Dopo il caso Maignan, si è scatenato un vero putiferio. Da chi ha detto che negli stadi dove si gridava zingaro a Vlahovic in modo corale, nessuno stadio o curva era stata chiusa, alle infamie nazifasciste, fatte passare come goliardate, cosa da nulla, quasi da stadio, come se fischiare il giorno della Memoria, fosse una goliardata., per citare l'ultima. Poi però tutti a scandalizzarsi se in Arabia si fischia il minuto di silenzio per Gigi Riva, perchè nella loro cultura il minuto di silenzio non è contemplato e noi da buoni colonialisti abbiamo cercato di imporci. Dall'alto del trono a proferire verbo e morale. Udine si è trovata a vivere suo malgrado una situazione paradossale. Doversi giustificare per ciò che non si è. Non è razzista Udine, non è razzista lo stadio dell'Udinese, ma vero è che casi di razzismo ci sono e ci sono stati e ci saranno. Come ovunque, purtroppo. Udine si è trovata a vivere una situazione non frutto di alcun complotto, ma della goccia che ha fatto traboccare il vaso. La tempesta perfetta si è scatenata qui, con una squadra piccola, che rischia di retrocedere, una società non potente, un manipoli di idioti che insultano in modo razzista il portiere del Milan e tutto il resto che ben sappiamo con ognuno che ha cercato di vedere la cosa dal proprio punto di vista, passando poi dal capolavoro politico, dell'autogol, della cittadinanza onoraria negata a Maignan, perchè mancavano alcuni voti della destra in una città ritornata al centrosinistra dopo una parentesi destra. Ma ciò significa poco.
Non è tanto questo il punto. I cori "odio Napoli" che da tempo oramai sono diventati una tradizione al Friuli, sono cose da stadio, accettate, tollerate, si dice, chissà i napoletani che ne pensano di tutto ciò, lo stadio è un posto dove storicamente si è sempre visto di tutto e di più, ma quando i paletti si oltrepassano, allora è giusto fermarsi.
L'Udinese sta vivendo la peggiore annata degli ultimi trent'anni della sua storia calcistica, se si salverà, sarà un miracolo dovuto solo al fatto che chi è dietro è messo peggio, solo per questo motivo. Ma ciò che deve comprendersi, per non dare più alibi giustificativi e pezze d'appoggio a nessuno è che se dopo Udine al primo insulto razzista, alla prima infamia, non si userà il pugno duro, sanzionando società, chiudendo lo stadio o almeno il settore da dove gli insulti hanno avuto origine, significa che sarà solo una grande farsa. Si dirà che pochi non possono compromettere tutti, ma a questo punto anche sì, perchè altrimenti con questa storia dei pochi, non se ne esce più, d'altronde se si è arrivati al caso Maignan è proprio perchè non si è mai fatto nulla di radicale e serio e da questo momento ogni retromarcia sarà solo una presa in giro colossale in un contesto storico, politico e sociale, dove la società sta dando il peggio di sè e dove ritornano anche gli scontri tra tifosi allo stadio, come successo in Inghilterra in una gara di coppa nazionale, come non accadeva da tempo. 
E speriamo di doverla chiudere qui, una volta per tutte, questa storia.