Il nome della splendida Bruges ha un valenza che per Charles De Katelaere che lì è nato e da lì proviene calcisticamente, diventa veramente simbolico. Significa “approdo” e ho sempre pensato che il suo approdo nella città bergamasca, che il calcio serale lo vive insieme ai 100 rintocchi del suo campanone civico, sarebbe stato ben diverso da quello mostrato da un ragazzotto spaurito e per me pure mal impiegato nelle apparizioni con i nostri colori. E' così ancora una volta un diamante grezzo nelle mani del Gasp che, in questa città ci sta ormai da livelli da record rispetto alla media impiegata dagli allenatori su una panchina di calcio, una pietra che sembrava totalmente priva di luce, anzi pure oggetto di scherno sulle scelte di Maldini, comincia a delinearsi come un brillante magari ancora un poco grezzo ma di quelli che piace molto sfaccettare al mago di Grugliasco. Gasp ha fama di allenatore inflessibile e intransigente. Se così fosse davvero non avrebbe più fatto entrare Holm, magnifico in questa partita, in squadra dopo i primi svarioni, che con la sua prima progressione, complice anche l'acerbo brasiliano Lusuardi, causa il rigore che Kopmeiners trasforma. E pure chiude definitivamente il tabellino andando in gol per un feroce finale 5 a 0 contro un Frosinone che deve ritrovare la brillantezza di inizio campionato se vuole salvarsi. Ha ricevuto pure accuse pesanti di rigidità e quasi di cattiveria ma i giovani sotto di lui crescono e soprattutto possono sbagliare. Non solo perché glielo consente l'allenatore ma soprattutto perché lo consente un pubblico sempre appassionato e a sostegno della squadra.
Si possono applicare consueti luoghi comuni al gioco di Gasp come il classico “La migliore difesa è l'attacco”. Gasp ha sempre privilegiato due aspetti fondamentali nel suo calcio. Sicuramente quello citato e quello di avere giocatori di estro e fantasia che consentissero un gioco brillante e imprevedibile come il Papu, Ilicic di cui ha spesso dichiarato di sentire la mancanza, e infine Malinovski. Direi che da zero, anche se con la presenza di Kopmeiners e Pasalic che in fatto di grande estrosità almeno 1 lo fanno, è ora passato ad una vera abbondanza come piace a lui e come traspare evidente dalla sua gioia dopo la sonante vittoria sulla malcapitata squadra laziale.
Abbondanza pure ritrovata sugli esterni, altro elemento fondamentale del suo gioco molto offensivo. Malcapitata perché lo tsunami dei 14 minuti avrebbe forse travolto squadre di maggiore consistenza per intensità ed approccio risolutivo. Su uno sapeva e comunque contava parecchio di trovarlo, CDK, e l'altro francamente se lo è ritrovato: il russo Miranchuk che dopo anni di opacità sta dimostrando numeri e giocate che nessuno si sarebbe aspettato. In fondo pure l'espertissimo Juric non ha avuto dal russo quello che si aspettava. Il tempo di un miglioramento e di una maturità non scorre quindi uguale per tutti e a Bergamo, come ho detto, per tradizione e cultura si sa aspettare oppure l'ambiente si rivela ideale per una maturazione. Ora dopo questa in fondo abbastanza inaspettata goleada che però costituisce la quarta vittoria consecutiva interna, che cosa dobbiamo aspettarci da questa scintillante Dea? Con due nuovi creativi che stanno esplodendo, dall'acquisto più oneroso mai fatto dalla Proprietà italoamericana, e mai visto e da riserve che riserve non sono? Penso che non ci siano poi tante squadre che abbiano ancora da esprimere un livello di potenzialità così rilevante. In corsa in Europa, in Coppa Italia e in affaccio pure nella zona che conta?
Il terzo gol di CDK che si svolge sulla tipicità della classica azione atalantina, velocità di spostamento palla e due tocchi e via è qualcosa che penso abbia creato qualche problemino di competenza a chi ha in fondo sbolognato questo ragazzone fiammingo quasi triste da noi. Francamente qualche lampo lo avevo intravisto in giocate per me rivelatrici di qualche cosa di diverso dal normale. Allora qualche tocco illuminante, passaggi e appoggi non così scontati e ora con quanto finora dimostrato in casa atalantina e con questo terzo gol che si esprime come una sassata che viene con potenza notevole da un movimento di assoluta poca ampiezza ma di elevata coordinazione, si parla di un giocatore totalmente diverso. Un gol che dice infine che alla potenza si associa il ricamo. E questo non è da tutti e forse rivela qualcosa di più in divenire di un ricamo. Del resto i pizzi di Bruges sono famosi per la loro storia e raffinatezza. Ma su CDK giova ancora non confondere il pizzo con il ricamo. Il ricamo è un'arte che si appoggia ad una base, e quindi nel calcio ad un gioco di squadra, mentre il pizzo nasce dal nulla come pura creazione ed è associabile ai veri e unici campioni nei loro diversi ruoli. E quindi CDK di strada ne deve ancora fare ma almeno finora sta dimostrando l'errore di chi lo ha frettolosamente allontanato.
Il Charles uscito dal Milan pure con perdita a occhio e croce di qualche milioncino, e penso che la Dea lo riscatterà, senza nemmeno uno straccio di clausola di riacquisto, deve ancora lavorare molto sul sostrato, inserendosi ancora meglio nei meccanismi del grande Gasp e pure sul ricamo, in qualche ancora evidente mancanza di grinta e palle perse di troppo.
Ma il burbero Gasp costruisce e soprattutto aspetta ovviamente chi vuole e soprattutto chi si sacrifica e ci tiene a seguirlo.

Il secondo gol è il classico movimento di squadra che porta al minimo 4 o 5 giocatori di Gasp in area a chiudere sottoporta con finalizzazione del miglior Ederson di sempre. Su una delle due massime di Sun Tzu che cito più avanti e ritengo in fondo applicabili alla partita di calcio e in particolare sempre di più con il tatticismo raffinato, che in fondo si legge nei commenti dei professionisti di oggi oppure di espertissimi bloggers stile Zardo. Penso che forse il mio comunque molto ammirato Gasp non abbia forse riflettuto bene. Non si spiegherebbe altrimenti perché nel suo anno migliore avesse un parametro, quello che ho indicato in altri miei interventi decisamente più alto, appunto pari a 1,32 contro lo 0,87 del navigatissimo Sarri che nel 2020 il campionato lo vince e lo 1,18 dell'ancora ondivago Inzaghi che arriva secondo e che però, guarda caso, l'anno successivo vince con un sonante 1,42. La massima socratiana di “so di non di sapere” penso che abbia costituito un momento di pura amnesia in chi ha recentemente e forse provocatoriamente definito Leao “inutile”. Fortunatamente una delle fondamentali invenzioni dell'umanità, oltre alla ruota è stata il numero zero. E così la comparsa dei numeri negativi, che nel calcio per me contano come quelli positivi perché appunto servono semplicemente, in questa visione calcistica, a farli stare positivi. Un assist, una parata decisiva, un salvataggio sulla linea, un intervento decisivo salvagol, sono nel calcio importanti numeri negativi che contribuiscono, eccome, a far rimanere tali quelli positivi e Leao, che sicuramente può fare molto di più in termini positivi, per ora ha contribuito comunque molto a farli rimanere tali oppure a incrementarli.

Tornando al Gasp devo dire che, appunto riprendendo Sun Tzu, si può dire che il tecnico piemontese ha sempre magistralmente applicato la parte che dice che “L'attacco migliore è quello che non fa capire come difendere” e il bastonato Frosinone di ieri sera nel giro di soli iniziali tragici 14 minuti, ne sa qualcosa. Dopo il 3 a zero la Dea si mette in gestione e il Frosinone, stanti anche cambi di tattica e di uomini si assesta un poco meglio anche impegnando il portiere Carnesecchi che ogni giorno di più sta rubando il posto a Musso. I laziali giocano anche in discreto stile mettendo in evidenza qualche giocatore interessante e soprattutto il suo uomo di pregio che però non è suo ma è davvero un grande ricamatore nel senso sopra accennato, Soulé ha numeri interessanti e se la squadra riprende la grinta dell'inizio campionato ne può essere l'almeno temporaneo e pregiato valore aggiunto...
C'è però una seconda parte del ragionamento di Tzu che penso non sia stata sempre molto applicata da Gasp ed è la seguente: ”La migliore difesa è quella che non fa capire dove attaccare”. Infatti finora il Gasp ha preso molti più gol di quelli che doveva prendere e che sia per questo che è ancora alla ricerca di un vero titolo da mettere in bacheca dove non vanno i commenti di ammirazione per il suo gioco scintillante.
Per le mie convinzioni calcistiche ho comunque sempre fatta mia, la massima di Arthur Bloch che dice “La migliore difesa è l'attacco degli altri”. E che il grande Nereo, e non solo lui, ha sempre applicato, ma  non dimentichiamo, e molto egregiamente, Rocco ha seguito con partite spettacolari in attacco, anche la prima parte del ragionamento di Tzu.
I grandi allenatori, a mio avviso, sono quelli che sposano la sintesi del pensiero orientale che è l'opposto di quello socratiano e che si esprime nel “Non so di sapere”. Curioso come una inversione di parola possa portare a concezioni di vita e di filosofia completamente opposte. Potenza mai da sottovalutare delle parole e anche dei numeri. E le parole bisogna sempre usarle con attenzione prima di dire che un giocatore è “inutile”. Anche CDK è stato definito così. L'azione dell'allenatore che riesce a far emergere capacità che il giocatore non conosce ma che si è poi, capaci di fargli pienamente capire ed emergere è un'arte che pochi hanno. La maggior parte cerca infatti di migliorare quello che si vede e non di far uscire quello che non si vede. Molto più difficile.
E Gasperini in questa azione maieutica è forse il migliore in Italia anche agevolato da un vivaio mai trascurato dalla proprietà. Ma pure Allegri e Inzaghi, a mio avviso, stanno dimostrando notevoli doti, basta solo vedere i progressi di Lautaro oggi uno degli attaccanti più forti del mondo. E il lavoro di Allegri sui giovani della Juve è forse uno dei migliori in tal senso da me visto da anni a questa parte.

Lo squillo imperioso della Dea di ieri annuncia che per la corsa al quarto posto, almeno, c'è pure lei, con risorse ancora ampiamente inespresse, credito da riscuotere non certo trascurabile per un intero girone di ritorno.