Infantino dixit: "Oggi mi sento del Qatar, oggi mi sento arabo, oggi mi sento africano, oggi mi sento gay, oggi mi sento disabile, oggi mi sento un lavoratore migrante".
Sono parole lodevoli e condivisibili, ma che lasciano il tempo che trovano nel contesto in cui sono state pronunciate.
Diamo, infatti per scontato che siano parole sentite e dette in ottima fede, ma nel leggerle viene spontaneo chiedersi che senso abbia avuto permettere che il progetto dei mondiali in Qatar andasse avanti, per poi arrivare alla vigilia e far notare che si vive meglio altrove, specie se si appartiene ad alcune categorie di persone. Si è deciso di assegnare l'organizzazione del mondiale al paese mediorientale? Ok. Quando l'organizzazione è stata assegnata, la struttura politica, sociale ed economica del paese era la stessa? Sì. E' stato fatto qualcosa per tornare sulla decisione iniziale sulla base di un riesame della detta struttura politica, sociale ed economica? No. Meglio stare tutti zitti, quindi, e non lasciarsi andare a dichiarazioni che sanno molto di retorica! E questo al di là delle intenzioni di Infantino, che saranno state di certo ottime. Anche perché, se si dovesse guardare alla presentabilità dei regimi dei paesi che aderiscono alla FIFA, si ridurrebbe di parecchio il numero di quelli che possono organizzare una manifestazione o anche solo parteciparvi. Indignarsi a orologeria non serve a molto.
Del resto, un mondiale inaugurato da un match come Qatar-Ecuador non può che essere qualcosa di anomalo. Ricordo i tempi in cui il varo della manifestazione spettava alla squadra campione in carica. Con tutto il rispetto per qatarioti ed ecuadoregni, lascia perplessi una sfida che sa tanto di Lilliput contro Brobdingnag, le isole immaginarie visitate dal dottor Gulliver nei suoi viaggi fantastici.
Se non altro, tuttavia, è spuntata una notizia che spingerà qualcuno, compreso il sottoscritto, a sintonizzarsi sul match. Come in un celebre film di Fantozzi, infatti, corre incontrollata la voce secondo cui la partita sarebbe stata combinata a favore del Qatar per la modica cifra di 7,5 milioni di dollari pagati a un gruppo di giocatori sudamericani. Cosa ci sarà di attendibile? Potrebbe essere vero tutto o niente, ma vediamo di affrontare la questione.
Le combine esistono da quando il calcio è calcio, sebbene per ogni tifoso esistano solo quelle delle altre squadre a sfavore della propria. Quando giocano i propri beneamini, sono gli stessi angeli del paradiso che volteggiano per il campo nella sfolgorante purezza del candore e dell'onestà. Il problema è capire quando la combine c'è davvero e quando si sta facendo solo dietrologia. Hic sunt leones!
Nel caso di Qatar-Ecuador, considerando che l'Ecuador non è una compagine di fulmini di guerra, viene piuttosto da pensare che il sorteggio stesso sia stato un aiutone ai padroni di casa. Il Qatar, infatti, potrebbe anche fare risultato sul campo senza comprare nulla. Certo, non possiamo escludere che i giocatori della Penisola Arabica siano così scalcagnati da aver bisogno di pagare tanti soldi per portare a casa i 3 punti. Però, visto il poco interesse che sembra accompagnare il match di apertura, la voce potrebbe essere stata messa in giro a bella posta per creare curiosità. Non possiamo escluderlo e, dal momento che se ne sta parlando, vuol dire che la notizia ha raggiunto un certo effetto mediatico.

A proposito di combine, vorrei fare un inciso. Conosco interisti che per settimane hanno scartavetrato i marroni malignando sull'errore di Acerbi in Lazio-Milan 1-2 e sul sorrisetto stampato sul volto del giocatore dopo lo svarione che ha lanciato il Milan verso il titolo. In estate, poi, Acerbi è andato all'Inter dopo una lunga trattativa in cui Marotta ha voluto fortemente il giocatore (a ragione, aggiungo, perché è un valido difensore che avrei visto bene in rossonero per bravura ed esperienza). Da quel momento, quegli interisti non hanno parlato più, perché le loro malignità sono state smentite dalla fiducia che Marotta stesso ha concesso al giocatore. E ricordo questo per dire che sì, è vero che una partita può essere combinata. Alcune di certo lo sono.
Poi che un match sia combinato davvero è un altro paio di maniche.

Questa sera verrà recitato il secondo capitolo delle inutili e squallide amichevoli dell'Italia a ridosso di un mondiale dal quale gli Azzurri saranno assenti. Sono amichevoli inutili, in quanto non si capisce cosa possa verificare Mancini da incontri che non fregano nulla neppure all'avversario. Sono squallide, perché con esse si ricorda a tutta l'umanità calcistica le figuracce mondiali inanellate dagli azzurri a partire dal 2006. Si tratta di una vera pratica masochistica che sarebbe stato meglio evitare. 
Si parte dal mondiale sudafricano, si passa per quello in Brasile, e poi si arriva a ben due eliminazioni consecutive dalle fasi finali. L'eliminazione del 2018 poteva essere imputata a Ventura, un tecnico serio e preparato la cui carriera, però, si era svolta nella provincia italica. Mancavano esperienza e caratura internazionale. Mancini, invece, aveva frequentato le coppe europee da tecnico di club, mentre da cittì della Nazionale aveva poi vinto anche l'ultimo europeo. I suoi errori, in un certo senso, sono addirittura aggravati e non scusati dal suo passato.
Confrontando i CV, pertanto, notiamo che Ventura era stato mandato allo sbaraglio per una scelta sbagliata della FIGC e aveva molte attenuanti. Mancini, invece, aveva fatto un'altra carriera. E poi aveva addirittura dichiarato di voler vincere il Mondiale dopo il pareggio sul campo dei modesti, ma leali, nordirlandesi (che avevano imposto lo stesso risultato anche alla Svizzera). Alla vigilia di Italia-Macedonia, quindi, il cittì azzurro non aveva realizzato ancora quali rischi stava correndo la sua squadra che, eliminando la Macedonia, avrebbe poi dovuto affrontare il Portogallo. Mancini è stato salvato solo dalla sua recente vittoria europea, giustamente forse, ma non è certo con queste amichevoli inutili e squallide che cancella le fesserie commesse. Le mette maggiormente in evidenza.

Il mondiale vero, in realtà, inizierà con Inghilterra-Iran, quantomeno per i risvolti di politica internazionale che comporta il confronto fra questi paesi.
Dal punto di vista più strettamente tecnico, invece, dovremo aggiornarci a qualche ora dopo, sempre lunedì, quando scenderanno in campo due compagini come Senegal e Olanda le quali, da sempre, praticano un ottimo calcio.
Speriamo di divertirci.


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Don't panic: guida per autostoppisti senza mondiale - I