Sabato 27 giugno 2020, stadio Olimpico di Roma. In un Lazio-Fiorentina, gara valevole per tenere alta la battaglia per lo scudetto, da parte dei biancocelesti guidati da Inzaghi, al sessantesimo di gioco, con i padroni di casa in difficoltà e a sorpresa sotto di un gol, viene REGALATO un calcio di rigore. Oggi, domenica 28 giugno 2020, su questa community nessun accenno al fatto, tranne un articolo di 5 maggio 2002. Perché scrivo questo? Cosi, semplicemente perché mi va di mettere in evidenza il fatto che sempre chi si erge a paladino della giustizia e della regolarità, presunta, di un campionato, sistematicamente scompare quando fa più comodo, pronto a tornare fuori alla prossima occasione con i soliti slogan.

Ieri sera il fatto del rigore concesso alla Lazio in realtà è semplicemente un episodio come tanti altri successi e che succederanno in futuro. Un episodio che stavolta ha favorito la squadra di Lotito e in altre occasioni altre squadre tra cui ovviamente la Juve. Ciò che non trovo corretto da parte di alcuni blogger di questa community, storici che ormai conosciamo tutti, è che si voglia a piacimento far passare una teoria piuttosto che un'altra in base alle proprie convinzioni e antipatie piuttosto che che attenersi ai fatti reali. Scrivete fiumi di articoli ogni qual volta la Juve ha un episodio a favore? Scrivete stucchevoli commenti su potere politico o potere di palazzo? Analizzate fotogramma su fotogramma fino a trovare una rimessa laterale invertita o un'ammonizione non data pur di parlare di campionato falsato? Ok, mi può andare bene, a patto però che lo facciate in maniera onesta e giusta nei confronti di ogni squadra. Troppo semplice girarsi dall'altra parte quando fa comodo. Questo non è un modo di fare che vi rende credibili, questo è semplicemente un modo di fare che mette in risalto la vostra poca obiettività, sportività, e che difficilmente potrà mai portare a qualcosa di buono.

Questo è il brano in cui il padrino mafioso Mariano esprime il suo rispetto per il protagonista del romanzo, il capitano Bellodi: "Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo". Scusate lo sfogo, ma ogni tanto devo cercare di portare un po' di parità di trattamento, un po' di equità, altrimenti farei anch'io come quelli che si girano dall'altra parte invece no. Io vedo, ammetto gli errori, ragiono e quando devo difendere difendo.