Tra i miti del calcio rossonero, c'è quello della Fatal Verona, spesso evocato, tanto da suscitare, in Zardoronz ironicamente, almeno spero, propositi di inizio Iliade contro il povero Verona.
Verona di fatale non ha proprio niente, francamente da un punto di vista calcistico, anche dal mio di milanista di vecchia data.
Direi che di fatale, ma unicamente proprio in termini di fato avverso e nulla più, per noi è stata sicuramente la famiglia Lo Bello in senso arbitrale e ciò che risulta incomprensibile, pur a distanza di tempo, fu l'atteggiamento intransigente di una federazione che, dopo una vittoria internazionale di una squadra italiana, situazione che oggi sarebbe concessa senza alcun problema, non ha acconsentito a rimandare di un giorno la disputa delle tre partite delle squadre in lizza per lo scudetto, cosa fattibilissima, perché tale concessione non comportava proprio niente per una eventuale retrocessione. Una inutile o odiosa rigidità.
Sia chiaro che non vedo negli arbitraggi di padre e figlio alcun complotto, non mi piace la dietrologia, e anzi affermo che i Lo Bello c'entrano proprio poco e che Concetto Lo Bello ebbe modo di arbitrare diverse partite del Milan in maniera ineccepibile, tra cui nello stesso anno un Fiorentina Milan in cui beccammo 3 pippe senza niente di fatale . Lo stesso Lo Bello arbitrò un Napoli Milan che finì 0 a 0, senza problemi, un Milan Lazio dove vincemmo 3 a 1 e purtroppo, questo sì fatale, un 1 a 2 con la stessa Lazio dove prese una topica colossale, penso anche in questo non aiutato dal guardialinee, annullando il gol regolare di Chiarugi che avrebbe dato un punto decisivo.
Ma focalizzarsi su un singolo episodio, o su un singolo punto, vuol dire proprio vedere le cose con il binocolo rovesciato. Sicuramente Lo Bello e Rocco non si amavano in senso professionale forse per vecchie ruggini ma questo non credo abbia mai influito sull'energico arbitro siciliano il cui unico difetto era un certo narcisismo gladiatorio che dimostrava con le sue indimenticabili ampie falcate da atleta quattrocentista. Quindi se c'è una situazione fatale fu l'atteggiamento intransigente della Federazione. Purtroppo per noi il 21 aprile 73 in un Lazio Milan decisivo, Concetto Lo Bello nega un gol di Chiarugi per un fuorigioco inesistente.
Ma nello stesso campionato il Milan pareggia la settimana prima a Cagliari una partita non impossibile e acchiappa solo nel finale un 2 a 2 con il Torino due settimane dopo. Lo Bello in una famosa puntata della Domenica Sportiva, se non sbaglio, ammise di essersi sbagliato non concedendo un rigore sacrosanto su un fallo di Salvadore su Bigon in un Milan Juve di qualche tempo prima, e questo depone della sua onestà di uomo e di arbitro, francamente in un outing molto coraggioso in quell'epoca. Quell'anno il Milan vince anche in Coppa Italia, battendo la Juve ai rigori e quindi chiude comunque un'annata positiva con due Coppe.
Ovvio che perdere uno scudetto all'ultima giornata brucia ma francamente i punti si potevano cercare in altre circostanze e focalizzarsi su uno solo crea un falso mito che, a mio avviso, sarebbe da dimenticare.

La storia è beffarda e si ripete 17 anni dopo. Questa volta è fatalmente, sempre in senso di fato, entra in campo il figlio di Concetto. Rosario. Partita maledetta che lo stesso Rosario descrive in una intervista a Gian Luca Di Marzio. Lamenta, proprio per il falso e inutile mito della Fatal Verona di aver subito una sorta di gogna mediatica, ma ugualmente lamenta di non aver saputo sopportare l'isteria collettiva del Milan. Dopo un'ora butta fuori Sacchi da lui definito nervosissimo in panchina e in continuo battibecco con l'arbitro. Eppure non comincia male per il Milan contro un Verona, che era, come domani, in lotta per non retrocedere. Segna subito con Simone e quando il Verona pareggia con Sotomayor al Milan saltano i nervi. Lo stadio è una bolgia, e che c'è di strano?
Nel frattempo il Napoli sta distruggendo il Bologna. Fischia un fallo contro Van Basten che si toglie la maglia e la butta per terra. Questo perché Rosario non vede due falli sospetti su Massaro e lo stesso Van Basten. Confessa che se ci fosse stato il VAR sarebbe andato a vedere quello su Massaro ma non quello su Van Basten. Per questo dico che il VAR non può stare a metà. C'è o non c'è. Quando fischia una punizione sullo stesso olandese, Marco perde le staffe.. Forse è eccessiva l'espulsione. Butta fuori Rijkaard che sputa due volte nella sua direzione, forse sì e forse no, poi lo prende su una scarpa e gli dà pure della testa di c..., insomma non proprio esemplare il nostro mitico Frank.
Dopo il pareggio, il Milan va all'arrembaggio ma viene infilato da Pellegrini che trafigge Pazzagli. Costacurta si rivolge all'arbitro dicendo che sono dei disonesti, e infila anche lui gli spogliatoi. Insomma una versione un poco vista dall'altra parte. Anche qui il Milan i punti poteva prenderli da qualche altra parte, magari con un non irresistibile Bologna dove fa 0 a 0, oppure nel derby dove l'Inter ce le suona 3 a 1 e magari la domenica prima dove la Juve ci rifila tre pere. Quindi di fatale non c'è proprio niente. Se non una squadra e un modo di giocare molto dispendioso, innovativo fin che si vuole, ma che forse ti fa arrivare alla fine un poco spompato. Eppure il Milan chiude con una coppa Campioni, ma l'anno successivo il campionato va alla Samp e si chiude il ciclo sacchiano con la sconfitta in Champions contro il Marsiglia, sconfitta secca 3 a 0. Anche se si vince l'Intercontinentale a Tokyo con l'Olimpia Asuncion.
Ma la crisi di Sacchi era cominciata già da tempo senza nessuna Fatal Verona. Domani troviamo un Verona che lotta per non retrocedere. Era già retrocesso l'anno dopo la prima “Fatal” per la famosa telefonata dell'allora presidente Garonzi. Catarsi punitiva compiuta almeno vista da un milanista. Le dispute non finiscono certo in campo.. Rivera, espulso per proteste dopo il gol annullato, si augura che Lo Bello, abbia solo figlie femmine. E Galliani, dopo essersi, scusato con l'arbitro, assorbe dichiarazioni al veleno di Berlusconi, inviperito anche per lo 0 a 2 dato al Napoli per la monetina a Bergamo che fa stramazzare Alemao, manco gli fosse caduto addosso la statua di S. Alessandro poco distante dallo stadio. E poi, come facilmente si dimentica nel calcio, nell'88 è però sempre Rosario che arbitra la cavalcata vittoriosa del Milan sul Napoli nell'unico scudetto di Sacchi.
La seconda fatale mi sembra davvero che il Verona c'entri poco e forse di più una certa fragilità emotiva di Rosario a differenza del padre ma i nostri, Sacchi incluso, ci hanno messo davvero tanto del loro. Queste reazioni a distanza di tempo fanno ricordare il furioso Mourinho che come il mitico Orlando aspetta Taylor come una sfida all'OK Corral.

Diamoci una calmata. Il Milan faccia la sua partita. E il Verona farà la sua senza tante fatalità. Non mi sembrano una bella pubblicità per il calcio, quello sportivo, dove gli umani possono anche sbagliare,