La frase che avrete sentito centinaia di volte: "una partita alla volta", senza altre distrazioni o calcoli, nel tentativo di affrontare l'avversario di turno nel migliore dei modi. Un concetto fin troppo chiaro e conosciuto, che il Milan da più di due anni cerca di mettere in pratica. Quindi testa a Genova e alla sfida contro la Sampdoria, utile non solo per cercare la prima vittoria in trasferta della stagione, ma specialmente per dare continuità all'ottima prova esibita nel derby e confermarsi fra il ristretto numero delle pretendenti al titolo finale. 

Eppure, in un calendario così fitto di incontri, che vedrà la squadra allenata da Mister Pioli affrontare tre avversari, più o meno impegnativi, in otto giorni, diventa praticamente impossibile, specialmente per lo staff tecnico, fare delle scelte senza considerare la gestione del gruppo e le difficoltà proposte dal calendario. Se battere la Sampdoria nell'immediato sarebbe importante, la sfida successiva contro la Dinamo Zagabria, nel secondo impegno di Champions con esordio casalingo, è fondamentale quanto concludere la settimana nel big match di campionato a San Siro, affrontando il Napoli nel modo migliore. Tre partite importantissime e da vincere, ma la sfida che ha più importanza è sicuramente quella contro la squadra Croata della Dinamo Zagabria. Una sfida che bisogna assolutamente tentare di vincere se si vuole ambire a superare il girone di qualificazione, magari al primo posto.
La sorprendente vittoria ottenuta dalla squadra di Zagabria contro il Chelsea, nella partita casalinga di esordio, apre ad uno scenario inaspettato ed una vittoria dei ragazzi di Mister Pioli darebbe un lieve vantaggio al proseguo della competizione. Se guardiamo al recente passato e quindi alle partite contro Sassuolo, Inter e Salisburgo, il tourn over applicato contro la squadra emiliana aveva lasciato molti dubbi fra i tifosi rossoneri, cancellati grazie alla splendida vittoria nel derby stracittadino.                               

La sfida di Champions ha riproposto problematiche fin troppo note. Con Ibra infortunato, volendo anche dimenticare che comunque il campione svedese, assente fino a gennaio, ha 41 anni, un Origi alla ricerca di una condizione accettabile per giocare 90 minuti e specialmente un Rebic bloccato dal mal di schiena, tutta la fase d'attacco pesa sui gol di Giroud e Leao. Il trentaseienne campione francese non può reggere i ritmi di un calendario così fitto e va gestito nel modo migliore, mentre il giovane portoghese può anche affrontare più partite ravvicinate, ma è impossibile pretendere sempre strappi da 40 o 50 metri, ma specialmente non può garantire quella fase realizzativa necessaria, ma in cui non eccelle.

Per quanto la squadra sia giovanissima, una rotazione diventa obbligatoria, anche in considerazione di una rosa particolarmente folta e profonda, che rischierebbe di mettere ai margini troppi giocatori. Già l'assenza di giocatori italiani ha obbligato a rinunciare a quasi tutti i nuovi arrivati, per la lista Champions, non utilizzarli anche in campionato, cosa che viceversa appare molto probabile, potrebbe complicare notevolmente il lavoro di Mister Pioli. Il problema principale ha un nome ben preciso: Diaz. Lo scorso anno Mister Pioli aveva ovviato all'evidente calo di rendimento del giocatore spagnolo, utilizzando Kessie, oppure Krunic, con ottimi risultati. Ora, con l'acquisto di CDK, il problema non dovrebbe sussistere e anche a fronte di comprensibili difficoltà per il talento belga, appare evidente che Diaz avrà sempre meno spazio a disposizione, specialmente in campionato, dove Adlì, già fuori dalla lista Europea dovrebbe poter usufruire di qualche opportunità. Sia chiaro, non ho alcuna prevenzione sul giocatore in prestito dal Real Madrid, ma sono i dati a sancire il suo fallimento. Logico che spetta all'allenatore fare le scelte, ma se Diaz è preferito sia a CDK che ad Adlì, entrambi giocatori del Milan con investimenti diversi, ma importanti, allora ci sarebbe da preoccuparsi poichè le strategie adottate dalla Dirigenza non apparirebbero condivise dallo staff tecnico.

Dopo cinque giornate di campionate appare evidente che sono moltissimi i giocatori non ancora inseriti nel gioco e nelle rotazioni dell'allenatore. Senza elencare i portieri di riserva e gli infortunati, Ibra e Florenzi, che vedremo solo a gennaio, o Rebic, che seriamo di rivedere presto, i vari, Thiaw, Ballò Tourè, Varnckx, Bakajoko, Adlì e forse Gabbia non sono certo prossimi a giocare una partita intera. Troppi. Certo li vedremo in campo nel primo turno di Coppa Italia e forse da gennaio, ma la scelta quantitativa a discapito di quella qualitativa, almeno al presente, evidenzia problematiche enormi. Logico che il mio ragionamento affronta un modo ben diverso di "costruire le squadre", poichè per quanto sia giustissimo investire sui giovani, non bisognerebbe mai trascurare che ogni stagione fa storia a se e va affrontata per ottenere vittorie, se possibile, non certo per costruire un futuro ricco di "certezze", poichè lo Sport e il calcio, in particolare, ne sono privi.  Ecco perchè oggi fra CDK, Adlì e Diaz, uno appare di troppo, specialmente per chi fa del virtuosismo economico un vanto e sapendo che lo spagnolo costerà a giugno, 20 Milioni,  dubito molto che il Milan li voglia spendere. Motivo sufficiente per prendere una decisione tecnica, magari considerata svantaggiosa, ma ugualmente obbligatoria. 

Oggi sono Dest, Kjaer, Pobega, Krunic, CDK, Messias e Origi, i giocatori che possono garantire quelle rotazioni minime necessarie a far rifiatare i titolari. Nella speranza che altri possano velocemente mostrare il loro valore. Si va a Genova, per ottenere il risultato migliore, ma salvaguardando l'integrità fisica di più giocatori possibili per la sfida di Champions, perchè il passaggio di turno è fondamentale, non solo economicamente, quanto per recuperare il terreno perduto dalle squadre ai vertici europei, riportare il Milan sempre più in alto e magari alla possibilità di competere per vincere. Un passo alla volta, una partita alla volta, ma con l'aspirazione di vincerle tutte ed è per questo che abbiamo bisogno di più giocatori possibili.
Forza Milan