Volenti o nolenti la storia di un club racconta la sua vita e non può essere cancellata. Eppure i tifosi di altre squadre, continuano a ripetere che il Milan guarda sempre al passato essendo da troppi anni defilato dalla possibilità di vincere qualche competizione.  Questa affermazione, per quanto vera, non scalfisce un dato inequivocabile: il Milan è la squadra italiana con il palmares internazionale più importante, il suo marchio è fra i più conosciuti all'estero. Lo studio pubblicato di recente da YouGov, gruppo di analisi e ricerche di mercato, conferma dati già conosciuti, con il brand "AC Milan" risultato fra i più in vista nel mercato Usa e in quello cinese.  La classifica ha messo a confronto la situazione fotografata a febbraio 2020 con quella di quest'anno il  2021, tenendo conto di sei indicatori: impressione su giocatori e allenatori, percezione della gestione, cultura del tifo, tradizione, qualità del gioco e successo del club. Tutti dati importantissimi per chi desidera tornare a vincere ed è in questo ambito che l'abbinamento annunciato questa settimana con un marchio top dell'automobilismo mondiale, come il tedesco BMW, conferma quanto il Milan possa aspirare al meglio poichè la sua storia, autorizza e spinge, in un'unica direzione, che per quanto complicata è quella della VITTORIA.

Sono queste le considerazioni che Noi tifosi vorremmo venissero comprese dalla Proprietà. Quel concetto elementare che :"Chi più spende, meno spende" che applicato allo sport significa investire su campioni, per ottenere visibilità e vittorie, riuscendo a trasformare il tutto in ricavi. L'arrivo di Zlatan Ibraimovic, un Campione di 39 anni e un Milan vincente, in Italia e, parzialmente, in Europa sono stati sufficienti per scalare velocemente le classifiche mondiali e riposizionare il Milan molto più in alto di dove era precipitato.

Tutto ruota intorno a questo passaggio, che non è poi così secondario. Noi tifosi abbiamo accettato la programmazione proposta dalla Proprietà, che mette il bilancio al primo posto evitando ogni "scorciatoia" che possa essere costosa. Sognavamo, l'irrangiungibile Chiesa, incitiamo il giovanissimo Sealemakers. Si cercano giocatori in prestito, per rafforzare la squadra, senza pesare sul bilancio che è eternamente in perdita. Siamo diventati più bravi ad amministrare la Società, che a commentare le partite, accettando qualsiasi giocatore in nome di quel contenimento dei costi di cui non ce ne fregava nulla in era Berlusconiana. La tragedia della pandemia, è stata anche un involontario vantaggio per il Milan, perchè tutte le "Grandi Squadre", con spese altissime e introiti notevolmente ridotti (ma solo momentaneamente) avranno una brusca frenata dovendo ripianare tutti i debiti e ciò consentirebbe di ridurre il gap che separa per poterle avvicinare.

Con tutta sincerità avevo sperato che quel profumo di scudetto che si assaporava sotto l'albero di Natale potesse raggiungere Londra e gli uffici del comando. Servivano quattro inserimenti per affrontare l'emergenza infortuni e la seconda parte di stagione, impegnati su due fronti, campionato e Europa League. Serviva arrivare al derby facendo esplodere una concorrente che, fra stipendi non pagati e malumori interni era una polveriera.
Io ci credevo, Carpe diem, cogli l'attimo, avevamo un'opportunità unica e non è stata colta. Logicamente non ci sono contro prove, si è scelto il bilancio, volare basso, essere già contenti di non essere sommersi da debiti, quasi i prossimi trofei da esporre, in fianco alle tantissime Coppe, fossero i bilanci. Tomori, Meite e Mandzutik, prendi tre, ne usi uno, questo è stato il massimo a cui poter arrivare, le offerte di mercato a cui aggrapparsi. Oggi, abbattuto e amareggiato, mi sembra fin troppo facile affermare che sia stato troppo poco e che sono stato più amareggiato dell'immobilismo dimostrato da chi è al comando, che dalla reale forza dei rinforzi. La conferma che nulla ha più importanza del bilancio e non c'è spazio per sogni o imprevisti senza le coperture economiche necessarie, tutto molto giusto, ma difficile da digerire se a dirtelo è chi ha cassetti pieni di soldi. Mi ero quindi arreso, già prima di La Spezia e del Derby consapevole che il distacco finale, dalla rivale cittadina, sarà sicuramente superiore alla doppia cifra.  

Gigio, Kalulu, Kjaer, Tomori, Theo, Bennacer, Kessie, Sealemekers, Calha, Rebic/Leao, Ibra, a nove giornate dalla fine del campionato questa è la formazione migliore a disposizione di Mister Pioli, con lo stadio in stand-buy, i contratti in scadenza , i prestiti destinati a salutarci e gli spifferi di mercato ad accompagnarci. Personalmente mi aggrappo a quel desiderio di giocare la Champions, che dovrebbe essere naturale fra tutti quei giocatori, Ibra per primo, che continueranno a vestire questa gloriosa maglia. Spetta a loro concludere nel modo migliore questa splendida stagione. Conquistata la qualificazione ci saranno risorse economiche sufficienti per rinforzare la squadra, potendo allungare il passo che, senza aiuti economici della proprietà o innesti da sponsor attratti dalle vittorie e dalla visibilità, sembra destinato ad essere sempre uguale.    

Abbiamo assaporato l'aria dell'alta classifica, da quanti anni non succedeva? Orgogliosi di questa squadra fatta di ragazzi e purtroppo sempre meno italiana. Orgogliosi del nostro Allenatore e della nostra fede. Il titolo di Campione lo vincerà l'Inter e non dovrebbe sfuggire che, anche se appesantita dai debiti, o con una proprietà cinese ai titoli di coda e ai saluti, sarà lei a cucirsi sulla maglia lo scudetto tricolore e scrivere il proprio nome su tutti gli annali sportivi.
Per i conti i bilanci o altro, rivolgersi agli uffici competenti.