Ci sono alcune partite che preferisco guardare stando in mezzo alla gente per sentire i commenti dei tifosi, e Napoli-Juventus è una di queste. Ecco perché ieri mi sono ritrovato davanti a uno dei 5 maxi schermi che campeggiavano all’interno di una birreria corredata ovunque di bandiere e sciarpe bianconere. Oltre 150 posti a sedere, tutti occupati, tutti da juventini, come si è potuto facilmente capire dal silenzio calato in seguito al gol di Kvara.
Ebbene, date le dimensioni della birreria, non posso di certo essere sicuro di quanto accadesse dalla parte opposta dal locale, ma c’era una cosa che accomunava le numerose compagnie che mi circondavano: non c’era un tifoso che criticasse Allegri! D’altra parte, è la stessa situazione che accade allo stadio, 40.000 persone (ovviamente, non sempre le stesse) che ad ogni partita intonano cori a favore del tecnico toscano.
Eppure, leggendo i commenti di quanti lo attaccano sui social, si potrebbe avere una idea diversa del rapporto tra Allegri e i tifosi: ma è una idea corretta? Chiaramente, no, e per più di un motivo. Il primo e più evidente è che i social amplificano la voce di chi urla e non tengono minimamente conto delle maggioranze silenziose, quelle che magari tanto silenziose non sono, solo preferiscono cantare allo stadio, o quelle che magari poi ti ritrovi intorno, una domenica sera, in birreria. Sembrano tanti, gli urlatori dei social, ma in realtà li puoi facilmente contare. Addirittura, bazzicando all’interno di una piattaforma, li puoi perfino riconoscere: ancor prima di leggere il contenuto di un post, guardi il nickname del commentatore e già sai dove andrà a parare.
Ed eccoci arrivati quindi al secondo punto: molti di quei commentatori, in realtà, non sono affatto juventini! A volte lo puoi capire proprio dal nick, inneggiante a questa o a quella squadra o denigratoria nei confronti dei colori bianconeri; a volte lo leggi nel testo, ma il risultato non cambia: ad attaccare Allegri, sono in parte più o meno uguale i tifosi avversari e quella che con tutta evidenza a questo punto possiamo tranquillamente definire per quello che è, una irrisoria minoranza di “tifosi” juventini.
E ho messo “tifosi” tra virgolette perché tra essi si annida di tutto: gente che critica senza aver visto le partite, anzi, dopo aver dichiarato di non aver più visto una partita dal ritorno del tecnico toscano (e non si capisce dunque su che base fondino le proprie critiche); gente che Allegri lo odia solo perché ha preso il posto di Conte; gente che non riesce a fare un commento di calcio, accede solo agli articoli in cui può lanciare insulti e slogan.
Ed è proprio Napoli-Juventus l’ennesima riprova degli slogan privi di fondamento di questi “tifosi”.

Vediamone insieme una piccola carrellata.
1) “Abbiamo perso perché Allegri è un difensivista”. Napoli-Juventus è stata una bella partita, giocata bene da entrambe le squadre ma con un maggior numero di occasioni da rete per i bianconeri, purtroppo non concretizzate. Ha vinto il Napoli, ma se fosse finita 3 a 0 per la Juve non sarebbe stato uno scandalo. Ma per gli antiallegriani, la colpa dei gol non segnati da Cambiaso, Iling, Vlahovic (almeno 3) e Chiesa sono colpa di Allegri!
2) “Allegri non doveva schierare Nonge in una partita delicata come questa”. Premesso che è dai piedi di Nonge che è partita l’apertura per Chiesa che ha portato al pareggio, si noti come questo slogan cozzi irreparabilmente con lo slogan in auge fino a sabato, “Allegri schiera i giovani solo se è costretto, altrimenti non ha il coraggio, mentre all’estero a 18 anni sei già in prima squadra”. E detto per inciso, se c’è una partita in cui Allegri è stato costretto davvero a schierare i giovani, è proprio quella di ieri!
3) “Allegri non doveva togliere Nonge”. Premesso che è ben strano che si possa accusare un tecnico di aver messo un giocatore e al tempo stesso di averlo tolto... premesso questo, dicevo: stai perdendo, mancano pochi minuti e l’unica speranza di allungare il tempo a disposizione è fare dei cambi multipli, che ti danno un extra time di 30 secondi a cambio... chi avresti dovuto togliere se non il giocatore in quel momento meno in partita di tutti?
4) “Non hanno importanza le occasioni da gol, abbiamo perso e la colpa è di Allegri”, che poi è l’esatto contrario di quel “non importano i risultati, importa il gioco” che ci raccontavano fino a sabato. E già sento qualche antiallegriano che mi rigira la frittata e mi dice che sono io che ora ho cambiato opinione, ma non è così: per me a contare sono sempre e solo i risultati. Ma ciò non vuol dire che non si possa anche perdere. La differenza sta nel fatto che gli antiallegriani non ammettono che se si perde con questa rosa è nonostante Allegri, e non per colpa di Allegri. Perché nessun altro allenatore al posto di Allegri sarebbe riuscito a portare una squadra che dal 2019 non ha un centrocampo decente a quello che attualmente è il secondo posto in campionato.
5) “Chiesa non segna più per colpa di Allegri”. Chiesa quest’anno ha la sua seconda miglior media realizzativa da quando gioca in serie A: la più alta l’ha avuta l’anno scorso, ancora con Allegri. Il massimo numero di gol realizzato dal nr. 7 in campionato è 10, ora è a quota 7 e mancano ancora 11 partite… Chiesa ieri ha segnato quando si è ritrovato il pallone al limite dell’area: un gol da seconda punta vera, con buona pace dei detrattori di Allegri.       

Potrei continuare per ore, elencando gli slogan di questa irrisoria minoranza, ma mi fermo qui, il concetto è chiaro.
Ci sono tifosi che fanno l’interesse della propria squadra, criticando l’allenatore delle squadre avversarie per creare tensioni al loro interno; e ci sono tifosi che in questi tranelli ci cascano, o perchè in fondo tanto tifosi non sono, hanno solo bisogno di sfogarsi contro qualcuno; o perché non seguono il calcio a sufficienza per sapere di cosa parlano; o perché davvero sentono il bisogno di vedere qualcosa di spumeggiante, salvo poi lamentarsi quando ai Trapattoni subentrano i Marchesi e agli Zoff subentrano i Maifredi.

Poi, fortunatamente, c’è la maggioranza, quella vera: quella che puoi sentire intonare canti allo stadio o puoi vedere in una piacevole birreria. Nel 2019 Nedved ascoltò i tifosi da social, e il risultato fu la caduta libera della Juve negli anni a seguire.
Speriamo che ora, visto che anno dopo anno Allegri ha riguadagnato posizioni su posizioni, la società non commetta lo stesso errore.