Ho sempre trovato strano il gesto di Boban qualche mese fa. Trovavo strano che un dirigente federale, un uomo di intelligenza superiore, tagliente ma non testa calda, avesse sbattuto la porta in faccia a questa proprietà che quando se ne sarà andata sarà sempre troppo tardi.
Oggi quel gesto sul quale non sono mai stato in disaccordo, trova totalmente il suo senso: aveva capito l'antifona sulla sua pelle e non voleva rendersi complice verso quel tifo che rispetta e da cui è ricambiato.
Al contempo il ponziopilatismo di Maldini non mi convinceva ed oggi mi quadra ancora meno.

Inutile dilungarsi: per ripetute dichiarazioni proprio di Paolo, perché evidente ad un neonato, oggi il Milan ha due centrali di difesa perché gli altri tre sono imbarazzanti, tre centrocampisti perché Krunic è pronto per l'Empoli, un diciottenne dietro Ibrahimovic, nessuna ala destra di ruolo ed un ricambio di Calabria, sciaguratamente titolare a vita, semi sconosciuto.
Queste sono evidenze solari da aprile: i buchi non sono stati tappati per preciso volere dei padroni cui frega zero della società Milan inteso come club sportivo.

A questo schifo che basterebbe ed avanzerebbe, si aggiungono le beffe: Bakayoko rinforza una diretta concorrente per il quarto posto in prestito secco, lo stesso di Chiesa alla Juve, Smalling va alla Roma per 15 milioni. In soldoni esattamente ciò che per noi sarebbe significato un tranquillo accesso in Champions va altrove per 4 fichi secchi e ci costringe a sputare sangue a vuoto.
Serve forse altro per sottolineare la cura dei signori Singer per l'aspetto sportivo del Milan? Hanno una vaga idea di cosa sia un reparto sportivo?

Cio' che non è stato fatto, e bastava davvero un soffio, significa molto semplicemente che passeremo un'intera stagione, non sei partite, con Castillejo ala destra, Maldini o Colombo adattati centravanti, passeremo i giorni col terrore che Duarte sia titolare in un derby perché non esiste altro, passeremo una stagione a pregare che Dalot e Diaz sfondino per poi restituirli cotti a puntino ai club di appartenenza. Passeremo una stagione a pregare che il norvegese Hauge trovi un posto sulla destra dove agisce una barzelletta.
Si dirada dunque definitivamente la questione Boban, che ha tutto il mio appoggio: quando la tua proprietà ti prende in giro in quel modo sbattere la porta è una questione di dignità.
Vedremo se qualcun'altro ne ha ancora un briciolo.