Questa sera, il Milan affronterà uno degli avversari che meglio sanno esorcizzare il Diavolo e che, da anni ormai, portano via punti preziosi ai rossoneri.

L'Udinese attuale è una squadra modesta, classifica alla mano, non all'altezza di altre precedenti e sue migliori versioni. Per di più, è allenata da un tecnico che può esibire solo una carriera abbastanza anonima, senza peraltro segnalarsi per il particolare pregio dei giocatori e degli schemi. E' l'ordinarietà assoluta, insomma, che dovrebbe derubricare l'impegno del Milan a normale amministrazione.

Eppure, questi bianconeri minori del Friuli potrebbero citare un esercito intero di sorci verdi esibiti ai gatti rossoneri, comprese le vittorie di Cioffi a San Siro, di cui una nel campionato 2021-22 e l'altra solo poche settimane fa. E' vero, in entrambi i casi citati hanno fruito di scelleratezze arbitrali, come il gol di mani segnato da Udogie nel 2022 e il rigore degno di Ridolini in questa stagione. La cosa, però, li rende ancora più pericolosi, perché vuol dire che le loro casacche inteneriscono le giacchette nere (non più nere da anni), un pericolo da non trascurare.

Come bestia nera, l'Udinese è un fantasma che il Milan dovrà esorcizzare ed è anche un fantasma molto poco... galante. "Il fantasma galante" è un film di René Clair, ormai datatissimo, ma l'avversario di domani non ha nulla dei modi cavallereschi del protagonista di quel film, lo spettro di un gentiluomo scozzese. Nei suoi precedenti incroci col Milan, infatti, l'Udinese di Cioffi si è distinta sempre per la preoccupazione di non far giocare i rossoneri, più che per il desiderio di fare una propria partita. E sia chiaro che ognuno gioca come gli pare nei limiti del regolamento, ma nei casi in cui il fine giustifica i mezzi, una squadra come il Milan di Pioli è sempre potenzialmente a rischio. Lo è perché, quando è più importante far giocare Tizio al posto di Caio o realizzare opere d'arte calcistiche (è una costante dei rossoneri dal 2019) allora parti svantaggiato contro una sporca dozzina come quella bianconera.

Sarà servita la lezione dell'andata? Rigore indecente a parte, confermato da un VAR altrettanto indecente, quella sera il Milan giocò male ma... ma di un male che così male difficilmente si poteva. Silvestri si superò nel finale, ma quante volta lo ha fatto Maignan salvando i rossoneri? Difficile dire come andranno le cose nella palude del Friuli, quella nelle cui sabbie mobili Cioffi cercherà di intrappolare il Milan.

A mio avviso, i prodromi non sono buonissimi. In conferenza, Pioli ha mostrato troppa sicurezza ed è dal 2019 che il Milan fa le cose peggiori quando Pioli si sente forte. La vittoria su Mourinho potrebbe avergli fatto più male che bene. La Roma di domenica è stata davvero poca cosa. A ripensarci stasera a qualche giorno di distanza, i giallorossi hanno ignorato troppo Lukaku per non far pensare a uno spogliatoio spaccato o magari  unito, ma contro Mourinho (che poi ha voluto fortemente Lukaku). Alla fine, i 3 punti contro i capitolini sono stati preziosissimi, ma la precedente sconfitta contro le riserve dell'Atalanta aveva detto cose diverse dal confronto contro la Roma.

L'ultima vittoria potrebbe aver depistato l'attenzione dai punti deboli del Milan, ma vedremo domani come stanno le cose.
Siamo, del resto, nel bel mezzo di una fiera dei depistaggi. Quando sei staccato di 9 punti dalla vetta, infatti, e chi è in testa ti considera in corsa per lo Scudetto... be' il battistrada dice una cosa teoricamente vera. Non solo la matematica non ti condanna, ma 9 punti si possono recuperare in un girone di ritorno quasi intero. Certe affermazioni, però, sembrano quelle del negoziante che vuole vendere l'abito costoso a una signora, facendole complimenti come se fosse la Fenech degli anni '70. E allora dovrebbe venirti il sospetto che chi ti precede di 9 punti stia solo cercando di nascondersi, almeno parzialmente, e scaricare su di te una parte della pressione. Il Milan deve stare attento a non andare a Udine come i pifferi di montagna, che andarono per suonare e furono suonati.

Pioli stesso sta cercando di mettere in atto un altro depistaggio, come l'affermazione secondo cui Adli andrebbe considerato come un nuovo acquisto. No, non può essere considerato tale, in quanto c'era anche l'anno scorso e non è entrato neanche quando c'è stata l'epidemia di peste, come se fosse meglio giocare con un uomo in meno che con lui in campo. Se si pensa alla contemporanea presenza in rosa di Diaz e Krunic, pupilli del tecnico senza essere Messi e Falcao, qualche 1+1=2 o altri ragionamenti simili si possono anche fare.
Ripeto no, Adli non va considerato un nuovo acquisto, ma un giocatore ignorato che ha avuto il merito di non deprimersi nei momenti in cui si sentiva gradito come uno che fa le puzze a tavola. Nelle prime apparizioni di questa stagione ha mostrato sbavature, ma come poteva andare meglio dopo un anno di soli allenamenti, senza calcio agonistico?

Appaiono come depistaggi anche i panegirici sul tecnico rossonero da parte di alcuni custodi della fede. A sentire loro, i giocatori hanno la foto di Pioli sul comodino e la sera gli dicono le preghiere chiedendo di vegliare sulle loro testoline delicate. In realtà, è tutto congelato in attesa che si chiarisca la questione di chi sarà in futuro il sciur padrun da li beli braghi bianchi. I giocatori lo sanno e remano insieme al tecnico, perché non ha senso litigare prima di capire cosa succederà in società l'anno prossimo. Se restasse Cardinale, Furlani avrebbe carta bianca e Pioli dovrebbe andare avanti. Se arrivasse il figlio dello sceicco, magari col ritorno dello Jedi Maldini, il tecnico potrebbe anche essere un altro.

Non ha funzionato, in realtà, il depistaggio sulle trattative per la cessione del club. Per qualche settimana, si è parlato della semplice ricerca di sponsor, collaborazioni o acquirenti di minoranza ecc. . Ora, invece, è sempre più chiaro che si sta trattando la cessione di tutto il Milan a investitori arabi. Cardinale troverebbe chi rimborsa il prestito a Elliott e, nel contempo, ci farebbe il suo bel margine di utile. Ovviamente, quando qualcuno menzionava queste trattative, gli austeri custodi della fede intervenivano e sostenevano che non c'era nulla di vero. E' chiaro che poi una trattativa può anche non andare in porto, ma se ne sta parlando troppo e con troppi dettagli, perché non ci sia nulla di serio.

Il problema è che certi depistaggi ricordano battute da sit-com. Ricordate"George & Mildred"? Mildred si arrabbia con George perché in casa loro non si compra mai nulla di nuovo. George, offeso, replica che appena una settimana prima hanno acquistato la carta igienica. Certi argomenti dei custodi della fede ricordano troppo quest'affermazione di George. Prendiamoli col sorriso sulle labbra.

Sorriso o no, a Udine occorrerà vincere, di riffa o di raffa, anche praticando un po' di sano e vergognoso anticalcio, se serve. Perché no? Alla fine, anticalcio o no, i 3 punti restano e fanno classifica.