Se c'è una stagione nella quale il Milan può liberarsi dalle mille catene che lo attanagliano, è proprio quella che inizierà il 17 con la prima uscita di Europa League. Le prime sgambate estive in realtà rivelano molto di più di quello che si potrebbe pretendere da un paio di partitelle, perché rendono più chiare le lacune già evidenziate nel corso dell'anno, oltre a svelare piacevoli sorprese. Il Milan uscito dal lockdown ha preso una rincorsa che sarebbe delittuoso fermare sul più bello. A questo proposito Maldini e Massara hanno puntellato la rosa con Tonali, Diaz e Kalulu (merita assolutamente più considerazione di Conti e Calabria messi insieme), oltre a strappare un anno di conferma all'architrave Ibrahimovic senza il quale, ad oggi, la struttura non è ancora in grado di reggersi da sola.

Mentre ci si ostina a rincorrere Bakayoko, che, evidentemente, il Chelsea considera alla stregua di un top player da tribuna, il campo, oltre a Kalulu, ha evidenziato profili fatti in casa o poco più, di gran lunga al di sopra delle aspettative. Maldini Daniel, a dispetto dei quasi 19 anni, merita tutta l'attenzione del caso perché in quel ruolo continuo a considerare Calhanoglu una nota stonatissima (confermata da Ibrahimovic). Lo svedese, che di fatto è un tecnico con molta voce in capitolo, ha sottolineato quanto il turco possa dare di più: in quelle parole leggo ciò che molti pensano e cioè che Hakan non ha gli attributi per indossare la 10 del Milan, a maggior ragione con San Siro stracolmo e i ritmi che tornaneranno prima o poi quelli di sempre.

Kalulu ha la progressione e lo strappo che mancano sia a Calabria (altro profilo che ha goduto di anni di chance mal ripagate), sia a Conti che non è mai tornato se stesso dopo i due gravi infortuni. Roback ha in tasca un biglietto da visita pesantissimo, quello di Ibra, e potrebbe essere il sostituto che stiamo cercando unitamente a quel Colombo che mi ha stregato contro il Monza. Avere 18/19 anni non significa assolutamente nulla: la tecnica e la personalità impongono che dalla Primavera si passi senza esitazione in prima squadra, almeno partendo dalla panchina; abbiamo i precedenti di Rivera e Donnarumma non a caso. A proposito di quest'ultimo la manfrina che ci tocca ogni biennio con lui e lo squalo tigre che lo rappresenta ha francamente stufato! Al netto del fatto che, ancora una volta il duo si è beffato della società (incapace di anticipare i tempi come fu per Galliani), è forse arrivata l'ora che Gigio faccia come Hamsik: ci si libera dalla dittatura di certi personaggi che tengono in iscacco un mondo non pulitissimo, semplicemente pagando una penale (cui potrebbe contribuire la società), per levarselo di torno. Non mi risulta, infatti, che non essere assistito da Raiola e vedersi confermare un contratto faraonico con un ragionevole ritocco, possa portare al rischio di morte per stenti. Sarebbe un segnale senza precedenti senza scomodare l'attaccamento ai colori finora sbandierato solamente a parole. Una mossa per far sì che all'angolo ci finiscano una volta per tutte i procuratori e non le società.