Dapprima fu Farsopoli. Inutile chiamarla in un altro modo: onestà intellettuale vuole che la si chiami così. Perchè non può essere che una farsa un processo che si celebra come si è celebrato e che si chiude come si è chiuso. Vogliamo ricordarne alcuni passaggi chiave?
Il processo partì con l'imputazione di diversi giornalisti, le cui posizioni vennero tutte archiviate ad eccezione di una, che si chiuse comunque con un'assoluzione in primo grado. In seguito, vennero iscritti al registro degli indagati diversi dirigenti sportivi, tra cui Moggi, e diversi arbitri, tra cui i designatori Bergamo e Pairetto. E con tutte le figure super partes che si potevano prendere, a presiedere la commissione convocata ad hoc fu scelto... Guido Rossi, ex membro del Cda dell'Inter!  L'accusa era quella di aver cercato di condizionare la designazione degli arbitri affinchè questi avessero un occhio di riguardo nei confronti della Juve; il reato contestato quello di associazione a delinquere. Ebbene, nonostante non si siano riscontrate partite truccate, vi furono due (e solo due) condanne per associazione a delinquere, che riguardarono Moggi e Giraudo! Cioè, per truccare le partite, si associarono da soli, senza bisogno di alcun arbitro! Non è una farsa questa? Tanto più che, a cercare di condizionare i designatori, si esercitavano proprio tutti, nessuno escluso. Lo ammise Gaucci, che non era il presidente di una squadra proprio di primissimo piano... ma sarebbe stato evidente a chiunque. Sull'Eco di Bergamo, per fare un esempio, alla vigilia delle designazioni era sempre possibile leggere la griglia arbitrale (in altre parole, l'elenco degli arbitri graditi), da cui sarebbe emerso il nome dell'arbitro scelto.
Ma andiamo avanti con la farsa.
Il processo non fu celebrato presso le consuete commissioni disciplinari, bensì presso il CAF il primo grado (e il CAF normalmente celebra solo l'appello) e presso la Corte Federale l'appello (e la Corte normalmente svolge il ruolo che nella Giustizia ordinaria svolge la Cassazione). Uno strappo alle regole, ma mai quanto quello della condanna alla Juve, per la quale venne ideato un reato, «una fattispecie di illecito associativo», non previsto dal codice sportivo! E la pena per quel reato, la retrocessione, venne comminata per somma di comportamenti antisportivi che non prevedono la retrocessione: che è un po' come se a una persona si desse l'ergastolo per somma di divieti di sosta. Ecco, è di questa farsa qui, che stiamo parlando. 

Ma il bello venne dopo. Sì perché l'Inter, dopo essersi presa "lo scudetto degli onesti", quello che venne assegnato in seguito alla penalizzazione di tutte quelle squadre che sul campo aveva visto col binocolo; dopo aver vinto un ulteriore campionato grazie all'annientamento a tavolino di qualsiasi possibile rivale e all'acquisto di Ibra e Vieira, che la Juve senza Farsopoli non avrebbe mai ceduto; dopo aver acquisito forza anche in campo internazionale proprio grazie ai successi maturati in Italia e al conseguente ritorno economico; dopo tutto ciò, ecco che l'Inter venne riconosciuta colpevole per i medesimi reati additati alla Juve, anzi, per uno in più. Perchè di tutte le intercettazioni rilevate, una sola aveva come oggetto non solo l'assegnazione di un arbitro gradito, ma perfino un risultato favorevole: l'intercettazione della telefonata in cui un noto dirigente interista parlò con il designatore della partita di Coppa Italia col Cagliari. Peccato solo che quella registrazione, chissà per quale motivo, venne ascoltata fuori tempo massimo, e non solo quindi alla prescritta Inter non venne comminata alcuna pena, ma potè pure tenersi "lo scudetto degli onesti"...!
Ecco, quando si parla del triplete, si parla di un rigore non dato al Barcellona e di una squadra costruita su questo questo peccato originale, ricordiamocene... Perchè senza Farsopoli, l'Inter starebbe ancora aspettando di vincere lo scudetto... E non per colpa di favori arbitrali concessi alla Juve, come ripetono gli ultrà di tutte le squadre asfaltate dai bianconeri. Lo ripetono da sempre, ed è per questo motivo che invocavano l'ausilio di uno strumento che permettesse di cancellare le irregolarità non viste sul campo.

Poi, fu introdotto il VAR. Venne accolto con gioia, come la soluzione di tutti i problemi, come lo strumento che avrebbe provato che i campionati vinti dalla Juve erano tutti truccati. E infatti da allora... la Juve ha continuato a vincere! Anzi, per la precisione, dall'introduzione del VAR la Juventus è stata l'unica squadra a vincere, e con distacchi abissali. E alla luce di tutto ciò, a chi dice che, se il VAR fosse esistito anche nelle stagioni degli episodi di Turone e di Muntari, la Juve non avrebbe vinto quei campionati, posso quindi rispondere che probabilmente si sarebbe scoperto che, avendo usufruito di ben altri favori arbitrali, Milan e Roma avrebbero comunque perso, e con un distacco maggiore. 

E siamo arrivati così ai giorni nostri e al caso Suarez. Sarebbe inutile che ne descrivessi i fatti, visto che sono noti e recenti. Ma pur essendo noti e recenti, per gli ultrà antijuventini non sono ben chiari, e allora ripetiamolo: la Juventus non è indagata. Non lo è ora e potrebbe non esserlo mai, perchè a dispetto di quanto amano pensare non c'è nessuna conseguenza logica in quanto accaduto. Ammesso che l'esame di Suarez fosse preconfezionato, cosa che la Giustizia deve ancora acclarare, ciò non implicherebbe affatto una responsabilità della Società juventina, anzi, ci sono fin troppe possibilità alternative. Perchè ad avvantaggiarsi di un esito positivo dell'esame sostenuto dal giocatore, c'erano innanzitutto il giocatore stesso, in secondo luogo l'Università, che avrebbe potuto così guadagnare fama e prestigio, con tutti i risvolti economici del caso.
E non dimentichiamoci infine che anche lo studio legale (che, è bene ricordarlo, non è alle dipendenze della Juve), avrebbe tratto un'utile visibilità. Ovviamente, non sto accusando nessuno, la mia è solo una dimostrazione di come, se non si è avvelenati dal tifo, si possa arrivare a ipotesi diverse dal "ha stato la rubentus". Quale sia la verità, sarà la magistratura a verificarlo. L'unica certezza, al momento, è che chiunque si permetta di accusare la Juventus a prescindere, dimostrando scarsa onestà intellettuale e una ancora più scarsa conoscenza dei basilari concetti di stato di diritto, non ha alcun titolo per fare la morale a nessuno.