Nel calcio manca un fenomeno.
Un fenomeno che sappia far ritornare a sognare, emozionare. Lo scatto felino di Mbappè e la potenza mostruosa fisica del norvegese non hanno quel fascino, non suscitano quell'emozione che poteva darti Messi quando toccava la palla, CR7, quando stava per battere una punizione, Ronaldo, il vero ed unico fenomeno, il brasiliano, con le sue giocate da giocoliere che rincitrullivano gli avversari e facevano esplodere il pubblico con un orgasmo calcistico unico.
C'è da riflettere e pensare sulla direzione presa dal calcio moderno. Non è un caso che giocatori con un certo stile oramai non ci siano più, non abbiano più spazio. Il calcio moderno è un calcio alla terminator, fisico, di resistenza fisica, si deve giocare ogni tre giorni, si deve pensare al risultato, non c'è più tempo per le giocate matte ed i giocolieri del calcio.
Ma veramente dobbiamo rassegnarci a tutto ciò? Che con la fine del duello Messi e CR7 si è entrati in una dimensione diversa, un calcio diverso, che ha detto letteralmente addio all'estetica, alla bellezza, all'arte, per la fisicità, e muscolatura?
Si dice che il cliente ha sempre ragione e se i clienti nel calcio sono i tifosi, forse sarebbe arrivato il momento di iniziare a pretendere un nuovo fenomeno, ad un ritorno ad un calcio votato più verso l'arte della follia, dell'eleganza, che di quella potenza fisica che oramai dice poco o nulla, salvo che per il risultato.
Ma se conta solo vincere...
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