La FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, è l’associazione che promuove e cura, in Italia, il gioco del calcio. Ne fanno parte le leghe professionisti e dilettanti e l’Associazione Italiana Arbitri (AIA). Presso la FIGC sono istituiti gli organi di giustizia sportiva, vale a dire la procura federale, il tribunale e la corte federale, la corte sportiva di appello e la commissione federale di garanzia. La FIGC è affiliata a UEFA e FIFA. Con un simile curriculum, ci si aspetterebbe che la massima aspirazione, per la FICG, fosse quella di curare il regolare andamento dei campionati, ma è davvero così?

A giudicare da questo campionato, la risposta è chiaramente negativa. Quanto visto ieri nella partita tra Inter e Verona è qualcosa di inammissibile. Il gol di Frattesi è viziato da un evidente fallo commesso da Bastoni ai danni di Duda: talmente evidente che ci si chiede non tanto COME, ma SE sia possibile non accorgersene.
Durante Juventus-Verona, un bellissimo gol di Kean fu annullato per un presunto fallo commesso dall’attaccante juventino, ad inizio azione, nel tentativo di svincolarsi dal placcaggio del veronese Faraoni. Per trovare quella sottospecie di fallo, il VAR dovette andare a ritroso nelle immagini per una ventina di secondi, analizzando fotogramma per fotogramma. Ieri, c’era un difensore del Verona steso in area: lo si vede da qualsiasi inquadratura, prima e dopo il gol. Possibile che a nessuno, in sala Var, sia venuto in mente di andare a vedere perché era a terra?
Dunque, in due partite del Verona, l’AIA, organo della FIGC, ha danneggiato una squadra, la Juventus, e ne ha favorita un’altra, l’Inter, decidendo deliberatamente di intervenire o di non intervenire. Quattro punti persi dalla Juve nei confronti della rivale solo per gli errori commessi dall’AIA, organo della FIGC, contro il Verona! È accettabile?
E si badi che non è la prima volta che l’Inter viene favorita, in questo campionato, da decisioni di non intervento simili! Si pensi al fallo di Barella su Lobotka nella partita col Napoli, o perfino al gol segnato contro la Juve. La quale oggi, senza questi torti arbitrali, sarebbe campione d’inverno per distacco.

Se ci si limitasse a questo campionato, si potrebbe pensare a una sfortunata serie di coincidenze, ma la verità è che basta allargare il campo di qualche anno per accorgersi di come l’Inter si stia avvantaggiando delle decisioni della FIGC da ormai diverso tempo.
Andiamo a ritroso e ripensiamo ad esempio all’anno di Farsopoli, quando le norme, il diritto, le procedure vennero stralciate per punire la Juve per un illecito che non era nemmeno previsto nel codice, che fu modificato appositamente durante l’iter processuale.
Ebbene, ad avvantaggiarsi di quella situazione fu l’Inter, che si vide assegnare uno scudetto mai guadagnato e su quelle basi costruì un immeritato ciclo vincente.
Sono dovuti passare 17 anni perché in una trasmissione tv, Report, “si scoprisse” ciò che già allora si sapeva, ovvero che anche l’Inter, al pari di qualsiasi altra squadra, chiedeva (ed otteneva) designazioni arbitrali favorevoli, anzi: è dell’Inter l’unica registrazione in cui non si chiede solo l’arbitro, ma anche il risultato…

Ebbene, è di questi giorni la notizia che farsopoli si è definitivamente chiusa, con una beffa: la Juventus, dopo essersi scontrata con tutti i muri issati dalla FIGC nei vari tribunali, dovrà pagare le spese legali all’Inter e alla FIGC stessa.
Ma la FIGC è l’organo che, dato il curriculum, dovrebbe assicurare il regolare andamento dei campionati. Se alla FIGC rispettassero i tifosi, dovrebbero essere i primi, alla luce di Report, a dire alla Juventus “scusate, vi abbiamo causato un danno ingiusto, a titolo simbolico non chiediamo il pagamento delle comunque esigue spese legali”.
Se alla FIGC rispettassero i tifosi, risarcirebbero alla Juve almeno parte dei danni causati in questi anni. Se alla FIGC rispettassero i tifosi, sospenderebbero da qualsiasi serie professionistica il var di ieri, perché non si può credere in alcun modo che non si siano accorti di un uomo disteso in area; e punirebbero Frattesi per il suo scavetto in occasione del calcio di rigore per almeno 5 giornate (o la “slealtà sportiva” va colpita inventandosi le pene solo quando possono danneggiare la Juventus?).

Ma niente di tutto questo avverrà, perché la verità amara è che alla FIGC hanno interessi diversi rispetto alla tutela dei tifosi. L’unica speranza, dunque, è nelle conseguenze della sentenza sulla superlega, laddove si è stabilito che anche il calcio è un’attività commerciale e dunque deve sottostare alle regole del mercato.
Questo può essere il grimaldello per scardinare la “giustizia sportiva” e impedire alla FIGC di farsi le regole che vuole, quando vuole. Perché il rispetto dei tifosi e, a questo punto lo si può anche aggiungere, degli azionisti, passa da questo.