In questi giorni dei tanti interventi pre derby da parte della stampa professionale e pure di quella “dilettantistica”ma in molti casi di elevato valore culturale e tecnico quello che mi ha indotto a inserire un mio intervento è stato il confronto molto acido in verità, al limite della non considerazione reciproca, dei due proprietari delle squadre meneghine. Divisi devo dire francamente più da interessi di carattere economico finanziario che da una vera rivalità sportiva in quanto rappresentanti di valori sportivi e di tradizioni che penso si stiano perdendo nel tempo pure come memoria storica. Francamente mi manca molto l'Avvocato Prisco e i torsonudisti attuali che inneggiano alle squadre meneghine sono solo lontani parenti dei tifosi anni '60. Sia chiaro che la mia non è la solita tiritera di un ottuagenario che il suo papà portava allo stadio in pantaloncini corti a vedere il grande GRENOLI. Non era sicuramente diverso l'entusiasmo dei tifosi ma era totalmente diverso il mondo di esprimerlo e soprattutto il mondo che gli stava intorno e che dallo stesso ne è stato sempre permeato almeno per quando riguarda il mondo europeo.
E siccome la forma può anche essere sostanza in fondo devo dire che sono molto tentato da seguire i ripetuti suggerimenti ricevuti sui social di dedicarmi ad altro, abbandonando questa passione, pure praticata in campionati giovanili, e interrotta per motivi di studio e di infortunio.
E' sicuramente tipico dei vecchi rimandare a tempi passati, magari distorti dalla memoria, considerandoli migliori e il calcio non fa eccezione. Constato che non solo nel calcio ma anche nel vivere sociale i vecchi sono sempre più considerati “zavorra“ sociale pur aumentando in proporzione rispetto ai “giovani”.
La maggior parte dei commenti malevoli ricevuti non si riferivano alla mia incompetenza calcistica, ma semplicemente al mio fatto di essere “vecchio” e quindi incapace di formulare concetti corretti.

Prima di fare il mio interventino di rito pre derby, ci sono tre aspetti del calcio di oggi che non mi piacciono, senza quindi andare troppo al classico “ai miei tempi”.
Il primo è tecnico ed essendo stato un ingegnere pure manager di aziende nazionali e internazionali magari forse potrei magari esprimere concetti che potrebbero pure sembrare vagamente luddisti. Così come ritengo aberrante fare del cellulare un elemento essenziale della nostra vita quotidiana non solo nell'ambito degli affetti o del tempo libero, ritengo altrettanto aberrante il modo in cui sia stata introdotta la tecnologia che è entrata a piedi uniti da vero cartellino rosso nelle regole del caro vecchio calcio, il gioco più bello del mondo.
Da ingegnere al quale hanno fatto una testa quadra con matematica e scienza applicata come posso disprezzare oppure criticare l'ingresso della tecnologia nel mondo calcistico? La critico concettualmente in quanto è applicata, seppure in modo abnormemente distorta limitandone le vere potenzialità, con lo scopo di cambiare alla radice il significato fondante di questo che spero di continuare a chiamare calcio. E' applicata per stravolgere il concetto base del calcio che è un certo disequilibrio tra difesa e offesa a favore della difesa.
E' chiaro che la mia è una visione che potrebbe anche essere del tutto personale, ma in fondo viene anche da una critica sportiva di ormai oltre 70 anni che si barcamena tra un concetto difensivo o offensivo del gioco del calcio.

Il calcio è l'unico sport che a mio avviso è parametro di vita e quindi di storia. L'uomo nella sua storia anche ancestrale e primordiale, prima di andare a caccia, ha fondamentalmente pensato a difendersi costruendo barriere che proteggessero i suoi valori primari, l'appartenenza a un clan in quanto soggetto sociale e quindi nel corso del tempo a una comunità a una nazione oppure a una fazione.
Il calcio come fenomeno sociale rappresenta bene tutto questo su un campo verde, ovviamente sempre in un certo ambito culturale, parlando soprattutto di Europa.
Roma ha conquistato il mondo ma era protetta da mura invalicabili. La sua struttura militare rappresentata dalla legione propagazione della falange era soprattutto una struttura difensiva contro la quale si sono schiantati eserciti ben superiori in numero come persiani e “barbari” galli, germani e britannici. La grandi disfatte romane sono avvenute quando la pratica difensiva è venuta meno. Le nostre splendide città medioevali erano cinte da mura che qualche stolto architetto oppure ingegnere d'antan ha pure distrutto cancellando storia e origini in funzione di non so quale “progresso”.

Tornando al calcio, le regole e l'aberrante uso della tecnologia, ne stanno cambiando la vera natura, oppure ne stanno creando una completamente nuova. Chissà? Uso, appunto... La tecnologia o scienza è neutra per definizione stessa e diventa buona o cattiva secondo l'uso che se ne fa, purtroppo molto più cattiva che buona, stanno spostando decisamente il gioco verso il privilegio della fase offensiva.
Il calcio è stato anche oggetto di un certo schifato intellettualismo di grandi scrittori per l'uso che se ne faceva a livello propagandistico ma appunto come la scienza era solo un uso malsano.
Che cosa ha più senso ancestralmente parlando del gioco del calcio oppure di un gioco di squadra dove esiste una parte violabile che conta? Difendere la propria porta o canestro come parte intima inviolabile, come una moglie ad esempio, una famiglia da un assalto nemico, oppure cercare di violare quella altrui?
Sono un appassionato di basket e anche di pallavolo. Quando arrivò il grande Dan Peterson di cosa parlava se non della difesa, prima dell'attacco? E quale importanza ha il muro difensivo nella pallavolo per raggiungere la vittoria? E' chiaro che contano i canestri fatti oppure le schiacciate vincenti ma in qualunque gioco di squadra per me la difesa, proprio per ragioni ancestrali e umane, ha sempre una leggera prevalenza sull'offesa. Prima mi riparo e poi vado a caccia di ciò che serve a me e alla mia famiglia. E' così da quando è arrivato un uomo pensante. Le nuove regole e con queste l'uso tecnologico vogliono capovolgere questo concetto per me di base del gioco e quindi snaturandone la vera essenza.
Costringere un difensore a fronteggiare un attaccante con le mani dietro la schiena è la cosa più sciocca, per usare un gentile eufemismo, che si possa immaginare. Obiettivo? Fare più gol. Concetto obiettivo? Gol uguale spettacolo. Spettacolo è pubblico, business e insomma tanti bei soldoni. E questo è il secondo aspetto che non mi piace.
Il calcio sta uniformandosi alla Borsa. Finisce di diventare uno sport, o almeno ne perde le radici “vecchie” pure come fenomeno sociale, pure come storia e tradizione e diventa un fenomeno fondamentalmente finanziario.

E' di pochi giorni fa la notizia sugli straordinari guadagni dei procuratori e dei mediatori. Inesistenti ai mie bei “vecchi tempi”? Almeno come importanza così eclatante. Tutto il mondo del calcio finanziariamente inteso si sta avviando verso una enorme bolla speculativa della stessa natura della situazione del 29 e di quella recente dei subprimes basati su sottostanti abnormi e inconsistenti. Il valore gonfiato delle quotazioni dei giocatori è esattamente identico al valore gonfiato degli immobili che hanno creato lo sfacelo finanziario recente. Le cadute poi, esattamente come nella Borsa, sono catastrofiche come purtroppo i devastanti terremoti. A questo gonfiaggio si sono aggiunti i venti degli arabi ai quali non si dà importanza ma che contribuiscono alla bolla esistente, ancora di più sul pallone gonfiato del calcio di oggi.
Le attività delle squadre di calcio sono oggi rappresentate, molto di più nel calcio italiano, solo dal valore dei giocatori e quindi di fronte a questo valore gonfiato quale passività se non altrettanto gonfiata si può contrapporre? Business, merchandising, aumento dei ricavi.
Che cosa divide Zhang e Cardinale? Una rivalità alla Prisco? No. Uno stadio, una cosa, un asset. Caro Avvocato dalla lingua tagliente come mi manchi! E' questo quello che conta e ci sono settantamila e più a partecipare al rito. Pure io ovviamente attaccato alla pay tv a contribuire. Così va il mondo ma dove va il mondo del calcio? Può il pannicello del Fair Play Finanziario rimediare a questa che personalmente considero una bella deriva verso una vera bolla pronta a scoppiare?

E vengo al terzo motivo. Le tradizioni. Punto dolente per me. Ho già espresso il mio parere sulla attuale proprietà e non mi ripeto.
Mentre Zhang in fondo continua la gestione, pur in una situazione molto traballante, ma gli riconosco la tenacia, di una presidenza di stampo “calcistico”, sulla tradizione dei grandi presidenti nerazzurri, che cosa è Gerry Cardinale? E' una figura classica di presidente calcistico oppure qualcosa di diverso? 
Tutti si sono entusiasmati sulla grande campagna acquisti del Milan, ma facendo un poco di conti e considerando il surplus inaspettato dato dalla prestazione in Champions e la vendita di Tonali, qual è il “netting” tanto per stare in linea con i nuovi proprietari? Quasi niente direi.
Quindi la propaganda parla del Milan regina del mercato quando a livello di flusso di cassa praticamente non si è speso niente o poco più. E dal punto di vista tecnico si è data grande importanza per l'attacco e il centrocampo e praticamente niente alla difesa.

E vengo per chiudere al derby. La mia previsione, proprio per quanto detto sopra, che spero venga smentita dalla cabala che lo caratterizza, è che l'Inter lo dominerà. Arriva fortunatamente troppo presto per essere decisivo e viene da tre incontri giocati da entrambe le squadre contro nessuno, magari che potrà diventare qualcuno con il prosieguo del campionato. Prestazioni molto e forse troppo esaltate dalla critica sportiva e non. Ci sono diseguaglianze evidenti. Il nostro settore sinistro è sicuramente pericoloso per i nerazzurri. Ma il loro attacco e settore sinistro forse lo sono di più per noi. I centrocampi sono un grosso punto interrogativo che avrà probabilmente una risposta.
Troppo inconsistenti gli avversari trovati finora per stabilirne una vera forza reciproca.
I due proprietari non si guarderanno neppure stavolta? Che tristezza che a dividerli sia la costruzione di uno stadio....