In un altro intervento di qualche mese fa espressi una opinione un poco controcorrente sul fenomeno del cosiddetto razzismo nello stadio, per me riconducibile ad un razzismo “da” stadio, dove nello stadio è lecito avere ogni sorta di pulsione odiatrice nei confronti dell'avversario visto in linea di massima come un potente violatore della propria identità, oppure della propria “casa/stadio”, a cui si richiama in fondo un rito collettivo di appartenenza di gruppo che tutto permette. Ci sono poi dei campi dove i nostri colori suscitano sentimenti decisamente poco sportivi se non di quasi inspiegabile odio e sicuramente Udine è uno di questi. I giovani milanisti di oggi forse non ricordano un Udinese Milan del 5 aprile del 1980, annata infausta per lo scandalo scommesse che portò alla retrocessione. Infausta nonostante il nome di uno dei peggiori Presidenti, appunto Felice Colombo. Quando, me compreso, si parla male della attuale dirigenza, ma ho ragioni diverse che sono in fondo la presenza, a mio avviso, decisamente speculativa della attuale proprietà e nulla più, occorre sempre ricordare che ne abbiamo avuto di peggiori di Presidenti/Proprietari, e non certo l'ultimo Giussy Farina, come mi è anche capitato di leggere, prima dell'epopea berlusconiana. La folla di allora, per infiacchire un Milan che comunque era passato in vantaggio, cominciò ad intonare cori come “Regina Coeli” e “Serie B, Serie B”. Rivera che nulla c'entrava con la triste vicende delle scommesse, allora vicepresidente, fu comunque insultato pesantemente nella tribuna delle persone “perbene”, che lì dovrebbero prendere posto, e costretto ad andarsene prima della fine uscendo pure dallo stadio da una porta di servizio, per non subire di peggio. Quel coro francamente mi è rimasto un poco nelle orecchie e non pone la squadra bianconera e non certo la civilissima e bellissima Udine che adoro proprio per il suo clima civile, al vertice delle mie simpatie sportive. Ieri si è un poco ripetuta la situazione che trovo, per certi versi, un poco simile. Giusta, per carità, l'interruzione, giuste le condanne, giuste le misure che si devono adottare e che poi non si prendono quasi mai, almeno identificando i decerebrati che sono facilmente identificabili, ammesso che le Società che li sopportano allo stadio abbiano veramente voglia di estirpare, una volta per tutte, i fenomeni deleteri, pochi, peraltro, ma molto facilmente individuabili con i mezzi a disposizione, delle curve organizzate. Ma che poi tanto decerebrati non sono, così mi punge vaghezza personale, se lo sono, perché non mi sembra poi così tanto casuale l'assonanza tra Mike e Monkey che anche a livello di pronuncia non è che si discostino più di tanto e quindi sa tanto di qualcosa di preparato e non quindi tanto proveniente da un decerebrato. E poi parlare di razzismo dove in una città che, non mi risulta abbia nemmeno l'ombra di questi sentimenti, e che nella sua squadra di calcio ha tanti giocatori di colore, ha una qualche giustificazione? Penso francamente di no anche se è tutto giusto condannare ma punire è sempre comunque una sconfitta su qualcosa che forse va gestita in maniera diversa, con magari maggiore iniezione di cultura sportiva. Ma quello che mi ha davvero disturbato non è tanto il razzismo “da” stadio perché non so come possa essere definito tale se l'ambiente, l'humus civico di elevato tenore di una comunità, pur se allentata dalle regressioni tribali nelle curve di uno stadio, non lo è. Sono i fischi, questo sì, decisamente più consistenti e più corali, che hanno accompagnato le azioni del nostro bersagliato portiere, che hanno reso molto più marcato il solco prima accennato tra humus di civiltà e tribalità calcistica. E di conseguenza, sempre in ambito sportivo, perché la città di Udine rimane culla di civiltà, devo dire che, personalmente, almeno a livello calcistico la mia, diciamo così, simpatia nei confronti della Udine Calcio, solo Calcio, beninteso, è scesa ancora di qualche punto. Come allora, un Milan oggi però coraggioso, si affloscia, ma quello di ieri era un Milan di ben altro spessore, dove finalmente ho visto il Luftus che raramente mi era piaciuto, in ottima prestazione, non solo come ariete di sfondamento, autore pure della segnatura che sanciva una chiara superiorità rossonera, rotta solo da un grande salvataggio di Kjaer su Lucca che poteva andare a rete. Superiorità globale che in fondo, almeno questa volta, è anche sancita dal soverchiante possesso palla del Milan che esce da questa partita di rude scontro fisico in campo con una autorevolezza e consapevolezza decisamente più alta. Come allora il Milan provato da questa situazione ambientale, dopo l'interruzione, esce frastornato e quasi irriconoscibile e subisce la rimonta della squadra friulana, senza opporre grande resistenza. Ritrova a poco a poco però coraggio che la sua superiorità tecnica detta, e questa volta francamente non vedo proprio quali critiche si possano rivolgere alle tempestive soluzioni di Pioli che ancora con la doppia punta risolve una pratica che stava diventando anche davvero spinosa accompagnata dal cupo volto di Ibra in tribuna, almeno lui non insultato. Una rude battaglia fisica, perché a parte la raffinata conclusione di Samardzic, e qualche giocata di Walace, all'Udinese piace mettere le cose decisamente sul piano fisico di cui abbonda. Il serbo va al tiro con grande proprietà tecnica di calcio anche se viene aiutato in questo splendido gesto, dalla improvvida uscita alta di Kjaer che viene coricato nella percussione e dal nostro portiere francese, persona tra l'altro di sempre correttissimo comportamento in campo, insolitamente immobile e quindi troppo facilmente superato. Pioli affrronta il 352 di Cioffi chiedendo agli esterni di stare larghi per permettere a un Luftus decisamente più pimpante di percuotere centralmente cosa che avviene e di aggirare la difesa friulana cosa che altrettanto bene avviene. Il duello tutto portoghese tra Leao e Ferreira ha alterne vicende e Kamara è decisamente più efficace sulla nostra fascia destra. Ha spesso velocità superiore a Calabria e Pulisic piuttosto opaco manca parecchio sul fronte difensivo. Al centro un Reijnders decisamente bisognoso di riposo e un Adli alle prese con le sue ancora consistenti lacune difensive faticano parecchio contro il veloce Lovric e il possente Walace. E qui finalmente ritrovo il Luftus che tutti vorrebbero vedere sempre, il potente Bronzo, capace di accelerazioni devastanti ma anche di tenere benissimo a centrocampo insieme ad Adli che si rinfranca nel finale. Così come assisto alla trasformazione di un Leao che pure si vede in difesa e che entra come uomo squadra nelle azioni decisive. Non segna ma forse attraversa una fase di riconsiderazione necessaria delle sue qualità al servizio della squadra. Suo al 15' lo spunto che mette Giroud al tiro deviato in angolo da Okoye. L'Udinese si fa vedere in attesa del giro palla milanista al 17' con il solito Samardzic che scivola via da Adli e Reijnders e serve Lovric alla sbilenca battuta a rete alta. Grande occasione Milan subito dopo  con splendido appoggio di Theo con Giroud preso in controtempo. Va vicina al gol la squadra friulana con il salvataggio di Kjaer sul cross di Ebosele che trova bene Lucca in piena area piccola. Al 28' il Milan, che è salito di tono, va vicino al vantaggio con grande azione in palleggio corale. Sequenza magistrale Reijnders, Adli, Luftus, Leao, Reijnders, ancora Luftus, Groud il “Magnifico”, di sponda di tacco, ormai suo gesto abituale, su Reijnders e infine su Theo che spreca malamente il cross. Sono tanti i coinvolti, come sancisce il possesso di classe. Non passa molto per il giusto vantaggio. Solito duo Theo Leao con magnifica sponda su Theo, questa volta bene sul cross, velo del “Magnifico” e Luftus di rincorsa insacca. Molto bello davvero!. E subito dopo i fattacci della interruzione e i vani appelli dello speaker, trovano, al rientro un Milan diverso. Al 42' va in gol l'Udinese con lancio del suo portiere. Bella sponda di Lucca e si invola il serbo. Luftus osserva da lontano e Kjaer, come detto sbaglia e così si pareggia. Cerca di ripetersi il giocatore di maggior classe dei furlani in un coast to coast con tiro a lato, sorprendendo un Milan molto confuso. Su percussione in finale di tempo perdono palla prima Leao e poi Luftus ed è ancora il serbo a innescare Kamara al tiro che Maignan controlla. Il tempo lo chiude il Milan però e Reijnders pesca bene Calabria in percussione ma Perez rimedia in angolo. Cioffi cambia Pereyra, insolitamente anonimo, con un brillantissimo Thauvin che, complice la persistente bambola del Milan, porta in vantaggio l'Udinese in una rimonta insperata che infiamma lo stadio, ma i milanisti, tanti si fanno comunque sentire, questa volta in curva di conforto a Maignan. Che l'Udinese ci creda è evidente nel fatto che la sua pressione in questa fase è alta. Su una scopertura Gabbia magnificamente rimedia, dimostrando progressi notevoli. Cerca di prendere coraggio il Milan al 59'. Kjaer in ottimo lancio mette Pulisic al cross su cui il “Magnifico” svetta in rude contrasto con Perez, ma Okoye controlla benissimo. Cioffi vuole vincere o almeno sente che può farlo. Al 60' cambia. Da ancora più fisicità alla squadra. Entra Ehizibue per Ebosele e stranamente cambia il migliore dei suoi, forse stanco, per Payero. Cambio azzeccato però, perché è proprio l'argentino, su palla malamente persa e giocata da Walace in buona tecnica in appoggio a Lovric, che va a impegnare Maignan al salvataggio. Altro errore sulla ribattuta, di Calabria in controllo che permette a Walace di innescare Thauvin. Pasticcione brutto tra Reijnders e Theo e Thauvin va a rete di potenza. Qui l'Udinese ci crede davvero per il colpo del KO. Il Milan si fa coraggio e arremba ma prende al 66' una ripartenza letale di Kamara su cui Calabria non tiene e rimedia Maignan sempre più rinfrancato. Ancora i furlani subito dopo sempre con Walace nella sua fase migliore imbecca Ehizibue per Kamara al cross su colpo di testa di Lucca che Maignan blocca con sicurezza. Cambia Pioli, questa volta bene e con tempestività. Lo sfiancato Reijnders, giustamente Velox dice che Pioli forse lo vuole morto sul campo, esce per una punta Okafor e Luftus arretra in coppia con Adli dando il meglio anche in quel ruolo. Dà segnali di rabbia e di ripresa il Milan con Pulisic dopo un duetto di testa tra Ehizi e Thauvin preso da Maignan, imbeccato da Luftus che manda l'americano in duello su Kamara, sventato. Cambia ancora Pioli. Florenzi, poi decisivo sul corner della vittoria e Jovic pure lui decisivo sul pareggio sostituiscono Calabria e Pulisic entrambi sulle gambe. Leao in seguito a rabbiosa azione del Milan in cui intervengono Florenzi, Theo e lo stesso Leao, effettua un cross visionario su Theo in percussione e cross che trova una corta respinta friulana su cui arriva Giroud che prende la traversa interna. Non è gol, ma ci pensa Jovic a ribattere a rete. Cioffi toglie Lucca per Success per dare più mobilità e sponde dello stanco Lucca dopo furiosi duelli sia con Kjaer e sia con l'ottimo Gabbia. E' un coraggioso e già altre volte tentato 424 che significa solo volontà di vincere e si vince, giustamente in questa difficile partita. Florenzi ci mette il suo ottimo piede sul corner vittoria. Saltano Luftus e Giroud insieme, forse più Giroud e la palla va a Okafor lasciato colpevolmente libero che controlla di petto e spara a rete. Jovic salva pure in angolo sulla rabbiosa risposta dell'Udinese che si sente beffata, ma è giusto così. L'ultima sostituzione di Cioffi non porta alcunché. Brutta faccenda si è consumata sul campo di Udine. Non solo i versi scimmieschi ma pure i fischi sul portiere dileggiato non possono che lasciare l'amaro in bocca a chi dei tanti, e quasi tutti, sportivi furlani queste barbarie non le merita di certo.