I fatti sono noti. Mesi fa, il Napoli non si è presentato allo Stadium, adducendo come motivazione il fatto di essere stato bloccato dalla Asl; conseguentemente ha subìto la sconfitta a tavolino per 3 a 0 e la penalizzazione di un punto. A tale conclusione sono arrivati dapprima il Giudice Sportivo di Serie A e in seguito il Tribunale Sportivo d'Appello. Durante i processi, sono emersi particolari inquietanti della vicenda. Tanto per cominciare, una email in cui la Asl Napoli 1 dichiarava in maniera "chiara e inequivocabile che la responsabilità nell’attuare i protocolli previsti dalla Figc per il contenimento dell’epidemia da Covid 19 è in capo alla Soc. Napoli e pertanto quest’Azienda non ha alcuna competenza". La sentenza della Corte d'Appello in particolare non lasciava spazi a dubbi o interpretazioni: ""La Società ricorrente merita di essere sanzionata... perché... non si è trovata affatto nella impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro, avendo, invece, indirizzato, in modo volontario e preordinato, la propria condotta nei giorni antecedenti all’incontro nel senso di non disputare lo stesso, con palese violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l’ordinamento sportivo, ovvero la lealtà, la correttezza e la probità". E la volontà di non disputare l'incontro era "desumibile da diversi indizi, quali la reiterazione delle richieste di chiarimenti in ordine alle conseguenze derivanti dall’isolamento fiduciario del gruppo squadra, la cancellazione, fin dalla serata del giorno antecedente quello dell’incontro... del volo charter ma, soprattutto, l’annullamento della prenotazione dei tamponi che avrebbero dovuto effettuarsi, secondo le previsioni del Protocollo, nella giornata di svolgimento della gara". La Corte sottolineava poi come i comportamenti posti in essere dal Napoli fossero lesivi per il corretto proseguimento del Campionato, aggiungendo che le Società non sono legittimate a farsi le regole da sole e devono attenersi ai protocolli, tra l'altro sottoscritti, ma con tutta evidenza non rispettati dal Napoli. Ecco, a fronte di tutto questo, mi sarei aspettato che l'unica modifica delle due sentenze del Giudice Sportivo e della Corte d'Appello consistessero in un inasprimento del punto di penalità, perfino ridicolo, stante la dichiarazione di "violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l’ordinamento sportivo, ovvero la lealtà, la correttezza e la probità". Invece no.

Il 12 Novembre, Angelo Maietta, membro del Collegio di Garanzia del Coni, intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli (ed evito commenti sull'opportunità di tale intervento) dichiarava che "Il collegio di Garanzia può solo valutare se la Corde d'appello ha operato in termini di legge". Con tutta evidenza, ieri il Collegio di Garanzia ha dichiarato che il Giudice Sportivo e la Corte d'appello non hanno operato in termini di legge! E qui siamo all'assurdo. Chi può garantire che a non aver applicato correttamente le norme siano state le prime due corti e non la terza? Quanto emerso nei primi due gradi di giudizio non dava adito a dubbi di alcun genere: ora, con la sentenza di ieri, si è fatta davvero Giustizia? E' Giustizia, quella di ieri, per squadre che, come il Genoa, si sono ritrovate decimate dal Covid, ma hanno continuato a rispettare ed onorare il Campionato e i protocolli sottoscritti? Eì Giustizia aver introdotto un precedente che permetterà a qualsiasi squadra di disputare partite solo quando lo riterranno opportuno? E detto per inciso, è stato Giusto, per un regolare svolgimento del Campionato, aver dato questa destabilizzante notizia a poche ore dall'inizio della partita della Juventus, cioè della squadra che da questa decisione è risultata penalizzata? I calendari non erano noti? Non si poteva fare altrimenti? E sarà giusto che il Napoli si presenti allo Stadium con Zielinski, Elmas ed Insigne, che non sarebbero stati invece presenti se la partita si fosse giocata regolarmente, e che ora rischia invece di essere disputata in date non favorevoli e magari con diversi giocatori stavolta indisponibili per la Juve? Le dichiarazioni della dirigenza juventina, già ai tempi delle prime due sentenze, sono state di assoluta neutralità: è ovvio dunque aspettarsi che la Juve non ricorra contro questa decisione. E' ovvio ma, ancora una volta, non è Giusto. Credo che, per rispetto ai tifosi, che vedono i propri interessi danneggiati da un comportamento giudicato contrario ai principi sui quali si basa l’ordinamento sportivo dalla Corte d'Appello, la dirigenza debba fare tutti quei passi che De Laurentis avrebbe fatto a tutela della propria squadra. E credo che in questo cammino, la Juve, non debba essere lasciata da sola. Tutte le Società che si sono ritrovate nella medesima situazione del Napoli ma hanno agito diversamente dal Napoli dovrebbero unirsi alla Juve: ne va del rispetto delle regole, ne va dei principi dello Sport, ne va della Giustizia. Perchè, occorre sottolinearlo, ad essere stato ribaltato, ieri, non è stato solo un verdetto, ma il concetto stesso di Giustizia.