Ammesso che l’onesto Giampaolo sia il profilo giusto per il Milan, ma se il Milan è questo potrebbe benissimo, il mercato confezionato per il suo gioco dice che mancano due pedine fondamentali: trequartista e seconda punta prolifica.

In soldoni si fa avanti sempre più nel sottoscritto la sensazione che il tecnico abruzzese sia stato preso perché si tratta della terza o quarta opzione, non per il suo gioco.

In attesa di svelare le fughe silenziosissime da Milanello dei nemici giurati Gattuso e Leonardo (anche in questo caso la sensazione è che il motivo sia identico per entrambi), tanto vale farsi una ragione del mercato appena concluso, ma continuare ad urlacchiare sui social (nella speranza che vengano letti almeno per sbaglio), perché il Gianmaestro, privo delle cartucce necessarie, dia un colpo di spugna al suo integralismo impostando una squadra non eccelsa tecnicamente, sulla falsariga della velocità. L’altra preghiera, che mi auguro venga ascoltata quantomeno per le sferzate di Boban, riguarda il fatto di cestinare una volta per tutte i giocatori inadeguati.

Suso, Castillejo, Borini, Rodriguez, Calabria e Calhanoglu devono assolutamente lasciare il loro posto rispettivamente a Paquetá, Leao, Rebic, Theo Hernandez, Conti e Bennacer.

E non mi si venga a dire che i secondi sono un rischio, perché l’inefficacia dei primi è difficilmente eguagliabile. Il mercato allestito da almeno un’indicazione netta: ci sono 4 profili sulle fasce che hanno tutti dei comuni denominatori, fortunatamente in netto contrasto con gli anni penosi. Conti e Theo Hernandez ai lati dei centrali di difesa, Leao e Rebic ai lati di Piatek formano un quartetto dotato di velocità, potenza e resistenza: da questo punto di vista nessuna squadra ha queste caratteristiche che vanno sfruttate con l’alternativa  di Paquetá dietro le due punte se proprio si vuole insistere col 4-3-1-2, e Bennacer stabile in regia.
Il Milan non ha altre armi, ma ha quella della netta discontinuità sulle fasce rispetto agli anni horror dove ci sono quattro fulmini che possono creare molto disorientamento presso gli avversari.

Come si suol dire: arrivati ad un punto basso, tanto vale sfruttare le forze a disposizione, piantandola di insistere con profili che mai e poi mai faranno crescere il livello del gioco e i primi sei citati sono gli indiziati principali.

Il primo cambio che Giampaolo dovrebbe fare, da subito è proprio questo: abbandonare il suo credo perché prevede l’impiego di giocatori inutili. Provi da subito i nuovi: ho la sensazione che ne trarrà grande vantaggio.