Il calciomercato è terminato (finalmente), sono stare disputate le prime tre giornate di campionato e siamo arrivati alla sosta, per gli impegni della nazionale del nuovo CT Spalletti, quindi mi sembra un buon momento questo per fare alcune considerazioni.
Considerazioni, non dare giudizi, sia ben chiaro. Perché per dare dei giudizi sull’operato di allenatori, dirigenti sportivi ecc... bisognerebbe essere almeno dei professionisti altrettanto o degli addetti ai lavori, ma visto che sono soltanto un tifoso e di professione faccio ben altro, non posso minimamente avere la presunzione o arroganza dì giudicare il lavoro altrui. 

Invece nel meraviglioso mondo social, trovo veramente tantissime persone che si sentono in dovere morale di dare i loro giudizi sull’operato degli altri. Perfino sulla gestione delle finanze di una squadra loro sanno molto di più di chi in realtà è designato a questo lavoro. Mi piacerebbe una volta che un direttore sportivo o un allenatore iniziassero a giudicare o a commentare il lavoro o la vita di alcune di queste persone, mi piacerebbe vedere le loro reazioni. 
Comunque, io esprimo le mie idee pur sapendo che un conto è essere dentro e gestire ogni giorno tutto quello che c’è da gestire tutte le difficoltà del caso, un’altro è essere a casa sul proprio divano e credere di saperne di più, basandoci su ciò che vediamo e sentiamo dalla tv. 

Allora la Juventus, e il suo mercato.
Personalmente io al mercato della Juventus do un 8 pieno, perché con tutte le difficoltà del caso, la società è riuscita a fare veramente bene. Bisogna considerare che ci sono due aspetti fondamentali da tenere in considerazione per analizzare il mercato della Juventus quest’anno.
Il primo è che con l’esclusione dalle competizioni europee, dopo aver conquistato la Champion’s sul campo, la Juventus ha avuto una perdita di almeno una cinquantina di milioni, e con i conti da sistemare a prescindere, i miracoli non esistono.
Il secondo punto importante è che senza competizioni europee, è evidente che la rosa andava sfoltita. 

La società ha lasciato partire chi non rientrava più nelle dinamiche della squadra, per motivi tecnici o anagrafici, come Bonucci, Cuadrado, Arthur, Di Maria, Zakaria, Rovella, abbassando il monte ingaggi e incassando qualche soldino. Ha preso un giovane di prospettiva come Weah, tenuto in prima squadra Cambiaso, confermato i giovani Iling jr, Fagioli e Miretti e dando in prestito Soule’, Kaio Jorge e Barenchea al Frosinone per farli giocare. In più ha promosso in prima squadra altri due Next Gen come Yildhiz e Huijsen. 
I top player li ha tenuti tutti e se tre come Chiesa, Vlahovic e Pogba avranno una stagione tranquilla sotto il profilo fisico, sarebbe da considerarli come tre nuovi acquisti di assoluto valore. 

Basterà questo per essere competitivi in campionato?
Sicuramente al di là della questione economica e dei mancati introiti subiti dall’esclusione dalle coppe europee, la possibilità di giocare una sola partita a settimana è un fattore da non sottovalutare. Non tanto ora ma sicuramente più avanti quando tutte le altre squadre inizieranno il doppio impegno, la Juventus dovrà fare in modo di avvantaggiarsi da questo fattore. La stagione è lunga. Poi sul campo la Juventus è più o meno la stessa della scorsa stagione, ma con una mente più libera e non più condizionata dalle vicende extra campo. In più una figura come Giuntoli affiancata da Manna, sicuramente daranno molto sotto l’aspetto della gestione di tutte le criticità della stagione, cosa questa che la stagione appena passata ha visto un Allegri doversi far carico di tutto sulle proprie spalle. Certamente i giocatori dovranno fare un salto in avanti dal punto di vista della personalità e mentale. La differenza devono iniziare a farla loro, perché al di là di tutti i moduli, gli schemi, le indicazioni tattiche, poi alla fine devono metterci del proprio. In partite come quella casalinga contro il Bologna, non può essere che una buona squadra riesca ad imbrigliarti in quel modo senza che nessun giocatore “cerchi la giocata”. Con tutto il rispetto per il Bologna, i centrocampisti della Juventus sono individualmente superiori, ma questa superiorità deve emergere. Ed emerge se un giocatore ha personalità e il coraggio di cercare la giocata di qualità, di rompere gli schemi, di creare superiorità numerica, solo così si fa la differenza. Il compitino che invece solitamente fanno i Locatelli, i Miretti non basta e non può bastare. Questa volontà, questa tenacia, la vedo solamente in Chiesa, Danilo e Vlahovic, e anche in Pogba per quel poco che si è visto, per il resto serve una svolta.
La Juventus storicamente ha sempre avuto nel DNA giocatori di grande carisma, volontà, e coraggio, ed è questo che in questa stagione bisogna ritrovare. Essere da Juventus vuol dire anche, e soprattutto, prendersi le proprie responsabilità, non fare il compitino. 
Sicuramente in questo anche Allegri deve riuscire a fare in modo che i ragazzi trovino quel punto di svolta, quella incoscienza di provare sempre a dimostrare che se indossano quella maglia un motivo deve esserci. 
Nel frattempo arriviamo alla sosta appena dietro alle milanesi che effettivamente sembrano avere una marcia in più, ma la stagione è lunga e appena iniziata.

Un altro punto riguarda la questione tifosi. Da esterno, è molto triste e difficile da capire come una squadra come la Juventus non abbia più una curva e un tifo in casa degno della nostra storia. Da quando è stato inaugurato lo Stadium, la curva sud è sempre stata una bolgia, un’arma in più per la squadra. Coreografie, tifo incessante, carica e sostegno alla squadra è un clima molto difficile per gli avversari. Ora è poco più di un teatro. Non va bene, non è giusto che la squadra abbia più sostegno caloroso in trasferta. Non è nemmeno accettabile che i tifosi avversari allo Stadium possano fare tutto quello che non possono fare i nostri tifosi, come introdurre striscioni, bandiere e tamburi, cose vietate alla tifoseria casalinga. 

Ripeto non voglio entrare nel merito di cose delle quali non conosco al 100% la realtà, ma mi auguro che la nuova società riesca a trovare un punto d’incontro e riportare il calore del tifo allo Stadium.