Pur con le dovute tare di un Cagliari poco interessato alla Coppa Italia, la partita di ieri potrebbe dare a Pioli indicazioni importanti che probabilmente nemmeno lui si sarebbe forse aspettato.
A parte Simic che Mirante, più con parole di allenatore che di portiere, descrive come lucido ed essenziale, quello che mi ha stupito per personalità e anche caratteristiche tecniche è stato Jimenez, francamente spuntato dal nulla. E pure, sempre con le dovute tare di un avversario inconsistente, non può  non ricordare esordi di giovanissimi difensori di tipica storia Milan che sono diventati quasi subito titolari fissi. Eppure il Cagliari che come dice Ranieri, si squaglia come neve al  sole dopo il gol, aveva cominciato con grinta e Mirante si è dovuto ricordare di essere ancora un portiere per sventare in angolo la solita e immancabile vendetta di un ex, oltretutto ottimo giocatore, Petagna. La sua fulminea girata di testa,  sorprende comunque Simic nell'unica sua consistente sbavatura, ma non il portiere milanista in ancora invidiabile colpo di reni.
A differenza nel ruolo in campo opposto, a dare a Jovic  tonicità e anche maggiore consapevolezza dei  propri notevoli mezzi si mette soprattutto  lo sciagurato Radunovic che, anche se ribatte bene la sua prima conclusione e poco può sul primo gol, gli regala una profonda e tonificante dose di fiducia e autostima buttandosi goffamente sul secondo. Il passaggio illuminante in stile riveriano di Adli a Jovic pur con un Cagliari in allegra gita premio oltre il suo centrocampo, dice soprattutto a Pioli che il francese, stante l'assenza di Bennacer, a mio avviso, deve restare titolare fisso in questa squadra. Si integra bene in scambio di posizione con Reijnders, uomo ovunque, e magari insieme, possono sinergicamente abbinare intrinseche debolezze difensive. L'invito di Adli a Jovic è perfetto per tempismo e precisione e Jovic non lo gratifica con una conclusione perentoria sventata dal connazionale. Un Theo in versione di lusso, gli fornisce, dopo che Jankto gli ha gentilmente aperto campo e corridoio per la consueta irresistibile cavalcata, palla al piede da grande giocatore, che un paio di volte alza la testa pure in velocità per vedere chi arriva, una palla un tantino lunga su cui il serbo si avventa in conclusione mancata fantozzianamente da Radunovic. Non solo, ma il francese mette pure una parabola di una ventina di metri che Jovic, mostrando i mezzi di cui sopra, arpiona in acrobazia, confondendo il suo stralunato marcatore, mettendola a terra e questa volta si, chiudendo come un centravanti che si rispetti dovrebbe saper fare. Il passaggio di Theo e la chiusura di Jovic sono nel complesso una perla tecnica che vale una partita.
Trovo incredibile la sufficienza data dalla Rosea a Chukuwueze, di cui francamente mi risultano ancora misteriose le tanto decantate qualità di perforatore in uomo contro uomo. Non affonda mai. Quando viene servito e spesso avviene, non va mai in dribbling sull'uomo e si rifugia, segno di grande imbarazzo personale, nel compitino dell'appoggio indietro. Forse con la testa in Africa ma la prova incolore ha comunque antecedenti. Quando ha l'occasione per tirare, manca goffamente la palla piroettando ridicolmente su se stesso. È comunque un movimento inaspettato, perché i difensori vanno a chiudere, aspettando il tiro,  e la palla rimane dove era prima della veronica in stile Bolle del nigeriano e così, pure coricato per terra nel mischiotto di area che si è creato, Toure', che di nome fa Chaka, decisamente meglio di Chuku, la appoggia poi neppure così forte, al meschin portiere cagliaritano che se la fa passare sotto la pancia. Spettacolo questo di calcio Zelig. Ma almeno l'ivoriano ha la soddisfazione di trovare il gol alla Scala del Calcio.
L'altro mistero della campagna acquisti rimane Romero, pure lui ancora peggio di Chuku, totalmente inadatto al ruolo di trequartista quasi in pallida copia di formazioni pioliane con Diaz. Sarà pure un esterno destro ma se hanno usato moneyball per prenderlo sicuramente devono trovare un baco nel magico software di ricerca ed individuazione di campioni. Se pure Sarri lo ha lasciato andare un motivo ci sarà. Magari anche mettere lui esterno quando hai un Jimenez così, magari sarebbe opportuno che i giovani del nostro vivaio venissero guardati un poco  meglio pure con questo strabiliante strumento di intelligenza artificiale. E visto che un Pioli un poco meno funereo che nelle precedenti uscite, dice che Theo può fare l'esterno di attacco, mi viene così una idea che come esterno quinto sarebbe davvero una gran cosa a far concorrenza a un Di Marco migliore esterno quinto del campionato. Magari mettendosi così a specchio cercando con la stessa dominatrice, finora, del campionato, di più che dicano i punti di vantaggio sulla Juve. Magari cercando di non prenderle per la sesta volta consecutiva.
Invece degli esperimenti a 3 e mezzo, si potrebbe passare decisamente a 3 dietro con un quinto a destra di cui ha ampia scelta pure con il giovane sorprendente spagnolo cresciuto alla scuola di un campione come Carbajal. E poi come altra idea tenendo insieme a Reijnders l'unico vero ottimo acquisto della faraonica e pressoché inutile campagna acquisti, Pulisic come trequarti, visto che è  capace di rientrare, che usa bene i due piedi, che ha idee creative, che va al tiro e che è pure un gran bel giocatore, invece dello statuario Luftus, il cui ruolo ideale è per me tuttora mistero calcistico. Un bel centrocampo di classe e dinamico, con esterni veloci e magari anche con un Chuku da rivedere opportunamente viste le milionate spese per prenderlo. In fondo nel mio Milan all stars personale, un frischello di classe e pure nemmeno tanto giovane come Hamrin teneva benissimo pure in copertura la fascia destra e almeno qualcosa del grande svedese nel piccolo passo e nel tocco di palla me lo ricorda, qualcosa beninteso.
Il Milan di Rocco del 68/69 pure in fantasiosa rilettura aveva uno Schellinger spesso avanzante a sinistra il trio Rivera Trap e Lodetti a centrocampo, e Hamrin a destra con le due punte Prati e Sormani pure lui rientrante. Non sarebbe poi tanto diverso, magari interpretato seppure ereticamente da una versione come ho indicato, dove Reijnder farebbe il Trap, Adli il Lodetti e con tutto il rispetto Pulisic il Rivera, ovvio con tutto il rispetto. Idee balzane di inizio anno. E comunque Leao il suo gol lo fa da punta centrale anche se si accentra da sinistra, e se si può  muovere sullo spazio totale di attacco, non stando sempre sulla fascia, per me rende di più.

La conclusione è che i giovani ci sono e quando si vedono certe prestazioni e soprattutto certi atteggiamenti, sempre ricordando comunque che gli isolani si sono squagliati, non è lecito rispedirli subito alla Primavera. Sono tanti per nostra fortuna e gloria i giovani che si sono affacciati così alla prima squadra.