La Juve perde a Napoli, e ci può stare. Il problema semmai arriva dalla solita pioggia di critiche da parte di molti tifosi juventini, che troppo spesso perdono contatto con la realtà. Alcuni tifosi, quelli che io amo definire, ironicamente, tifosi 2.0, non sono abituati a perdere e alla discontinuità di risultati, ma sono gli stessi che criticavano la Juventus anche quando vinceva sempre, perché annoiati, filosofeggiavano sul bel giuoco.

La realtà è che nello sport, solitamente, esiste la vittoria e la sconfitta, ed è il bello delle competizioni. La cosa più importante da fare quando si analizza una partita, soprattutto una sconfitta, è il riuscire a mantenere il “focus” sulla realtà, sulle aspettative reali e non farsi condizionare da pressioni esterne, che il più delle volte sono create ad arte per distogliere l’attenzione dalla realtà.

Perdere non piace a nessuno ma accettare la sconfitta e guardare avanti, senza troppo pessimismo, deve essere, anzi dovrebbe essere, il modo migliore per mantenere con serenità l’obiettivo stagionale senza troppi patemi d’animo.

Quale sarebbe il focus di questa stagione? Quali sarebbero le reali potenzialità e aspettative per quest’anno?

Innanzitutto dobbiamo tagliare il cordone ombelicale col passato, perché questa Juventus non è più quella dei nove scudetti, e quindi le aspettative devono per forza essere ricalcolate e devono essere più veritiere possibili tenendo conto delle molte variabili e novità di questa stagione.

La Juventus, a differenza delle altre squadre che lottano al vertice, è una squadra nuova in tutti i sensi. Ha un giovane esordiente in panchina, ha cambiato e ringiovanito molto la squadra, e sta cercando una nuova identità, a differenza di altre compagini che stanno dando continuità ad un progetto iniziato già lo scorso anno. E nonostante tutto abbiamo già vinto un trofeo, siamo in finale di coppa Italia, ancora in corsa in campionato e agli ottavi di Champion. Discorsi del tipo “noi siamo la Juventus e non possiamo perdere” non hanno alcun valore, altrimenti esisterebbe ancora il grande Barcellona di Guardiola o il Milan di Sacchi, e il Liverpool di Kloop non sarebbe già in crisi. Sì è vero siamo la Juventus, ma nella nostra storia abbiamo passato diversi periodi bui. I cicli iniziano e finiscono per tutti perché è una cosa naturale, non per forza una conseguenza di un cattivo lavoro della società. La differenza la fa il quanto tempo passa tra un ciclo e un altro. La sensazione che ho è che questo nuovo inizio porterà a qualcosa di buono in breve tempo. La stagione è dura e complicata, questo preciso periodo sì presentava molto tosto da affrontare, e non era pensabile di poterlo affrontare a mille in ogni singola partita, qualcosa poteva anche andare storto, come stasera. Roma, Inter, Napoli, Porto tutte una dietro l’altra, erano una bella sfida, e nonostante tutto fino ad ora non possiamo lamentarci. La nostra crescita passa anche da questi momenti, che è sempre bene ricordare, non tutti possono passare, nemmeno le squadre più avanti di noi come percorso. 

Abbiamo delle lacune da cercare di colmare nel futuro prossimo, il centrocampo in primis, merita una accurata analisi, se vogliamo alzare il livello tecnico, così come l’attacco necessità di nuova linfa e certi equivoci tattici da risolvere, ma siamo sulla buona strada. 

Un altro equivoco creato ad arte è quello che vuole la Juventus con una rosa altamente competitiva e lunga, ma in realtà abbiamo certamente dei buoni cambi in certi ruoli, ma siamo anche tremendamente corti in altri. Le basi sono però più che incoraggianti trattandosi del primo anno, se la società avrà le possibilità riuscirà a sistemare la rosa per la prossima stagione.

Un appunto sulla partita di ieri sera. L’arbitro non ha in alcun modo falsato il risultato, non fa parte della mia cultura analizzare una partita giudicando l’operato del direttore di gara, a meno di clamorosi e reiterati errori che possono portare a giudicare in maniera diversa un risultato, ma non è certamente questo il caso. Però, ieri sera due episodi a nostro sfavore, o comunque dubbi, come il rigore e il mancato secondo giallo a Di Lorenzo, mi riportano a quando a parti invertite sì cerca sempre la polemica , o comunque sì tenta di far notare che certe cose capitano solo a nostro favore. In realtà non è così, soltanto che alla prossima occasione nella quale capiterà nuovamente a noi qualcosa del genere, si ritornerà  a dire “certe cose capitano solo con loro”