto di questa vicenda, che sta sapientemente orchestrando a fini mediatici, ha aggiunto il quarto nome alla sua lista di calciatori-scommettitori. Lista che avrebbe definito ‘terrificante’. Secondo, l’agente fotografico, il quarto uomo sarebbe Nicola Zalewski, polacco e calciatore della Roma. Il sito di Corona, Dillinger News, alle 14 di oggi –venerdì 13 ottobre – è andato in tilt. Come, probabilmente, è andata in tilt la serenità dell’ambiente della nazionale. Dopo la visita degli inquirenti a Coverciano, che hanno sentito Zaniolo e Tonali, la Federcalcio ha diffuso una nota che riportiamo:
"La Federazione comunica che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, attualmente in raduno con la Nazionale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano. A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso, anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club".

E’ chiaro che è troppo presto per emettere sentenze. E comunque non è un compito che tocca alla stampa o ai tifosi. Sarà la magistratura ordinaria  a stabilire le responsabilità. Una volta ricevuti gli atti, la magistratura sportiva assumerà le sue decisioni ovviamente a fronte di responsabilità accertate. Però, se mi è consentito, vorrei fare una considerazione.
Leggo, su vari organi di informazione, di ludopatia. Per carità, potrebbe anche essere. Ma, talvolta, le spiegazioni di certi comportamenti sono dannatamente semplici. Ad esempio, non potrebbe trattarsi, semplicemente, di giovani, ricchi e annoiati? Naturalmente, l’augurio che tutti ci facciamo è che alla fine i tre baldi giovanotti risultino innocenti. Ma, se così non fosse, al posto loro prima di tirare in ballo la malattia del gioco, mi guarderei dentro e cercherei di capire cosa non ha funzionato nella mia esistenza nonostante i numerosi privilegi donatami dal destino che sicuramente, nel caso loro, non è stato affatto cinico e… baro!

I SITI PROIBITI
Worldgame365me. Sarebbe questo il nome del sito dove Tonali, stando alle prime evidenze dell’indagine, avrebbe effettuato le sue puntate. Zaniolo invece si sarebbe affidato a Evoz9.fx e a Gaming.net.

Prima di proseguire ci corre l’obbligo di una precisazione. Un avviso di garanzia non significa colpevolezza. E’ un atto a tutela dell’indagato, non è una sentenza. Finora i giocatori coinvolti sono tre: Nicolò Fagioli della Juventus, Nicolò Zanioli dell’Aston Villa, Sandro Tonali del Newcastle. La cultura del sospetto è una modalità di pensiero sulla quale non ci piace indugiare, ma è lecito chiedersi se Roma e Milan sapessero, in qualche modo, del possibile coinvolgimento di Zaniolo e Tonali? Stando a quel che dice Fabrizio Corona- cui si deve l’accelerazione dell’inchiesta della magistratura- la Juve del coinvolgimento di Fagioli ne era a conoscenza sin dal 1° agosto. La domanda che pongo – decisamente un po’subdola, lo ammetto – è il Milan questa estate ha venduto Tonali solo perché l’offerta inglese era di quelle che non si può rifiutare? E’ solo una domanda, non un’accusa. In questa vicenda, d’altronde, la posizione delle società – Roma e Milan – è di totale estraneità.
Comunque sia, la società rossonera  ha fatto benissimo a cedere Tonali visto che con quei soldi si è portato a casa dieci giocatori.

FACCIAMO IL PUNTO
Tonali e Zaniolo a Coverciano, dove si trovavano in ritiro con la nazionale, hanno ricevuto la visita degli agenti della Squadra Mobile di Torino che, coordinati dal PM della stessa città, Manuela Pedrotta, stanno conducendo un’inchiesta su questa storiaccia di scommesse on line.
Alla fine del colloquio, durato circa un’ora, gli agenti hanno consegnato ai due un avviso di garanzia e sequestrato tablet e smartphone.
Ora, tanto per capire meglio, la dottoressa Pedrotta è un magistrato che si occupa, tra l’altro, di antimafia, di ambienti malavitosi. Da questi è scattata l’indagine che ha fatto emergere il coinvolgimento di elementi poco raccomandabili, scommesse e debiti pesanti.
Fagioli si è autodenunciato. Ha ammesso di aver scommesso e ha giurato e stragiurato di non aver mai puntato su Cremonese e Juventus. La sua prima squadra e l’attuale. Insomma, il cuore ha sempre le sue ragioni e si antepongono a quelle del guadagno facile. L’inchiesta della magistratura torinese ha affrettato i tempi perché Fabrizio Corona che, in buona sostanza, è la persona che ha fatto mediaticamente scoppiare lo scandalo, dal suo sito Dillinger News aveva fatto sapere di avere prove certe del coinvolgimento di due giocatori della nazionale.
Ha anche parlato di una lista, che ha definito terrificante, con almeno altri dieci nomi di giocatori. Nel pomeriggio di mercoledì 12 sono apparsi i nomi di Zaniolo e Tonali. Corona ha anche detto e lo riportiamo obbligatoriamente virgolettato che “Zaniolo non solo scommetteva, ma lo ha fatto anche con la Roma, mentre era in panchina durante una partita di Coppa Italia”.
Dopo la rivelazione dei due nomi Corona veniva immediatamente convocato in Questura come persona informata dei fatti. Questa tempestività d’intervento da parte degli inquirenti porta a  una sola conclusione logica: i nomi di Zaniolo e Tonali erano già nelle ‘carte’.

I BOATOS DI CORONA 
L’ex re dei paparazzi è intervenuto telefonicamente, in una trasmissione televisiva, su Sportitalia, dove si dibatteva intorno a questa vicenda delle scommesse. Poi, lasciando stupefatti, i partecipanti alla trasmissione, ha detto: “Notizia bomba! La polizia è andata a Coverciano solo dopo che è venuta da me perché sapeva che avrei anticipato i nomi di Zaniolo e Tonali. Corona, fedele alla sua natura di personaggio incline a stupire. ha quindi aggiunto: “Non ci sono soltanto questi due. E non ci sono solo i calciatori coinvolti. La Juventus sapeva di Fagioli dal primo agosto, quando l'ho detto io. Tanto è vero che nella tournée in America, come scritto su Telegram, si è inventata una scusa per non portarlo, dicendo che era infortunato. Hanno incominciato a cercare di ripulirlo e hanno omesso di denunciarlo all'autorità giudiziaria. È un reato gravissimo, da retrocessione.”
Ora, come abbiamo accennato prima, Corona è stato solo un innesco mediatico che ha ovviamente facilitato la deflagrazione della vicenda. L’inchiesta, giusto ribadirlo, è partita mesi fa, ma la fuga di notizie ha indotto gli inquirenti a stringere i tempi. A questo punto va sottolineato il fatto che Tonali e Zaniolo si pongono, sia dal punto di vista penale che sportivo, sullo stesso piano di Fagioli. Avrebbero scommesso sul calcio, cosa che i tesserati federali non possono assolutamente fare e su siti illegali.

DIECI CALCIATORI COINVOLTI?
Secondo Repubblica i giocatori coinvolti sarebbero almeno dieci. Pare (ma sono indiscrezioni che, in vicende dal forte impatto mediatico come questa vanno prese con le pinze) ci sia un altro giocatore della Juventus, ma non di primo piano. Le piattaforme, sulle quali avrebbero scommesso, dovrebbero essere almeno tre. Comunque l’inchiesta giudiziaria ha preso l’avvio da un’agenzia regolare di scommesse alla quale però erano collegati computer che conducevano a siti senza permessi. Fagioli, stando a quanto sta emergendo in queste ore, avrebbe giocato centinaia di migliaia di euro. Gli inquirenti sono arrivati al giovane centrocampista juventino tramite Eurobet, un’agenzia di scommesse che ha sede a Torino. Fagioli, appena appreso dell’indagine, ha avvertito la Federcalcio e ha consegnato il suo cellulare.  Le sue chat, con altri compagni,  sono agli atti dell’indagine, dove si parla senza perifrasi di scommesse. Per quanto riguarda Zaniolo e Tonali invece dai loro cellulari non si evince la prova certa delle scommesse.
Ma i messaggi, a quanto pare, sarebbero inequivocabili. Il numero dei calciatori coinvolti sarebbe destinato a salire per via proprio della chat dedicata  alle scommesse. Qui i calciatori pare si scambiassero pareri e opinioni. Gli inquirenti avrebbero scovato la chat nei telefoni e nei tablets dei tre calciatori.

COSA RISCHIANO?
Penalmente quasi nulla, presumibilmente una multa. Dal punto di vista sportivo, invece, le cose cambiano e di parecchio. L’art 24 del codice di giustizia sportiva è chiarissimo: i tesserati non possono scommettere sulla propria disciplina di appartenenza. Se  venisse acclarata la colpevolezza la squalifica – e anche lunga – sarà inevitabile. Le società d’appartenenza invece non rischiano nulla perché i reati riguardano le persone fisiche a meno che non venga accertato che sapevano e non hanno denunciato. Certo, le società alle quali i tre appartengono in caso di squalifica dovranno fare a meno delle loro prestazioni. Nell’eventualità di una squalifica questa non si limiterebbe al calcio italiano, ma ovunque nel mondo dove si disputano campionati e tornei sotto l’egida di  UEFA e FIFA che hanno regolamenti chiarissimi per quanto riguarda l’integrità del gioco.