121 anni di storia, iniziato nel 1898 con solo quattro squadre, per arrivare alle venti odierne. Un campionato dove se si va a guardare il valore economico delle rose, c'è da mettersi le mani tra i capelli, come si suol dire.
Salernitana, Lecce, Sampdoria, Spezia, Empoli e Cremonese tutte insieme fanno lo stesso valore che fa una squadra sola di Serie A come la Roma praticamente. E la Roma, che si porrebbe in SerieA come la quinta squadra per valore economico per la rosa ed è data tra le favorite per lo scudetto. In Premier League, il regno del calcio, si porrebbe al dodicesimo posto, in Bundesliga al quinto posto, in Spagna idem. Campionati, quello tedesco e spagnolo, che se la giostrano con quello italiano a livello qualitativo e di competizione, non a caso anche nelle rispettive competizioni nazionali vi sono un pacchetto di squadre come in Italia, sotto la soglia dei cento milioni di euro, tutte ovviamente che lottano per la salvezza, non potrebbe essere altrimenti, in Premier, nessuna squadra è sotto la soglia dei cento milioni di euro di valore. Quella che varrebbe meno, il Bournemouth ,160 milioni di euro, corrisponderebbe al Torino, in Serie A, come valore.
Ma come sappiamo, questi dati contano quello che contano, poi è la legge del campo a segnare la differenza. Il bello del calcio è che delle squadrette possono mettere in difficoltà dei colossi, che piccole realtà possono sognare di entrare nella massima Serie, anche per un ruolo di comparsa. Ecco, questo è il punto. Forse possiamo anche rinunciare a questo bello, oramai raro, come l'ago nel pagliaio. Abbiamo ancora bisogno di un calcio di comparse? Stelle cadenti nella notte ad oltranza di San Lorenzo? Pensiamo alle prime due partite dell'Inter. Vince a fatica contro il Lecce, e domina, uno Spezia, inesistente. Basta però il minimo sindacale per vincere contro il Lecce anche se all'ultimo respiro, contro lo Spezia, sembrava una partita di allenamento. Deprimente a vedersi. Noiosa e inutile.
Queste partite a cosa servono a squadre come l'Inter? Nel calcio di oggi, sempre più competitivo, si è detto che il livello si è alzato e per mantenere certi livelli si deve essere competitivi, e per essere competitivi bisogna giocare con squadre forti, stimolanti, non contro comparse o squadre che oltre certi limiti non possono andare. Si vuole essere vincenti in Europa? Che è quello che interessa alla maggioranza dei tifosi?

O si alza il livello della qualità in Serie A, oppure si riduce drasticamente il numero di squadre che possono permettersi di partecipare al campionato. Magari si faranno due gironi, si giocheranno più volte le stesse partite tra le stesse dieci squadre, ma bisogna scegliere tra qualità e quantità. Tra merito e competizione. Se poi vogliamo continuare a guardare e perdere tempo in un calcio sempre più impegnativo, con sempre più appuntamenti internazionali, con partite inutili, concilia sonno, fate un po' voi.