Uno strano parallelismo di rigori sbagliati non solo, ma anche, a mio avviso, di simili errori tattici, si intreccia per le due partite che hanno interessato le due squadre meneghine. Di invenzioni infatti di formazione da parte degli allenatori in vena di inusuale creatività.

Italiano, forse più per necessità, dato dal forfait di Sottil che gli scompagina le idee di partenza, propone un inusitato 424 contro l'Inter. Sposta Bonaventura alto a sinistra, intasa l'area con Bertran e Nzola che si contendono le zolle di uguale competenza e predisposizione. Continua, alto a destra, con il fumoso Ikoné, evidentemente suo pallino personale, capita a tutti gli allenatori.
Lascia due mediani Arthur e Duncan contro i tre dell'Inter. Probabilmente è costretto a lasciare fuori Milenkovic e opta per due centrali di movimento come Quarta e Ranieri e pure due esterni con propensioni offensive come Faraoni e Parisi.
Conduce quindi quello che non dovrebbe fare contro una Inter senza Calha e Barella e Dimarco: invece di tirarla fuori dall'area la assale continuamente. Infatti, invece di sfruttarne la ridotta capacità di costruzione e si vede benissimo che né Asllani né Frattesi sono in grado di replicare il lavoro degli assenti, Italiano schiaccia l'Inter nella sua area, esaltandone però le capacità difensive.

La lettura di Sun Tzu si impone. Non conviene attaccare l'avversario dove è più forte.

Solo al 61', ma probabilmente Gonzalez non ne ha più di minuti a disposizione, Italiano lo fa entrare al posto di Ikoné. L'argentino sbaglia il rigore, ricordando in pieno, con il fantozziano saltellino iniziale, lo sciagurato rigore sbagliato da Jorginho che è costata una qualificazione ai mondiali, ma è comunque sempre ingeneroso addebitare ai singoli gli errori di conduzione che portano poi alla fine a rendere decisivi questi episodi.
La Viola realizza quasi il 60 per cento di possesso palla, fa una partita di attacco, sfiora il gol con Bonaventura sventato da Sommer, e alla fine perde.
Ma gli applausi per l'allenatore viola si sprecheranno sempre e quindi ovviamente sono io che non capisco il calcio “europeo” e “moderno”.

In un altro intervento mi ero permesso di predire la vittoria interista, qualora fosse stata schiacciata dall'arrembaggio viola.
Francamente Inzaghi poteva ottenere molto di più dalle sue ripartenze e più che i due sostituti di centrocampo il giocatore veramente decisivo in questo fondamentale è sicuramente Dimarco e Carlos per ora gli sta veramente ancora molto lontano.
Il brasiliano infatti spreca malamente, facendosi anticipare, un gol fatto confezionato dalla solita letale ripartenza interista. Pure lontani dai titolari sono apparsi anche Asslani e Frattesi e quindi in fondo si palesa una certa fragilità interista, come è logico d'altronde, senza troppi protagonisti di primo piano, ma mentre Asllani, ha svolto un più che discreto lavoro difensivo con giudiziosa applicazione, Frattesi non ha replicato le giocate di fantasia di Barella, essenziali nel classico gioco di rimessa interista.
Tra i tre di centrocampo ha sopperito bene il solito incredibile e superlativo MKH di questa annata eccezionale, chiudendo molti varchi e smorzando la pressione della Viola.
Quattro tiri in porta, di cui uno su rigore, per un possesso palla di quel tipo parlano di una partita offensiva condotta male per la Viola e ugualmente per l'Inter di ripartenze mal sfruttate che sono apparse, al contrario, di ben maggiore consistenza come occasioni da gol.

Esce quindi vittoriosa un'Inter abbastanza rabberciata senza alcuni giocatori fondamentali e Inzaghi avrebbe dovuto rimpiangere le occasioni sprecate in letali ripartenze, dall'arrembante e poco concludente Fiorentina, qualora Gonzalez avesse calciato un rigore come ci si dovrebbe aspettare da uno come lui.
Sbaglia pure malamente il posizionamento sul primo palo la difesa viola e Lautaro inventa una magica deviazione da posizione defilata che dà la vittoria ai cugini, molto abbottonati in questa occasione, dimostrando la maturità del suo allenatore.
Il rigore è ineccepibile, perché in uscita Sommer stende con una sventola un avversario in una dei tanti assalti viola al fortino interista.
Alla fine nell'assedio al fortino interista ricordo, come unica vera grande occasione infine, la girata di Bonaventura sventata dal solito magnifico Sommer di quest'anno, anno magico per lui.

Non certo così evidente, a mio avviso, il rigore dato al Milan per l'intervento di Ferguson su Kjaer, ma quello che mi sembra piuttosto clamoroso, e non so se mi sbaglio, è che il gol di Theo su quello giusto dato al Milan è invece per me regolare.
La ripresa televisiva, che viene stranamente mostrata più volte, mostra, a mio avviso, che il tocco in porta non è di Theo, ma bensì di un difensore del Bologna e quindi per me il gol dovrebbe essere regolare. Almeno così mi sembra.
Comunque Pioli imita il suo collega fiorentino con un inedito sostanziale 424, portando Luftus a fare la seconda punta,
quasi mai oppure molto poco rientrante, pure lui a pestare le zolle usuali di Giroud, tenendo Pulisic e Leao esterni in attacco e solo i due mediani Adli e Reijnders in balia dei tre del Bologna. Che si siano sentiti Italiano e Pioli?
L'olandese è in evidente debito di energia e, come succede a chi si trova in questa condizione, tende a portare palla più del solito. Di lui ricordo solo qualche ottimo appoggio e finalmente un gran bel tiro che avrebbe voluto maggiore fortuna, stampatosi sull'incrocio dei pali.
Il Bologna tiene palla molto più del Milan nel primo tempo dominando il centrocampo con questa strampalata disposizione rossonera.

Facile quindi criticare i due mediani e soprattutto Adli preso in mezzo dal gioco molto coordinato dei due svizzeri e di un Ferguson comunque meno brillante del solito. Spendono però i felsinei anche molto in questo gioco di costante pressione a centrocampo e, quando finalmente Pioli dispone nel secondo tempo la sua squadra in maniera più armonica, il Milan ne esce prevalendo e quindi si può molto recriminare su due punti per me da considerare persi.
Alla fine è pari e patta sul possesso palla, ma il Milan del secondo tempo è decisamente buono e migliore del Bologna.
Capitola il Milan, come da logica tattica di superiorità felsinea, su errore di posizionamento del suo settore sinistro. Pure evidente è l'errore di Maignan che si fa uccellare malamente sul suo palo, dal tiro rapido del fuoriclasse Zirkzee. Ho detto fuoriclasse perché penso proprio che lo sia.
A parte la cabeza riccioluta, mi ricorda nelle movenze Sivori, con la stessa eleganza di palleggio e di andatura con una palla attaccata al piede con il vinavil, con i rapidi scarti e anche irridenti tocchi a volte a spiazzare e a inventare. Ma più dell'argentino gracile seppure tignoso e anche cattivello a volte, ha pure il piede destro e una ventina di centimetri in più in altezza e pure tosto di fisico. Forse è l'attaccante centrale che ha più potenzialità ancora da esprimere del nostro campionato, vista anche la sua recente crescita.
Rientra spesso l'olandese che si fa vedere con movimenti di ottima intelligenza tattica, e quindi si può capire come il centrocampo bolognese sia dominatore del gioco nel primo tempo.
Luftus è francamente uomo ombra, tranne una sua percussione dove può partire, finalmente da lontano, un poco più arretrato, malamente sciupata da Pulisic. Il Bologna si sente tanto superiore che gigioneggia un poco nel controllo e si perde una azione corale, per me l'amico Velox non me ne voglia, in stile 353, come piacerebbe a me dove Calabria sfugge ad un settore sinistro bolognese in cerca di avventure e può crossare su un irrompente Luftus, c'è pure lui!, che insacca, anche abbastanza smarcato e mal controllato dai centrali.
Quando “el nuevo cabezón” si divora letteralmente il raddoppio in elegante palleggio tra gli straniti centrali milanisti, con Kjaer quasi coricato, sparando alto in modo non certo del lui attuale, e poco dopo impegna ancora Maignan, forse Pioli si decide a dare un assetto più logico alla sua sbilenca formazione.
Mette Florenzi per Calabria che ha qualche problemino, Jovic per un Giroud fermo mentalmente sul suo errore al rigore, in stile Gonzalez, ma almeno lui il saltino fantozziano con gentile passaggio al portiere non lo fa, solo il passaggio.
Ma soprattutto Musah per lo smarrito Adli, e l'americano comincia a dare consistenza al centrocampo dove però anche arretra di più Luftus.
Motta reagisce con il nostro ex Saele, e Moro che non è Aebischer. Cerca addirittura di vincere, ma su un attacco alto si becca una ripartenza maestosa di Leao, magari c'è ancora qualcuno che lo critica, che si fa un coast to coast da urlo, anche se imbeccato, magari un poco casualmente, da una respinta di testa di Kjaer.
Da notare in piena corsa la strambata in sprint di potenza che guadagna almeno un metro su Beukema, che non è uno che va piano, e alla fine viene dallo stesso steso.

Del rigore di Theo, ho detto. Da qui si vede un altro Milan. Motta fa la sua mossa fortunata con Orsolini un poco meno con Lucumi.
Gran gol Milan del 2 a 1, ma anche grande bambola della difesa che l'ottimo Skorupski rimprovera facendo il segno di “eravate in due!!!”
Nessuno dei felsinei infatti va di testa, neppure il subentrato colombiano, su una percussione in cross di Florenzi che trova il piuttosto solitario ma comunque maestoso e potente stacco del nostro Bronzo di Riace che fulmina il portiere che pure, bravissimo, ci arriva a smanacciare, ma non basta.
La mossa sbagliata la fa Pioli con Terracciano che in ritardo, altro errore, non tiene su Kristiansen e Orsolini condanna, lui ce la fa, il Milan a un pareggio un poco immeritato ma anche dovuto alle strampalate invenzioni di un Pioli che per me non ha ancora dato una vera e costante struttura di gioco alla sua squadra.
Ce l'ha sicuramente il Bologna, anche se Motta ha peccato di presunzione con attacchi spesso velleitari e che hanno subito le fiammate milaniste.

Ecco, il gioco del Milan vive di fiammate, un poco più continuo in una disposizione più razionale nel secondo tempo ma a differenza del lavoro di Motta che una identità l'ha data, al Milan, a mio avviso, pur con una rosa ben superiore, a parte il fuoriclasse olandese, ancora questa identità precisa non ce l'ha.
Il mio parere, su come dovrebbe giocare questa squadra, francamente in sincera modestia di solo vecchio osservatore di calcio, l'ho dato.