Nessun altro mondo o ambiente diverso dal calcio è più incoerente e privo di memoria storica in maniera così plateale.
Allenatori che oggi si lamentano per un presunto torto arbitrale in maniera molto polemica, salvo poi sorvolare la domenica successiva quando la stessa cosa è successa a parti invertite. 
E questo è soltanto un esempio semplice e superficiale. 
Ci sono le speculazioni sulle questioni delle famigerate plusvalenze, tanto disoneste e punite per qualcuno, ma così naturali e attuali per molti da essere tutt’ora un mezzo irrinunciabile per salvare i bilanci, il tutto in mezzo all’indifferenza globale dei vari tifosi 2.0 e tik toker vari che si improvvisano portatori sani di verità assolute. Ma non parlano mai della propria squadra. 

Ma arriviamo al punto del discorso, arriviamo al tanto discusso, amato, odiato calciomercato.
Ogni tifoso vive le trattative della propria squadra come un atto d’amore estremo. La propria squadra si muove nei meandri del calciomercato seguendo tassativamente le regole senza pestare i piedi di nessuno. Gli altri invece vivono nella disonestà. Così quando la loro squadra acquista un giocatore magari soffiandolo ad una avversaria, è un colpo da maestro avvenuto con tecniche di trattative trasparenti, invece quando il giocatore seguito o trattato viene acquistato e soffiato da un’altra squadra allora cambia il punto di vista.
Si inizia a parlare di scorrettezze, oppure a sminuire il valore del giocatore che da possibile campione in un attimo diventa un bidone.
A volte quando sento parlare in tv o in un qualche canale social di queste cose, senza vedere chi è il protagonista, penso che a parlare sia un ragazzino adolescente ancora acerbo e inesperto in materia, ma poi controllo e vedo che in realtà si tratta di adulti e in molti casi di professionisti del mestiere. E cosi emerge sempre la assoluta incoerenza, malafede. Perché la storia del calciomercato è questa da sempre. Ognuno sfodera le proprie armi, i propri mezzi e non guarda in faccia a nessuno, a volte si riesce a volte no, punto. Questo vale da nord a sud e per tutte le squadre.
Poi c’è la regina, la Juventus, che svetta in alto più di tutte le altre per quanto riguarda le polemiche ad ogni affare concluso a favore oppure no. Quando qualcuno riesce a soffiare un calciatore alla Juventus, si esulta e porta in palmo di mano il proprio dirigente, a parti invertite si polemizza. 

A tenere banco in questi giorni è ovviamente il caso Lukaku, che dal punto di vista tecnico e tattico mi pronuncerò più avanti nell’articolo, ma che dal punto di vista della “telenovela” o “tormentone” non ci si sta facendo mancare nulla. Dal tradimento, all'infiltrazione disonesta della Juventus, ne sentiamo di tutti i colori. 
Ovviamente i tifosi nerazzurri si sentono traditi in primis dal calciatore, e poi “ fregati” dalla Juventus, sì proprio lei. 

Ora, partendo dal presupposto che non vi è certezza che il giocatore approdi in bianconero, solo il fatto che la trattativa con l’Inter sia saltata ha fatto infuriare molti nerazzurri. 
Così Lukaku è tornato ad essere uno scaldabagno pippone che non merita l’Inter, e se fosse vero allora non si capisce la rabbia su quanto successo.
Dall’altra non mancano le polemiche sul comportamento della Juventus ritenuto ovviamente “disonesto”. Sì perché il problema vero e reale non è che Lukaku non resti in nerazzurro, su questo ci si potrebbe anche passare sopra, ma che possa andare alla Juventus.

Punto uno, non è colpa della Juventus se l'entourage ha praticamente offerto il proprio giocatore a destra e a manca, anche al Milan, sin dai primi di giugno, ancora prima della finale di Champion’s, non felice della situazione e del contratto.
Punto due, se è il giocatore stesso a rimangiarsi la parola data, anche in questo caso non c’entra la Juventus.
Punto tre, quando fu l’Inter con Marotta ad mettersi in mezzo al rinnovo di Dybala con la Juventus, tanto da far saltare il banco, anche il quel caso in maniera piuttosto accesa, non mi sembra che gli interisti la pensassero come la pensano oggi. Questo è il calcio di oggi, questo è il calciomercato, oggi a me domani a te, bisogna solo saperlo e accettarlo in un modo o in un altro. La parola data, i baci alla maglia, e la mano sullo stemma non valgono più niente. 

Ora se devo fare un’analisi puramente tecnica e tattica della probabile trattativa, sono molto perplesso. 
Mi sembra che la Juventus stia nuovamente sbugiardando se stessa.
Prima si parla di giovani, di tetto agli ingaggi, di un nuovo i inizio, poi si cerca di vendere un attaccante di 23 anni, Vlahovic, per sostituirlo con un trentenne con il doppio dell’ingaggio. Che progettualità c’è dietro a questa operazione? Fatico a vederla. Sono propenso a pensare che dopo le due annate tribolate, soprattutto l’ultima, in casa Juventus, con Allegri in testa, ci sia una voglia assoluta di “vendetta” di rivalsa di tornare a vincere subito, che in mezzo a trattative di prospettiva, si sia cercato una certezza per l’immediato, cosa che attualmente Vlahovic, secondo la società non dava. È una scommessa, una scommessona, perché in caso di terzo fallimento consecutivo della gestione Allegri, ci si ritroverebbe con un’altra bella zavorra da sistemare, in quanto non credo venga concesso anche il quarto anno ad Allegri. Sicuramente ad oggi la certezza è che l’Inter si è indebolita, perché perdere in un colpo solo sia Dzeko che Lukaku , significa perdere molti gol e assist. E considerando che la decisione di lasciare partire Dzeko era frutto della certezza di tenere Lukaku, oggi l’Inter si ritrova una bella gatta da pelare. 

La Juventus non si sa se alla fine riuscirà a prendere Lukaku, perché tutto ruota attorno alla cessione di Vlahovic, ma come detto prima un primo successo lo ha già ottenuto. Poi tutto il resto lo deciderà il campo, i gol, i numeri, solo allora sapremo chi ha fatto l'affare oppure no!
Questo è il calciomercato.