Pensate che il Milan abbia saltato il mercato di gennaio per studiata strategia? Credete che i rossoneri, come sostiene qualcuno, abbiano guardato al futuro in attesa di Conte? Siete in alto mare. Il Milan è alla deriva e lo è da maggio, cioè da quando è stato allontanato Maldini, solo che cerca di nasconderlo sollevando cortine di fumo in maniera evidente. Le voci su acquisti inarrivabili, come Buongiorno (Cairo chiede la luna) e Demiral (ingaggio alla Cristiano Ronaldo dei tempi d'oro) sono servite solo a confondere i tifosi nella convinzione di guadagnare tempo (ma è un tempo che, alla fine, potrebbe rivelarsi sprecato più che guadagnato).

Maldini aveva preso decisioni giuste e altre sbagliate. Era stata ottima l'idea di sostituire Donnarumma con Maignan, anche se era stata una corbelleria vendere Kerkez per solo 2 milioni, visto che, già nel giro di pochi mesi, l'ungherese ne valeva molti di più. Aveva sbagliato nell'incaponirsi con gli agenti di Chala per 500 milioni, ma nel caso di Kessie e Atangana era evidente il gioco al rialzo della controparte, che spostava sempre più in alto l'asticella di fronte alla società rossonera. Kessie doveva finire al Barcellona a costo 0 ed è finito al Barcellona a costo 0. Maldini aveva valutato male la maturità di De Ketalaere per il salto nel calcio italiano, però aveva valutato bene il valore assoluto del giocatore, come sta dimostrando Gasperini a Bergamo. Qualsiasi valutazione si possa dare, tuttavia, del lavoro di Maldini, l'ex-capitano ha dato sempre la sensazione di non prendere i tifosi per i fondelli. In ogni scelta di Maldini, si percepiva sempre un senso rispetto nei confronti del popolo milanista. Il mercato, anzi il non-mercato, di gennaio ha esibito, invece, solo tentativi evidenti di arrivare al 1° febbraio indenni senza aver comprato nessuno, magari mettendo in atto un colpo di mano in uscita, vedi Traoré. 

Agli inizi degli anni '80, girarono per mesi voci su acquisti di grande spessore. Si parlò del centravanti austriaco Hans Krankl, per anni punto di forza del Barcellona, e di Zico, quotato come il migliore del mondo insieme a Maradona. Arrivò solo Joe Jordan, un trentenne scozzese, niente di più che un onesto mestierante. Il compianto Beppe Viola, finissimo scrittore e intellettuale oltre che giornalista RAI, tuonò che certi nomi erano stati fatti girare per prendere in giro i tifosi, mentre non vi era mai stata la seria volontà di spingere il mercato a certi livelli.

Buongiorno e Demiral sono stati nomi perfetti per gennaio, perché non si sarebbero create le condizioni per il loro arrivo.

Questo mercato di gennaio, comunque, ha dato l'impressione di essere stato l'onda lunga di quello estivo, ma senza i soldi ricavati dalla cessione di Tonali.

Thuram era svincolato, ma si pensava davvero di portarlo a casa senza alzare le percentuali per gli agenti e offrendo un ingaggio più basso del Psg? L'Inter, nel frattempo, ebbe l'agio di liberarsi dell'ingaggio di Dzeko e completare il lavoro sul giocatore iniziato nel dicembre 2022. E' stato trattato Openda offrendo solo una ventina di milioni per cui, quando è arrivato il Lipsia e lo ha comprato per 40, il Mlan non ha potuto neanche dire di essere stato vicino al suo acquisto, come non era stato vicino a prendere Thuram, vista la concorrenza del Psg prima che di quella interista.

Sei arrivato a fine agosto e hai giocato al ribasso su Taremi, convinto di avere in mano il giocatore, il Porto e i suoi agenti. Ok, ma il risultato? Hai lasciato margine all'Inter per bloccare l'iraniano fino a giugno 2024, quando approderà in nerazzurro. E pensateci bene: gli ex-obiettivi del Milan Thuram e Taremi saranno punti di forza dell'Inter. Che bella figura! Qualcuno dovrebbe prendersi a calci da solo, se fosse possibile.

Si può davvero dire che si sia trattato solo di inesperienza o dilettantismo della dirigenza? Si credeva davvero di poter comprare un giocatore a fine contratto come Thuram senza fare l'asta sull'ingaggio e sulle percentuali degli agenti? Si pensava davvero che non sarebbe arrivato nessuno a offrire più di 20 milioni per Openda? Questa dirigenza era appena arrivata da Marte? 

In realtà, alla luce di questo gennaio, viene il sospetto che Thuram e Openda siano stati nomi spesi a uso dei tifosi per puntare direttamente su Okafor, clamorosamente confuso con una prima punta o come un giocatore spendibile quale sostituto di Giroud. Fra le trattativa citate, solo Taremi è stato un tentativo evidente di ganzata finita male in nome del proverbio secondo il quale chi troppo vuole nulla stringe oppure secondo quella norma di buon senso che sconsiglia di tirare troppo le corde per non correre il rischio di spezzarle.

Inesperienza e dilettantismo non escludono che si sia comunque fatto Y cercando di far credere che si volesse fare X, ma un "X" irrealizzabile. Se mai, l'inesperienza spiega perché il tutto sia stato fatto in maniera tanto maldestra.

Il prestito di Traoré al Palermo, poi, è stato confezionato in fretta e furia con modalità simili a quelle con le quali era stato spedito De Ketalaere a Bergamo ovvero come un pacco su cui è stata appiccicata l'etichetta: "Da restuire solo come assegno da incassare". Fino al pomeriggio di ieri, infatti, Traoré doveva andare via in prestito secco come Pellegrino, ma solo al momento dello scambio dei documenti è venuto fuori che andava in Sicilia con diritto di riscatto a favore del Palermo e per giunta senza diritto di recompra. Anche per De Ketalaere non era stato stabilito il diritto di controriscatto a favore del Milan.

Ora, voi potreste anche dire che se il Palermo riscatterà il ragazzo, come farà certo la Dea con De Keta, il Milan guadagnerà dei soldi, che non guastano mai. Ma senza la recompra a favore del Milan, il controllo dell'affare sarà interamente nelle mani dell'acquirente, cioè di Palermo e Atalanta. Il Milan, in sostanza, ha perso i giocatori, perché li riacquisterebbe solo in caso di clamoroso fallimento e conseguente deprezzamento. Il Palermo e l'Atalanta, li hanno acquistati senza ancora averli pagati, ma con la possibilità di restituirli se dovessero cambiare idea.

Il problema è che la recompra non ti costa nulla, se non decidi di avvalerti della clausola, ma garantisce un premio di valorizzazione all'acquirente se te ne avvali. Perché non inserirla? Probabillmente perché Traoré e De Ketalaere sono partiti, per quel che concerne il Milan, con un biglietto di sola andata in qualità di potenziali assegni da mettere all'incasso. Forse, se fosse stata prevista la recompra, sarebbe stato imbarazzante nei confronti dei tifosi non esercitarla. La clausola non c'è e quindi si può sempre dire che sono cose che capitano e che la vita è piena di sfortune, ma non si può prevedere tutto.

Scusate, ma se non è una presa per i fondelli questa, per giunta maldestra, cosa può esserlo?

Vi diranno che si sta preparando il mercato di Conte e che occorreranno soldi. Ma ne siete sicuri? Vera o falsa che sia, la storia del suo arrivo ha  l'effetto di tenere la gente buona. Il nome di Conte è un bel calmante che, al limite, permetterebbe di applicare la legge del "Passata la festa, gabbato lo santo". Lasciate perdere e dormite... dormite... dormite tranquilli e asciutti, perché al risveglio troverete Conte che accontenta tutti. 

E poi sono strane le voci di Cardinale che vorrebbe mandare via Furlani e Moncada, mentre non sappiamo ancora se e per quanto e con quale percentuale sarà proprietario. E si parla di un Pioli irritato per non aver avuto il rinforzo in difesa, ma è lo stesso Pioli che, dopo i due gol di Traoré, ha lasciato sempre fuori il ragazzo. Be' di certo non ha reso più difficile per la dirigenza cedere Traoré, non trovate? E comunque, se Pioli è irritato perché gli avevano promesso il difensore che poi non è arrivato, pagherà Simic rimanendo fuori della lista UEFA. Il messaggio di Pioli mi sembra chiaro: non ci sono difensori, per me Simic non c'è.

Diciamo che il rapporto di Pioli con proprietà e dirigenza non è lineare e che la sua condotta appare un po' eccentrica, diciamo così... originale.

Ma siamo sicuri che sia Conte la causa di tutto ciò? Magari arriva, però non ha nulla a che fare con questa confusione. In società erano stati monoliticamente concordi a maggio, quando Maldini era andato via. Perfino Pioli aveva sconfessato in una pubblica intervista l'allora direttore dell'area tecnica sulla conferma di De Ketalaere. E ora? E ora non si sa! Forse, allontanato Maldini, non serve più essere d'accordo. Forse anzi, la cortina fumogena un po' maldestra non riguarda il mercato in sé, ma sono tentativi di nascondere la confusione che regna nel mondo rossonero. Non è bene che i tifosi si accorgano della deriva che impera fra proprietari che potrebbero lasciare o lasciare parzialmente, ma che sotto sotto sperano di non lasciare affatto. E fra dirigenti che non si sono arresi all'idea di andare via.

E' un autentico macello, che Maldini avrebbe fatto di tutto per evitare.