Non è solo la vecchia guardia a stendere un PSG presuntuoso e supponente pur rimanendo una squadra che sta cambiando il suo percorso di ricerca di grandi individualità  oppure non più una raccolta di campioni difficilmente poi conciliabili in un gioco armonico.
Stasera il Milan comincia ad integrare il vecchio con il nuovo in una prova in campo internazionale dove si vede uno nuovo spirito di squadra. Un Pioli molto stizzito per la valanga di critiche risponde un poco a denti stretti al tam tam mediatico che ora troverà un poco difficile giustificare certe valutazioni un po' troppo ingenerose e non mi  faccio certo un vanto di aver fatto considerazioni un poco più equilibrate. Il nuovo centrocampo del Milan ha fatto un lavoro di contenimento sui tre centrocampisti avversari annullandoli e costringendo i francesi praticamente a lavorare solo sulle fasce.
Questa volta Pioli è stato fortunatamente schiscio e ha adottato marcature stringenti mettendo si 'un poco in ombra l'oscuro lavoro di Musah e Rejinders ma  usando bene Luftus come ariete per percussioni molto sofferte dai transalpini e a volte meritevoli di maggiore severità arbitrale.
Leao è nato per mettere in difficoltà chi lo giudica, me compreso, ovviamente, per il suo modo altalenante di stare in campo, ma stasera  francamente posso tranquillamente andare a cercare, e penso di non essere da solo, un bel po' di cenere per cospargermi il capo per avere e spesso dubitato. Il Leao sbiadito che avevano visto a Parigi deve aver indotto Enrique a prendere un poco sottogamba il ragazzo, facendo un poco lo stesso errore di Pioli che ha pensato presuntuosamente di giocarsela alla pari.
Stasera il portoghese ha lasciato negli spogliatoi tutti i dubbi e le incertezze e con la sua migliore partita da quando è al Milan  si è consacrato definitivamente attaccante di livello mondiale. Ma al di là delle due prodezze che hanno comunque steso una grande squadra, c'è un momento che mi ha colpito in occasione del secondo gol. Un piuttosto sfasato Pulisic riesce finalmente a indirizzare un cross al suo livello su cui Leao arriva un attimo in ritardo. Si avventa Musah sulla palla che esce dall'area piccola ma arriva Theo, che in modalità "ghe pensi mi" ferma la corsa dell'americano e con la calma dei campioni pennella un cross al bacio su cui vola il grande e magnifico highlander Giroud per una inzuccata epica che giustamente richiama quella di Hateley su Collovati, in un derby che riuscii a vedere solo su mezzo campo ma quel volo ce l'ho impresso non solo nella iconica foto che lo ritrae. Per la verità Theo non è che faccia faville anche perché Dembele' è scatenato e per fortuna in una delle sue azioni prende pure una salvifica traversa. Il primo gol del PSG è frutto di una distrazione colossale della difesa. Preannuncio mortifero vista la situazione da marcia funebre che ha accompagnato la vigilia di questo incontro.
Ed è qui che il nuovo e il vecchio cominciano ad amalgamarsi. Luftus in gigantesca prova fa capire che non è proprio il caso di scoraggiarsi e si impone in percussioni alla Nordhal dove gli avversari vengono scossi e sballottati come birilli e Leao, lui l'incostante, uscito con le ossa rotte da un  improponibile paragone con il campionissimo francese da' la carica. Va pure al tiro Luftus e in una delle sue percussioni non vede Pulisic che a destra lo accompagna quasi in solitudine, serve Giroud che la sparacchia sull'esterno della rete. Gli altri due si immolano sul centrocampo ed è lì che si vince la partita. Non è che sia tanto diverso il formidabile centrocampo PSG che si era visto a Parigi, è il modo molto piu intelligente e prudente di affrontarlo che ne spegne le velleità.
Il Milan concede solo un paio di contropiede al PSG e saggiamente lo aspetta per contrario,  e in una di queste sbavature  il Magnifico, per fortuna nostra, sballa la conclusione. Il controllo ce l'hanno loro ma la partita la vinciamo noi. Quando si è inferiori ci si para e questa volta e finalmente Pioli non si fa prendere da fregole eccessivamente offensiviste e autolesioniste. Li aspettiamo e potremmo anche vincere più rotondamente. La pressione sulle fasce diventa inevitabilmente asfissiante perché al centro non si passa e poi c'è il nostro ariete a far paura. Leao  si spende pure in copertura e sia Theo e sia Calabria con raddoppi attenti tengono bene sulle tremende ali francesi. Il gol di Leao fa il pari con quello di Cristiano a Torino con il Real Madrid. Corona una prova stupefacente. Donnarumma evita una più severa punizione con due parate da gran portiere e pure mostra nervi saldissimi con il clima tempestoso che lo accoglie. Direi che lo abbiamo fischiato abbastanza e magari sarebbe ora di ritornare a comportamenti degni della Scala del Calcio e non solo italiana. La  sua parata più difficile è quella su improvvisa e bellissima esecuzione quasi da fermo di Okafor che con questa azione dimostra qualità e di meritare più spazio da confermare. Insomma adesso speriamo che il nostro allenatore mantenga un atteggiamento come quello di stasera.
Non si venga a dire che il PSG ha giocato male. Siamo noi che abbiamo giocato bene esprimendo il massimo delle qualità. Enrique sta trasformando una squadra di solisti in un complesso dove si fa squadra. Noi lo stiamo facendo e comunque la squadra ha pure lanciato un segnale che le motivazioni si possono trovare anche senza risolutore esterni.
Non si è vinto ancora niente, ovviamente, la qualificazione permane in salita, ma stasera si è battuta una squadra che andrà lontano in Champions quest'anno con meno campionissimi e con più gioco di squadra. Se Luftus tiene fisicamente questo è sicuramente un buon acquisto. Ha cambiato il volto della squadra. Rejinders deve crescere in personalità. Musah è un buon combattente ma Bennacer è altra cosa. Aspetto di vedere il nigeriano. Su Pioli, il tanto criticato Pioli, sono contento di non essermi fatto trascinare in giudizi troppo ingenerosi. Altri, che non costino una fortuna meglio di lui non ce ne sono. E i soldi per un altro allenatore e se venisse Conte sarebbero tanti, forse è  meglio spenderli su un ottimo centrale difensivo.
Concedere gol così non è molto accettabile. Siamo sicuri che con Okafor e un Giroud così sia poi così necessaria una punta importante?
Di Ibra francamente non c'è bisogno. La squadra sa trovare al suo interno le sue motivazioni. Quando si conoscono i propri limiti è possibile trasformarli in virtù. Questo non vale solo per i giocatori ma pure per l'allenatore.