L'Atalanta si pone autorevolmente come concorrente per il quarto posto in campionato. Con innegabili vantaggi sui concorrenti dati da una potenzialità ancora da esprimere, con subentranti di elevato livello, e con due giocatori che l'anno scorso non c'erano e stanno modificando completamente la classica struttura di gioco atalantina da un 352 a un 3421, che diventa anche 3412. E pure con un Lookman assente in Coppa d'Africa e senza un Kopmeiners forse in uscita.

Rispetto allo scorso anno Gasperini ha infatti un produzione in attacco simile e una difesa migliore pure avendo dovuto schierare De Roon spesso come terzo centrale.

Il valore aggiunto rispetto all'anno passato è dato da un De Katelaere, che contro l'Udinese gioca forse la sua migliore partita da quando è arrivato in Italia, pur con simili premesse, Insieme al sorprendente Miranchuk, penso totalmente inaspettato a questi livelli da Gasperini, forma con Ederson e De Roon un piuttosto inedito quadrilatero di alta classe e di attenzione geometrica nelle ariose manovre, spesso in cambiocampo, sfruttando il lavoro sulle fasce di un eccellente Holm e di un costante e preciso stantuffo che è Ruggeri.

CDK, sempre più, può solo far fischiare le orecchie a chi lo ha molto velocemente scaricato in una sorta di “Damnatio Memoriae” maldiniana. Senza avere la pazienza di impiegarlo in una posizione di mezzala/trequarti sinistra che Gasp manda anche a fare la punta centrale però con minori risultati.

Non solo il belga contro l'Udinese ha sfoderato un repertorio di tocchi, scatti, appoggi di grande tecnica, quasi sempre invano contrastato. Ma pure si fa sentire in quella necessaria azione di recupero e di contrasto in cui al Milan era apparso quasi smarrito e che il tecnico atalantino richiede invece coralmente.
Solo una volta, direi l'unica, si fa prendere in anticipo per una pericolosa ripartenza dei friulani, ma a onor del vero era stato anche richiesto in difficile controllo da un piuttosto improvvisato appoggio in verticale di Kolasinac. CDK e Miranchuk stanno sviluppando una intesa perfetta che si concretizza nel vantaggio della Dea. In strepitosa e coordinata azione dal basso.

E' un Ederson, sempre più sicuro nei suoi movimenti, aiutato dal puntuale appoggio di De Roon in continue e intelligenti chiusure e smarcamenti, a chiamare palla e a offrire un appoggio, unitamente al lavoro dei due trequartisti, che dà il via ad un'azione spettacolare per velocità di esecuzione.

CDK, con una veronica che francamente mi ha ricordato i movimenti tipici di Rivera che lasciava sul posto il suo avversario, si beve Ferreira. Poggia su Ruggeri, che puntuale ritorna ancora al belga che crossa a rientrare sull'accorrente Miranchuk che, aiutato da un movimento ad allargare di Scamacca, di tocco, magari un poco fortunato, spiazza l'intervento di Okoye.
A parte la conclusione tutta l'azione nasce dal controllo e dal movimento di CDK che apre il gioco sulla fascia.

L'Udinese si è schierata anch'essa a tre in difesa, protetta dal piuttosto macchinoso Walace come centromediano metodista. E una coppia di mezze ali con Lovric e Samardzic, In teoria Cioffi avrebbe dovuto avere vantaggio numerico sui due soli mediani atalantini, ma questa idea viene vanificata dal lavoro dei due nuovi “gemelli” di Gasperini che rientrano bene anche in fase difensiva e costituiscono una novità tattica di grande interesse.

Per sfortuna di Cioffi, solo Thauvin e Samardzic, e in parte Lovric hanno valori tecnici elevati, sicuramente altissimi, quelli del serbo, vero gioiello friulano molto conteso sul mercato. Ebosele e Kamara hanno velocità ma difettano in tecnica e dietro Ferreira è apparso molto in difficoltà sulle giocate atalantine. L'altro terzino è il danese Kristensen di grande stazza e potenza per ora un buon prospetto, forse più adatto in una difesa a 4 che a 3.

Giocatore di spessore tecnico superiore mi è apparso Perez. A parte l'esitazione, direi quasi una bambola difensiva dei friulani. sul secondo gol che arriva da una rimessa laterale, il giovane argentino ha lasciato ben poco spazio a Scamacca oggi molto più mobile, anche se spesso impreciso spesso in tocchi che avrebbero portato a situazioni migliori. Queste rimesse lunghe stanno diventando un mal di testa nuovo per le difese. Dormono infatti i friulani e lesto CDK di tocco offre a Scamacca la fiondata del secondo gol.
Con la possibile uscita dei suoi giocatori migliori l'Udinese francamente non vedo, pure con tre partite perse sulle quattro ultime giocate, come non possa essere coinvolta nella bagarre finale per non retrocedere.

La Dea festeggia, pur con qualche patema, i 66 anni del Gasp in una carriera atalantina ormai di lungo corso, considerando gli standard italiani.
Le sue arrabbiature su alcuni cali di tensioni che hanno permesso all'Udinese alcune occasioni molto importanti si esprimevano puntuali con le sue urlate
per le troppe disattenzione e alcuni errori di misura in attacco, che potevano rendere molto più rotondo un risultato ottenuto con un controllo palla abbastanza in sicurezza. Con quasi il 60 per cento di possesso palla sono state quindi troppe le disattenzioni che hanno permesso all'Udinese di arrivare vicinissima al gol.
Questi cali o passaggi a vuoto rimangono ancora, a mio avviso, quel qualcosa che manca per fare della Dea una squadra non solo in lotta per raggiungere il traguardo della Champions.

Gasp ottiene la 11esima vittoria casalinga sulle 15 disputate e questo è un altro elemento di discontinuità con i più frequenti passaggi a vuoto del passato che hanno impedito posizioni più confacenti alla qualità della squadra quest'anno davvero rilevante.

Cioffi pretende un gioco di pressing alto da una squadra che non ha le qualità per farlo. Se fa pressing alto e solo il 40 per cento di possesso palla il suo sistema tattico e schieramento diventano discutibili. A cercare il pressing alto con 37 gol subiti e una differenza reti di -14 non si va molto lontano.

La Cronaca
Udinese subito in avanti con 5 6 giocatori a fare pressing alto. Al 6' pericolosi i friulani con Thauvin, giocatore di ottimo livello, che supera un Djimsiti meno brillante del solito.
Risponde la dea all'8'. De Roon, ottima prova la sua di giocatore essenziale per intelligenza tattica e tempi di gioco, in avanti con appoggio all'eccellente Ruggeri. Cross, fondamentale di alto livello di questo giocatore, che pesca bene Scamacca in controllo pasticciato e pretenzioso. Occasione non sfruttata.

10' Si va vedere al 10' il centravanti nerazzurro con una girata fiacca sempre suggerita da Ruggeri.

11' Perez in errore di impostazione, ma il ragazzo ha numeri interessanti, ripreso dal sontuoso CDK di oggi, scambio con il gemello che pesca ancora Scamacca questa volta bene a giro di poco fuori, ma Okoye sembrava in controllo.

18' Ancora il belga che recupera di forza, novità del suo repertorio. Concertino veloce tra Scalvini, Ederson e il russo. Pescato lo stesso Scalvini al traino ma il gioiellino nerazzurro conclude fiacco. Bellissima azione e seconda occasione non sfruttata.

19' Un poco egoista il belga servito alto a sinistra da Ederson. Invece di crossare a rientro tenta la conclusione.

20' Altro recupero di CDK che calibra su Ederson in scambio rapido con De Roon puntualissimo negli appoggi, al brasiliano che offre una gran palla a Scamacca che ciabatta male sprecando.

Del primo gol si è già detto.

Si rilassa la Dea che Gasp non vorrebbe mai vedere così, ed esce l'Udinese finora in apnea e comunque con pretenzioso gioco alto.
Si fanno vedere i tocchi smarcanti del serbo, ben aiutato da Thauvin.

34' Grande uscita dei friulani con Ebosele in fuga che va al tiro. Rimedia Carnesecchi di piede d'istinto. Grande occasione Udinese.

37' Holm in sciagurato appoggio. Va via Kamara, mobile ma confusionario, che appoggia a Thauvin dall'ottimo piede. Palla perfetta a Lovric che ciabatta malissimo tutto solo. Seconda grande occasione Udinese, troppe.

Gli urlacci del Gasp scuotono una Dea che il sole di queste stupende giornate dicembrine bergamasche aveva un poco intorpidito.

39' Ma è ancora l'Udinese al tiro con sparacchiata alta di Kamara.

41' Male ancora Scamacca in controllo. Offre, sì, una bella sponda a Ederson che benissimo la ritorna al centravanti che spreca tanto in goffo tocco lungo a un CDK che sarebbe andato in porta alla conclusione.

43 'Terza bella occasione Udinese offerta da un pasticcio tra Scalvini e Carnesecchi che vanno insieme su una palla vagante. Ne approfitta Samardzic con una fiondata potente rimediata in angolo dal portierone atalantino che ormai ha mandato stabilmente in panca il suo collega Musso.

45' Non è da meno la difesa friulana sul secondo gol già descritto.

Le partite durano fino all'ultimo secondo e la Dea sfiora il KO del terzo gol allo scadere. Recupera Scalvini a Holm, incontenibile in allungo quando innesca il turbo, che sfrutta un tocco elegante del russo. Azione risolta in corner. Sullo stesso va ancora Holm pericolosamente di testa centrale.

La ripresa vede un Gasp in richiesta di controllo e giro palla e anche questa è un poco una novità in senso più difensivo. Ha quindi modo l'Udinese di prendere campo su una Dea più contenuta.

Cioffi cambia Ebosele con Ehizibue e non guadagna granché.

Inizia comunque male la Dea il secondo tempo, ancora troppo rilassata. Kolasinac sballa un appoggio su CDK che si fa sorprendere, unico neo di una partita sontuosa. Samardzic, ben innescato, non chiude la ripartenza e sull'affannosa difesa nerazzurra va il poderoso Walace al tiro messo in angolo da Carnesecchi.

48' Errore, grave, di appoggio di Scamacca che deve migliorare e tanto sul controllo. Ancora gran palla di Samardzic che va a cercare Kamara. Deve volare in tuffo Kolasinac a sventare, con palla al subentrato che la sballa malamente. Occasione Udinese. La quarta.

Gasp non gradisce nel giorno del suo compleanno e le urla penso di sentirle pure io che abito a 300 metri in linea d'aria dallo stadio.

55' Altra perla di appoggio elegante di CDK a Holm che si esibisce in spettacolare mezza rovesciata ben controllata dal portiere.

61' Piuttosto incomprensibili i cambi di Cioffi che toglie qualità, si imbufalisce Thauvin, per quantità. Escono il serbo, per la verità spentosi dopo buoni 60 minuti, mostrando limiti evidenti di tenuta, per Payero, e Pereyra per Thauvin, uno dei migliori.

La Dea limita le incursioni e fa giocare l'Udinese.

66' Kolasinac va in percussione e offre a Ruggeri che va al puntuale cross che pesca un perfetto taglio del russo che però chiude debole di testa.

69' Gasp vuole più attenzione e ne cambia tre. Zappacosta in cambio su Ruggeri, ottima gara, Hateboer per Holm, e sta un poco più prudente con Pasalic per Scamacca, così così, ma molto più mobile del solito. Il croato entra piuttosto freddo e distratto, cosa non usuale per lui. E comunque i cambi dimostrano la qualità sostitutiva della Dea. Spreca male infatti un controllo con recupero falloso forse anche da rosso, invocato da Cioffi, su un'altra palla deliziosa di CDK, mancando un appoggio a Zappacosta solo in area.

La partita non dice sostanzialmente più niente con la Dea in controllo e qualche minuto per Muriel che tenta egoisticamente una conclusione che giustifica con il suo sorrisone da sempiterno fanciullo felice, ma che non fa piacere al Gasp.

Si ammira al 76 una gran bella giocata di Lucca che ha creato grattacapi a Djimsiti più del solito. Il ragazzo ha comunque buoni numeri. Ma era, come spesso accade nelle valutazione dei giovani, un prospetto molto più importante un paio di anni fa.

Gli ultimi cambi per Palomino a dar fiato a Scalvini, di Brenner per Lovric e appunto di Muriel non aggiungono altro.

CDK, dalla splendida Bruges, se continua così, pure in Europa, troverà in poco tempo sul mercato almeno un valore doppio. Grande e oculata scelta della Dea e al Milan una occasione persa, pur senza uno straccio di clausola di “recompra”, complimenti!. Come i grandi fiamminghi di quella città, anche se non nativi. ma che qui chiusero le loro carriere, il belga dipinge calcio con piedi morbidissimi e intuizioni di livello superiore. Grazioso regalo quindi di grande valore aggiunto e prospettico ad una Dea che può fare un girone di ritorno con possibilità ancora ampiamente inespresse.