Il Milan che ricomincia con lo spirito che ne aveva animato le prestazioni post lockdown, è la più bella notizia calcistica della settimana: temevo il Bologna perché squadra e test probante, allenata da persona capace e preparata.

Incredibile il miglioramento di Calabria (sul quale scioglierò le riserve, che ho ancora a vagonate, esclusivamente quando queste partite le giocherà per una stagione), partenza pre-covid da brividi per Kessié e Calhanoglu che però nel corso dell'incontro si sono riassestati sulle buone prestazioni dei recenti mesi e, tantissimo Ibra, Kjaer un monumento, Theo da ovazioni. Per inciso sul turco e l'ivoriano le mie riserve sono triple rispetto a quelle che ho sul terzino italiano.
Non è però delitto di lesa maestà uscire per un attimo dagli osanna diffusissimi, per cercare di leggere come un aruspice il presente e, di conseguenza, la probabile piega della stagione rossonera.
La sensazione, sgradevolissima, rimane quella di una proprietà che, si, si aggiudica Tonali, ma si fa forza di un plotone di commenti a tale acquisto che rischia di sopravvalutare le reali intenzioni degli americani.
Lunedì chi stava davanti a Calabria ha sfiorato il ridicolo: progettare una stagione con Castillejo titolare è quantomeno azzardato perché Pioli comunque da quella parte può mettere il belga (anche lui come lo spagnolo volenteroso ma modesto, oppure Diaz che è di ben altra pasta). Quella è la prima evidente zona del campo dove non siamo assolutamente da quarto posto e dove, incredibilmente, si susseguono conferme sul fatto che non si farà alcun intervento (o si farà l'ennesima pezza senza spessore). E ancora: perché Candreva alla Samp e Callejon svincolato in orbita Lazio? Ci fanno davvero così schifo due profili di lunga esperienza che, magari, possano dare una mano ad Ibrahimovic a motivare uno spogliatoio che ancora deve fare il salto di qualità definitivo?

Discorso diverso per la difesa, dove si è capito che vi è una grave urgenza e si interverrà; a tal proposito pongo una domanda: si sapeva da due mesi degli infortuni di Romagnoli e Musacchio, si sapeva da sei mesi che Gabbia e Duarte sono giocatori mediocri (il primo ha giocato bene col Bologna ma è dura che si riconfermi per una stagione), era davvero il caso di trovarsi a fine settembre a pregare che a Kjaer non venga un ascesso? È Maldini che ha le tasche vuote o è la proprietà che proprio non ci vuole vedere?
Analogo il discorso per il vice Ibra: molti, stizziti, borbottano che ci sono Leao e Rebic pronti, ma ne siamo sicuri? Lo svedese ha 39 anni, è immenso, ma se il suo pur granitico fisico dovesse subire un più che prevedibile lungo infortunio siamo così sicuri delle marcature degli altri due per un paio di mesi? Anche in questo caso: manca una strategia o, come temo, continua a mancare la volontà di guardare all'aspetto sportivo della società Milan?

Capitolo centrocampo: ottimo Tonali anche se mi auguro non sia il fantasma visto finora (ci mancherebbe siamo solo all'inizio), ma un granatiere simil Bakayoko è davvero così difficile da portare a Milano?
Gli esperti più autorevoli (quelli di cui ho stima), quindi esclusi gli scendiletto, vedono, oggi, fine settembre, il Milan ancora un gradino dietro rispetto a Napoli ed Atalanta, quindi quinto. E, spiace ammetterlo, dicono la verità.
Vogliamo davvero intervenire per ribaltare la previsione o è così indispensabile soffrire a tutti i costi e per una stagione intera per evidenti carenze?