Il Milan espugna Napoli con un perentorio 4 a 0 e aggiunge tre punti alla sua classifica, importantissimi per conquistare il momentaneo terzo posto, dietro al Napoli con 71 punti, Lazio a 55, Milan 51 e mettendosi alle spalle Inter e Roma con 50 e Atalanta a 48.
Sempre nella consapevolezza che la Juventus è momentaneamente staccata a 44 punti, ma con una penalizzazione non ancora definitiva, che se revocata la collocherebbe al secondo posto, con 59 punti e 12 di ritardo dalla capolista.
Sulle dieci partite che mancano alla conclusione di questa stagione, il Milan giocherà tre scontri diretti, con Roma e Juventus in trasferta e contro la Lazio in casa, mentre le restanti sette partite dovrebbero garantire quei punti necessari al raggiungimento di quel piazzamento Champions oramai divenuto fondamentale per le squadre che ambiscono al Top.
Il condizionale nel caso del Milan è obbligatorio, poichè storicamente sono sempre state le formazioni sulla carta più abbordabili a rallentare la marcia della squadra allenata da Mister Pioli.

La partita di campionato contro il Napoli era la prima di un trittico che comprende anche i due incontri, più importanti e affascinanti, dei quarti di Champions, con andata a Milano e ritorno a Napoli. Era quindi logico considerarla più come un preparativo o un'occasione di studio per prepararsi nel modo migliore alla sfida internazionale.
Il Napoli, forte di una classifica già consolidata, non aveva le stesse motivazioni del Milan e poteva tranquillamente giocare senza alcun condizionamento, mentre la squadra rossonera, dopo la brutta sconfitta di Udine per 3 a 1, non poteva permettersi di perdere altri punti dal gruppone di testa.
Lo zero a quattro finale, con due gol per tempo, coglie tutti, addetti ai lavori e non, totalmente impreparati
. Nessuno infatti poteva preventivare un risultato così ampio e netto, specialmente considerando che la squadra allenata da Mister Spalletti aveva subito 16 gol in 27 partite, segnandone 64, mentre la statistica del Milan, prima della partita, era di 44 gol fatti e ben 36 subiti, peggiore o pari difesa, con ben altre 12 formazioni di serie A.

I motivi per cui il Milan ha vinto sono facili da esporre:
1- Il gioco dei partenopei, offensivo e propositivo, che esalta le qualità della squadra allenata da Mister Pioli.
2- Una flessione fisica, più che comprensibile, in una squadra che ha sempre corso al massimo, allungando, in modo già decisivo al fine della vittoria dello Scudetto, su tutte le rivali.
3- Giocatori fondamentali, stanchi e demotivati. Di Lorenzo, Politano e Kava, già con le Nazionali avevano mostrato, tutti i loro limiti e altri si sono smarriti troppo presto, come Kim o Zielinski, ben distanti dalle loro prestazioni migliori.
4- La squadra rossonera, al contrario, ha esibito la partita perfetta, giocando compatta e sfruttando le occasioni.
5- Agevolati da scelte tecniche, finalmente razionali, tutti hanno garantito il proprio apporto, con un Leao, nuovamente protagonista assoluto, autore di una doppietta, a finalizzare il lavoro del gruppo.

Non c'è stato uno, fra i giocatori utilizzati da Mister Pioli, che non abbia garantito il massimo impegno.
Questo risultato potrà influenzare le due sfide di Champions? Per quanto sia facile dire NO, perchè sarà un'altra competizione, ripartendo da zero a zero, è certo che questo risultato risulterà ben chiaro nelle menti dei giocatori di entrambe le formazioni, con i rispettivi entusiasmi e timori. Ciò non significa che sia un vantaggio. Ad esempio, difficilmente il Napoli nella prima partita a Milano, deciderà di pressare alto e lasciare i medesimi spazi offerti ieri. Attendiamoci quindi una partita molto più chiusa e tattica, ma oggi il Milan ha sicuramente più fiducia e coraggio, rispetto a pochi giorni fa. Ciò non vuol dire che la squadra rossonera sia favorita, ma che ha la consapevolezza di poter eliminare il Napoli.

Nella vittoria contro il Napoli, con il primo 4 a 0 stagionale, evento assente nel tabellino milanista da anni, c'è tutta la gioia di una prestazione degna del titolo di Campioni d'Italia, ma allo stesso tempo il dispiacere di aver aspettato troppo tempo prima di decidere di proporre quel centrocampo a tre giocatori, chiesto centinaia di volte ad un intransigente Mister Pioli. La difesa a quattro, l'esperienza di Kjaer, Calabria attento su Kava, subito nervoso, i raddoppi e un centrocampo compatto e voglioso di lottare su ogni pallone, hanno indirizzato la partita fin dai minuti iniziali.
Sicuramente è tutto condizionato da una preparazione fisica calibrata su questo rush finale. Per quanto "impossibile" è innegabile che a Milanello credono di poter giocare le teoriche cinque partite di Champions ancora a disposizione, in modo perfetto e, perchè no, alzare la Coppa. Appare un sogno, ma che svanirà solo se saremo battuti. 

L'importante ora è battere l'Empoli venerdì sera e confermarsi fra le prime quattro, perchè il Napoli è tranquillo, la Lazio ha un solo impegno e la Juventus dovrà aspettare la sentenza definitiva.
Se quindi resta un solo posto a disposizione per giocare la Champions del prossimo anno, è preferibile che a preoccuparsi siano Inter, Roma e Atalanta e non certo i Campioni d'Italia ammirati allo stadio Maradona, San Paolo di Napoli.