Che si chiamasse Trabattoni, Rizzoli, Carraro, Berlusconi o Buticchi una volta c’era il Presidente.

Il Presidente avrebbe tuonato nell’immediato dopo partita per la sospensione della gara non effettuata a seguito dei cori razzisti ripetuti contro un Bakayoko giustamente nauseato che ora medita di lasciare un’Italia retrograda e mai cresciuta.

C’era una volta il Presidente: sarebbe sceso negli spogliatoi con andatura goffa, ma risoluta a prendere Higuain per un orecchio intimandolo di rispettare gli accordi fino alla fine e, invece di lamentarsi, di tirare fuori gli attributi, leggi gol, visto il faraonico stipendio che la società stava scucendo!

Una volta c’era il Presidente che non avrebbe mai permesso a Gattuso certe dichiarazioni di pseudo resa dopo il derby, lasciando che la squadra sprofondasse nell’incertezza di una guida non più certa da qua a pochi mesi! Il Presidente non avrebbe mai tollerato le debacle che stanno portando il Milan dal terzo ad un potenziale settimo posto : avrebbe dettato lui la formazione, magari col supporto di altre figure tecniche all’interno del club.

C’era una volta il Presidente: mai si sarebbe sognato di ridurre una squadra a questo poverume tecnico e di attributi dopo aver speso quasi mezzo miliardo da Luiz Adriano a Piatek : anzi! Bertolacci e la sequela di mezzi giocatori collezionati da un quadriennio a questa parte, non avrebbero mai varcato i cancelli di Milanello nemmeno per rendere omaggio alle foto delle leggende.

Un tempo il Presidente era il primo ad andare davanti alle telecamere a spiegare la direzione tecnica e finanziaria del Milan, i piani erano precisi e risoluti, non esistevano interpretazioni da parte della stampa, era impensabile che Sarri fosse in cima ai desideri dell’amministruttore delegato al martedì e Gasperini al giovedì: era il Presidente ad annunciare chi doveva guidare la squadra a fine stagione ed ogni spiffero era stroncato sul nascere.

C’era una volta il Presidente che aveva comprato il Milan per mille interessi personali, di business, ma lo aveva comprato soprattutto perché vincesse il più possibile: la sua presenza era tangibile ed assidua, a maggior ragione quando le cose andavano male! Era dall’incontro a pranzo a Milanello col Presidente che la squadra attingeva la scarica di adrenalina per raccogliere forza e coraggio ed andare domenica a vincere a Torino!

Una volta, tanti, troppi anni fa, c’era il Presidente...