Dunque bisognerà attendere la deposizione delle motivazioni della sentenza che ha portato a penalizzare la Juventus di 15 punti per capire di quale nuova farsa sia vittima la società bianconera. Perchè, qualsiasi sarà la motivazione ufficiale, è chiaro fin da ora che di farsa si tratti.

Immaginiamo per iniziare che il reato sia quello di aver realizzato plusvalenze gonfiate. In questo caso, la farsa sarebbe evidente a chiunque, in quanto per realizzare plusvalenze fittizie occorre che due squadre (non una, due!) attribuiscano a due giocatori dei valori fasulli per poi fare uno scambio. Come potrebbe, dunque, la Juve, aver creato plusvalenze da sola? Il tango si balla in due.
Diversi avvocati, in tv e alla radio, hanno quindi provato a raccontare che le motivazioni sono altre, vale a dire la reiterazione del reato (22 scambi) e il fatto che esso abbia permesso alla Juventus di iscriversi al Campionato. Ma anche in questi casi siamo in presenza di farse.

Cominciamo dalla prima contestazione: la Juve avrebbe commesso il reato più volte.
In sostanza, quello che ci stanno dicendo è che si possono truccare i bilanci con manovre illegali, ma una volta sola... e già questa spiegazione sarebbe di per sè una farsa, o la dimostrazione che la "giustizia" sportiva è una farsa.
Ma ipotizziamo che effettivamente sia così e che occorra veramente aver commesso il reato più volte, ragion per cui la Juve va condannata e le sue partner d'affari no: fosse anche così, come è possibile che alla Juve venga ora contestato quel reato, se sia il Tribunale Federale che la Corte d'Appello, lo scorso Maggio, avevano sancito che la Juventus doveva essere assolta in quanto era impossibile stabilire se le plusvalenze contestate fossero fittizie? Mi si dirà che ora ci sono delle intercettazioni che comprovano l’ipotesi di reato, ma non è così. In nessuna intercettazione si parla infatti del reale valore di Pjanic, o di Cancelo, o di altri ancora: dunque come si può sostenere che anche una sola trattativa fosse gonfiata?
La Juventus, riportano i giornali, ha realizzato 22 scambi, ma quali tra questi erano irregolari? Tutti? Un paio? Uno solo? E quale, quello di Cancelo, o quello di Pjanic o un altro ancora? La Corte d'Appello, nelle motivazioni, dovrà sostenere per forza di cosa che fossero tutti irregolari, oppure dovrà sorvolare sul problema, perchè è evidente che non potrà in alcun modo identificare gli scambi ritenuti truccati.
In sostanza, alla Juve viene contestato un reato senza aver in alcun modo identificato chiaramente in quale occasione sia stato compiuto: senza quindi la prova provata, la pistola fumante, lo scambio chiaramente fasullo. Perchè, se davvero la Corte potesse sostenere con certezza che uno scambio era fasullo, allora dovrebbe dirci con altrettanta certezza di quanto era fasullo: quanto valeva per la Corte il giocatore X, ceduto a tot milioni?
E qui veniamo al secondo punto: perchè per poter sostenere che la Juve, senza plusvalenze fittizie, non si sarebbe potuta iscrivere ai campionati e che di conseguenza ne avrebbe falsificato la regolarità, bisognerebbe poter dimostrare che i milioni illecitamente ottenuti dagli scambi sono stati essenziali: ma una simile affermazione richiede che si sappia con esattezza a quanto ammontano i milioni illecitamente ottenuti, cosa questa che non ci ha detto la procura e non ci dirà la Corte...
Il tutto, poi, con la piccola amnesia di una giustizia sportiva che, unica in Italia, sembra aver dimenticato che ogni volta che c'è stato bisogno di risanare i bilanci, Exor ha sempre ripianato la situazione. La mancata iscrizione a un qualsiasi campionato, dunque, è una ipotesi ridicola e pretestuosa.

Tra i vari avvocati in tv, ne ho sentito poi uno sostenere che il motivo per cui la Juventus è sotto accusa ed altre squadre no è che solo per la Juventus sono pervenute carte dalla propria Procura di competenza (cioè, in questo caso, Torino): se anche altre Procure si muovessero, allora la giustizia sportiva agirebbe di conseguenza, punendo altre Società.
E qui la farsa si aggiunge alla farsa
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Perché tutti sappiamo che non tutti i giudici della procura di Torino sono di Torino, mentre ci sono città in cui tutti, perfino le ASL, fanno quadrato intorno alla propria squadra: davvero può essere Giusta una giustizia che si basa sulle disparità esistenti tra un tribunale e l’altro? Pensiamo al caso Osimhen: l’indagine è partita da giudici francesi, non da Napoli… anzi, i magistrati di Napoli hanno chiesto altri sei mesi di tempo per controllare la carta che riguarda la sua plusvalenza.
Altri 6 mesi, per una indagine partita nel 2021 riguardante un singolo giocatore, non 22: c’è altro da aggiungere?

Sì, c’è altro. Il procuratore Chinè, per Osimhen, non si è ancora rivolto alla Corte d’appello. Per la Juve lo ha fatto, dopo aver perso sia di fronte al Tribunale che alla Corte stessa, lo scorso Maggio.
Ognuno tragga le sue conclusioni.