Sull'imprescindibilita' di Zlatan 
Ad ogni secondo di qualunque incontro si respira quanto Ibrahimovic costituisca la svolta tecnica, fisica e caratteriale di questa squadra. Che, piano piano, sta imparando da una parte a camminare senza la sua guida (sbandate paurose quando e' uscito col Celtic, per poi riprendere l'incontro  con Hauge), dall'altra fatica come un neonato a staccarsi dal ventre materno. Eppure questo gruppo di ragazzi, diventati finalmente squadra, farà bene ad allenarsi mentalmente a fare a meno dello svedese per almeno due ragioni: non riuscirà a stagione in corso ad essere sempre presente, il prossimo anno temo smetterà.

Altra considerazione: fossi una qualunque entità del Milan, farei l'impossibile per far sì che il colosso faccia parte dell'organigramma rossonero per i prossimi 5 anni. Scelga lui in che vesti.

Sui giovani 
Stanno crescendo da una parte e si stanno affermando dall'altra. Facile vedere nel norvegese Hauge e in Diaz due potenziali fuoriclasse, meno abbagliante il contributo di Dalot che, comunque ho visto bene. Calabria deve tornare lo stesso delle prime due o tre partite in rossonero per rispedire al mittente il sarcasmo diffuso nei suoi riguardi. Donnarumma dev'essere la colonna portante per 10 anni: si metta mano alla pazienza con Raiola e, soprattutto, al portafogli. Theo non si crogioli sulla sua fama di terzino tra i più forti al mondo o rischia di pagare un dazio pesantissimo.

Su Rafael Leao 
Ancora un pessimo ingresso da subentrante contro gli scozzesi! Un talento incredibile che rischia la fine di Cassano, El Shaaravy o, peggio, Hakim Mastour. Il portoghese dovrebbe proprio prenderne esempio dai casi finiti male per capire che la strada per l'affermazione, per la consacrazione definitive passa da grandissimi sacrifici, a partire dal fatto di essere sempre pronto. È la scommessa dichiarata di Pioli che non so quante probabilità abbia di vincere. L'età non c'entra ; c'entra invece la testa, e molto.

Su Simon Kjaer 
Arrivato come scarto dell'Atalanta, approda nella squadra che sogna da tutta la vita ed inizia a fare il calciatore in tarda carriera. E che calciatore, che centrale! A lui vanno ascritti molti dei meriti che ha Zlatan perché come minimo sono da dividersi equamente: la crescita caratteriale passa da questo regista oscuro della difesa. Mi spiace per Romagnoli, ma la fascia da capitano, in un mondo giusto, andrebbe al danese.

Sulla rosa e le occasioni perdute 
Ora appare chiaro quanto questo Milan primo in classifica, con tre cambi di spessore (uno per reparto), avrebbe potuto  puntare diritto al titolo! Complici le iniziali incertezze nerazzurre e la crisi strutturale bianconera, era questo l'anno in cui fare all-in sul mercato, non il prossimo quando Zlatan non ci sarà più.
Arrivando vicinissimi alla vetta il 31 dicembre, la proprietà sarà ancora sorda a questa occasione imperdibile?